La spiritualita’ di Ballarin illustrata all’istituto culturale turco

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di Giorgio Girelli *

ROMA –.  L’intensa attività dell’Istituto Culturale turco a Roma (Yunus Emre Enstitüsü) si è arricchito, per la solerte e feconda iniziativa della sua direttrice Sevim Aktas, di un ulteriore attraente evento: la mostra del pittore veneto Luigi Ballarin, riassunta nel titolo “L’Islam e la preghiera”.

Siamo dinanzi ad un singolare personaggio veneziano che questa volta non confligge con gli ottomani ma anzi, con la sua arte – come rileva Giuseppe Salerno – “getta ponti e stabilisce connessioni tra mondi lontani”. L’ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede  Lütfullah Gӧktaș  ha aperto la manifestazione con elevate parole ponendo in rilievo la spiritualità della pittura di Ballarin e  non ha poi  mancato di richiamare, dinanzi ai problemi che il mondo oggi presenta, la necessità di alimentare l’approfondimento delle conoscenze reciproche per debellare, nel rispetto delle rispettive  peculiarità, i pregiudizi e rafforzare convivenza e collaborazione tra i popoli alimentando così  un contributo prezioso all’incontro e alla crescita del patrimonio condiviso.  Concetti che trovano rispondenza nel messaggio che il Pontificio Consiglio vaticano per il  dialogo interreligioso ha inviato ai musulmani nel mese del Ramadan:“Noi musulmani e cristiani siamo chiamati ad aprirci agli altri, conoscendoli e riconoscendoli come fratelli e sorelle. Così possiamo abbattere i muri alzati dalla paura e dalla ignoranza.”  E già anche Averroè, secoli addietro, come ricorda lo scrittore franco-egiziano Gilbert Sinouè, scriveva: “L’ignoranza porta alla paura, la paura porta all’odio, l’odio porta alla violenza”.  Valori familiari – mi sia consentito il richiamo – alla Repubblica di San Marino che da otto secoli pratica libertà, tolleranza e  accoglienza, come ha attestato l’Unesco elevando il piccolo Stato a Patrimonio della umanità.

Ballarin trascorre la sua vita tra Roma e Istanbul, fonte della sua ispirazione artistica che lo porta a scoprire “quanto siano vicine a noi le realtà che definivamo lontane”.  L’artista si immerge in una atmosfera universale di preghiera, spiritualità e mistero. Per questo le sue opere non sono “decorative” ma momenti essenziali di una ricerca profonda. Alla preghiera – per riprendere le parole di Salerno –  nella quale tutti, sia pure con modalità diverse, sono impegnati, l’artista veneto dedica i suoi lavori: moschee, minareti, Dervisci, tappeti, grandi adunate di fedeli sono oggetto di rappresentazioni che cercano il contatto con il trascendente e l’avvicinamento al sacro.

*Ambasciatore di San Marino in Turchia

Nelle Foto di Andrea Gallo:

 L’ambasciatore Giorgio Girelli e l’ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede Lütfullah Gӧktaș.

Il pittore Luigi Ballarin e l’ambasciatore Giorgio Girelli.

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