A Reggio Calabria gli studenti studiano la televisione

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Per la prima volta in una scuola, all’istituto comprensivo Cassiodoro-Don Bosco di Reggio Calabria gli studenti realizzeranno produzioni televisive. Il garante per l’infanzia e l’adolescenza, antonio marziale: ‘e’ la risposta dell’italia all’unesco’

“Oggi, Reggio Calabria, la Calabria, scrivono una pagina che potrebbe costituire un primato nazionale. Succede all’Istituto Comprensivo Cassiodoro-Don Bosco, dove la dirigente Eva Nicolò ed il proprio staff di docenti hanno inaugurato il percorso curriculare di Educazione ai Media, ossia la disciplina prende forma come materia scolastica organicamente impiantata e non lasciata a sporadiche occasioni convegnistiche”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che insieme al questore della città, Maurizio Vallone, ed altre autorità scolastiche e civili, era presente all’evento, che avrà il supporto tecnico operativo di RTV ReggioTv.

“In sostanza – continua il Garante – nel plesso scolastico è stato predisposto un laboratorio televisivo dove gli studenti saranno gli assoluti protagonisti di produzioni tv che saranno mandate in onda dall’emittente. A spiegare le modalità è stato lo stesso editore, Eduardo Lamberti Castronuovo, docente universitario di etica della comunicazione”:

Per Marziale:
“Si tratta della prima risposta che l’Italia da all’Unesco, benchè con 49
anni di ritardo. Era il 1970, infatti, quando l’agenzia culturale delle Nazioni
Unite, sulla spinta del “villaggio globale” profetizzato da Marshall
McLuhan, il profeta delle comunicazioni, suggerì i percorsi di Media Education.
E’ un primato calabrese fortemente voluto dalla dirigente Nicolò, che ascrivo al curriculum di cose fatte dal Garante, essendo la stessa coordinatrice della Consulta Scolastica del mio ufficio di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria”.

Nell’introdurre la manifestazione, Eva Nicolò ha sottolineato: “Alla necessità di innovare la scuola, adeguandola alle odierne istanze educative, ci preme in questo modo rispondere all’emergenza educativa generale, mai così fortemente ravvisata prima d’ora, istruendo i nostri bambini e adolescenti a trovare nel sistema dei media alleanze ed opportunità che li rendano cittadini consapevoli e dotati di pensiero critico, non fruitori passivi esposti a rischi incalcolabili”.

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