“Nei prossimi giorni – annuncia l’avvocato Mariella Viscuso – invierò una mail alla mia assistita per spiegarle come funziona il sistema giudiziario italiano. Dovrà ribadire la sua testimonianza o in un incidente probatorio, che cristallizza le prove, o tornare in Italia e testimoniare nel processo. Un’altra strada percorribile potrebbe essere una rogatoria internazionale. Vedremo”.
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“La verità negli atti è un’altra e noi siamo certi di poterlo dimostrare. Nell’ordinanza c’è solo la versione della ragazza, che presenta tante lacune e contraddizioni. Ma non possiamo dire altro per il momento” afferma l’avvocato Monica Consoli, che assiste due dei giovani in carcere, Agatino Valentino Spampinato e Roberto Mirabella, quest’ultimo assieme al penalista Luigi Zinno. I legali dei tre indagati, il terzo è assistito dall’avvocato Maria Luisa Ferrari, stanno valutando il ricorso al Tribunale del Riesame. “Abbiamo tempo fino a domenica – conferma l’avvocato Monica Consoli – dobbiamo studiare meglio il caso, ma le carte dell’inchiesta ci ‘chiedono’ di farlo”.
Intanto la Procura di Catania ha richiesto e ottenuto dal Gip Simona Ragazzi un incidente probatorio con la deposizione della 19enne statunitense che dovrebbe nei prossimi mesi tornare appositamente in Italia. Il provvedimento è stato notificato alle parti.