Svolta sull’omicidio del 24enne romano, ma sono i politici a prendersi la scena

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“Ha fatto una cazzata!”, sono queste le parole del parente di uno dei due giovani condotti in Questura in quanto sospettati dell’omicidio del giovane Luca Sacchi nella notte tra mercoledì e giovedì sulla soglia di un pub in zona Appio Latino (Roma).

I due aggressori sarebbero stati descritti, dalla fidanzata del giovane deceduto, caratterizzati da un forte accento romano, come testimonia la frase “dacce la borsa” con la quale i malviventi avrebbero intimato alla giovane ragazza di consegnare loro lo i suoi averi, prima che il tragico evento avesse luogo.

Le indagini proseguono senza sosta e la fresca notizia della frase riportata in apertura conferma che gli inquirenti stanno battendo la corretta pista affinché giustizia sia eseguita nei tempi più rapidi.

L’intera Capitale si stringe emotivamente intorno al dolore inimmaginabile della famiglia del giovane mentre i politici strumentalizzano il tragico evento in piena campagna elettorale.

“Sono addolorato e commosso. Prego per Luca e sono vicino alla sua famiglia […] Da ex ministro dell’interno fa ancora più male vedere tutta l’insicurezza della Capitale governata dai 5stelle …”. Le parole di Matteo Salvini manifestano l’ennesimo spettacolo grottesco che le forze politiche mettono in scena in occasione degli eventi tragici che colpiscono la natura umana.

Restano i cocci del dolore insanabile dei familiari di Luca, ma ne esce anche stordita la sensibilità di noi tutti che, da increduli “spettatori del male”, assistiamo alla malvagità insensata della “strada” e alle parole svuotate di ogni briciolo di umanità di chi, dello stato, è rappresentante.

Francesco Saverio Vernice

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