L’autopsia ha stabilito cosa ha ucciso l’escursionista disperso nel Cilento

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Simon Gautier era precipitato in un dirupo a Belvedere di Ciolandrea e la sua morte era stata seguita da polemiche sui soccorsi

Simon Gautier è morto “in seguito a un numero notevole di fratture molto gravi che hanno provocato un gravissimo shock emorragico dovuto alle fratture che hanno provocato la rottura dell’aorta femorale e della tibiale”. Lo dice all’Agi il procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, riferendosi alle prime conclusioni cui sono giunti i medici legali, sia quello nominato dalla procura che il consulente di parte, al termine dell’autopsia per stabilire le cause del decesso dell’escursionista francese il cui corpo senza vita è stato individuato in un dirupo a Belvedere di Ciolandrea a San Giovanni a Piro, nel Salernitano, nella serata di domenica scorsa e recuperato la mattina seguente a nove giorni dalla scomparsa.

Il medico legale, Adamo Maiese, al termine dell’esame autoptico svolto all’ospedale di Sapri, ha preso 45 giorni per il deposito della relazione. La procura vallese, aprendo un fascicolo di inchiesta contro ignoti, sta raccogliendo tutti gli elementi utili per accertare eventuali responsabilità e ipotetici ritardi nella macchina dei soccorsi.

Intanto sarebbe stata già sequestrata tutta la documentazione relativa al caso negli uffici del 118 della Basilicata, dove è giunta la telefonata di aiuto che fece Gautier la mattina del 9 agosto. Una chiamata che sarebbe arrivata dal numero italiano utilizzato dal giovane che, da diverso tempo, viveva a R

I vertici del Parco Nazionale del Cilento, all’interno del quale rientra la zona dove è stato ritrovato Simon Gautier, sottolineano che “si è parlato di sentieri del Parco, senza nemmeno sapere che in quell’area non esiste alcun sentiero del Parco, ignorando totalmente che l’Ente non è proprietario di alcun sentiero, sicché non ha alcuna competenza per la manutenzione o la segnaletica”. Perciò, annunciano, “agiremo personalmente e patrimonialmente contro tutti i responsabili di questo indegno sciacallaggio” e “abbiamo già provveduto a querelare chi sta tentando, evidentemente in malafede, di legare il nome del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni alla tragedia di Simon Gautier, dicendo falsità assolute”.

Per i rappresentati del Parco, “voler addebitare a qualcuno, la morte di un giovane, che per sfortuna e imprudenza è andato incontro ad un destino crudele, è decisamente vergognoso”. 

Secondo l’autopsia, il giovcane sarebbe motrto non più di 45 minuti dopo la caduta nelal quale ha riportato anche lo sfondamento della cassa toracica e la semiamputazione della gamba sinistra.

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