Le Pen rinviata a giudizio a causa di foto dell’Isis

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La presidente di Rassemblement National, il partito della destra francese, ha violato il codice penale per aver pubblicato su un social network immagini turpi raffiguranti i terroristi dell’Isis

 

Secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, Marine Le Pen, presidente del movimento politico di destra francese Rassemblement National, è stata informata da una richiesta di rinvio a giudizio, poiché reputata responsabile di aver deliberatamente pubblicato sul suo profilo social Twitter, nel dicembre 2015, delle foto di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis. La Le Pen dovrà, quindi, affrontare un processo, poiché tale atto da lei compiuto viola la norma del codice penale francese che predica il divieto di divulgare pubblicamente “messaggi violenti che incitino al terrorismo o alla pornografia o nuoccia gravemente alla dignità umana” e siano potenzialmente visibili ai minori. Il magistrato di Nanterre, zona periferica nella parte occidentale di Parigi, in cui ha sede il partito della Le Pen, ha rinviato a giudizio l’agguerrita presidente di RN sulla base di tale trasgressione del già citato articolo del codice penale. 

Marine le Pen, all’epoca della presunta commissione dell’illecito penale, pubblicò alcune foto che immortalavano delle immagini violente e particolarmente cruente senza censura riconducibili all’Isis, come forma di reazione alle accuse provocatorie esternate dal giornalista Jean-Jacques Bourdin, al cui centro vi era il parallelismo tra il Front National (precedente denominazione del partito di destra) e il gruppo terroristico islamico.  

La le Pen a corredo delle foto pubblicate aveva inserito la didascalia “Daesh è questo!”, con le immagini di tre dei numerosi prigionieri ammazzati crudelmente dall’Isis nel corso degli anni. I protagonisti delle foto diffuse dalla leader politica francese, ripresi nel momento cruento della loro morte, erano: James Foley, il giornalista americano barbaramente decapitato, un soldato siriano ucciso sotto il peso enorme di un carro armato, il pilota giordano arso vivo imprigionato in una gabbia.  

Attualmente la grintosa e combattiva Marine Le Pen, la Giovanna d’Arco dei nostri tempi, potrebbe subire oltre l’onta di una accusa pesante contro la sua persona, anche l’assunzione di una pena fino a tre anni di carcere e il pagamento di una sanzione amministrativa di 75.000 euro. 

 

di Monica Montanaro 

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