Non risolvi il problema dei migranti bloccando una nave con 50 disperati, dice Renzi

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Intervistato da Massimo Giletti a ‘Non è l’arena’, il leader di Italia viva ha dichiarato: “Nei prossimi 30 anni gli africani raddoppieranno, da un miliardo e due diventeranno quasi due e mezzo: o l’Europa investe in Africa o noi siamo spacciati”

“L’immigrazione è un grandissimo problema. Nei prossimi 30 anni gli africani raddoppieranno, da un miliardo e due diventeranno quasi due e mezzo: o l’Europa investe in Africa o noi siamo spacciati. Oggi in Africa investono solo i cinesi. Quindi dobbiamo fatalmente avere un piano serio, ma non può essere bloccare una nave con 50 disperati a bordo a Lampedusa, perché questo non è degno di un grande Paese come l’Italia”. Matteo Renzi, intervenendo a ‘Non e’ l’Arena’ su La7 domenica sera risponde a una domanda di Massimo Giletti sulla vicenda della Ocean Viking e sul tema dell’immigrazione su cui Matteo Salvini ha costruito il suo consenso.

“Se vogliamo fare un grande piano per l’immigrazione dobbiamo investire in Africa – aggiunge il leader di Italia Viva – garantire che chi delinque deve pagare e chi viene per lavorare onestamente non può essere trattato come un criminale, che le ragazze violentate in Libia nei lager non possono essere lasciate lì a marcire”. “In questi giorni è arrivato il premier ungherese Orban in Italia, accolto dalla Meloni e da Salvini – continua Matteo renzi – lui è l’uomo che prende i soldi dei contribuenti italiani per farsi i fatti suoi in Ungheria. Salvini e la Meloni sono patrioti, ma patrioti ungheresi”, ironizza.

“Il numero di migranti che arrivano in Italia è sotto 100 mila – spiega ancora Renzi – per cui l’Italia può gestire quelli regolari e deve essere molto dura con chi delinque e con chi non rispetta le nostre regole. Se mi dice come ha detto Salvini anche in una sua trasmissione – aggiunge rivolto a Giletti – che blocchiamo l’immigrazione bloccando due navi, pendiamo in giro gli italiani, perché per affrontare il tema dell’immigrazione ci vuole un lavoro lungo anni. Prendersela con 50 ragazzi che stanno a bordo di una nave e hanno subito tante violenze è disumano. Io sono per farli scendere. Poi ovviamente sono per dire: si facciano delle regole e si rispettino. E se i Paesi europei non ci danno una mano, come fa l’Ungheria, smettiamo di pagarli”, conclude.

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