Un incubo infinito: le otto tigri del domatore Weber, divise e vendute all’estero!

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Lav: “la nostra proposta di accogliere gli animali in un santuario spagnolo rifiutata dalla famiglia, che ha preferito perpetuare la sofferenza degli animali e la loro umiliazione nello spettacolo”

Le tigri balzate agli onori della cronaca lo scorso luglio per la morte del domatore Ettore Weber saranno vendute all’estero, dove non vi sono le stesse tutele penali nei confronti degli animali. Oltre a questo, già scoraggiante evento, gli otto animali sono stati divisi in due gruppi da quattro: una  soluzione che si ripercuote ulteriormente sulle tigri, catapultate nuovamente all’interno dell’incubo infinito di una vita in gabbia, con quotidiane sessioni di allenamento e in un continuo stato di umiliazione.

I fatti risalgono alla sera del 4 Luglio 2019, quando il domatore Ettore Weber, durante l’allenamento quotidiano con quattro delle sue otto tigri, è stato colpito all’arteria carotidea da una zampata sferrata dalla tigre Sultan, morendo in conseguenza alle ferite riportate.

In seguito a questo evento, che non abbiamo esitato a definire una tragedia annunciata, con i partner dell’Associazione olandese AAP (Animal Advocacy and Protection) abbiamo presentato al giudice una richiesta formale di trasferire tutte e otto le tigri presso il santuario dell’Associazione AAP in Spagna. Purtroppo gli animali, sequestrati e collocati nello Zoo Safari di Fasano, nonostante il dissequestro disposto dopo 2 settimane sono rimaste per tre settimane in uno spazio di 20mq circa, sullo stesso camion che le ha condotte a Fasano: camion-gabbia con il quale solitamente venivano portate in tour in vari Circhi italiani  sicuramente uno spazio inadeguato per lunghe permanenze.

La notizia della loro vendita, alla luce delle soluzioni che abbiamo suggerito, ci lascia basiti, – afferma Andrea Casini, responsabile LAV Area Animali esotici – avevamo proposto di spostare le otto tigri a Primadomus, centro specializzato in Spagna, vicino ad Alicante, dove avrebbero potuto vivere in spazi adeguati, non sfruttati da alcun essere umano e finalmente liberi da una vita di umiliazioni e di ridicolizzazioni quotidiane. Una soluzione per la quale, con AAP, ci siamo offerti da subito di farci carico di ogni spesa necessaria, per il trasferimento e il mantenimento a vita delle otto tigri”.

Chiediamo al nuovo Governo, al neo-incaricato Ministro Franceschini (che iniziò questo percorso durante il governo Renzi e poi il governo Gentiloni) e al Senato, sempre più con urgenza, l’approvazione della Legge Delega e del relativo Decreto Legislativo per la completa dismissione degli animali dai circhi!

Questo cambiamento epocale nel nostro Paese rappresenterà non solo la fine di un sistema ridicolizzante e disumano di intrattenimento, ma sarà un primo passo verso una riconversione e un rilancio di uno spettacolo divertente, tradizionale e affascinante, totalmente umano”, conclude Casini.

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