Italia è in piena emergenza. Intervista a Rosario Mancino (FDI)

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Intervista a cura di Giandomenico Graziano del ‘Il Corriere Nazionale’, redazione Lombardia

foto di Rosario Mancino

Rosario Mancino è coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia per la circoscrizione di Monza e Brianza ed assistente alla Camera dei Deputati. Fa il suo esordio politico in giovane età, dove milita tra le fila di Alleanza Nazionale ricoprendo il ruolo di di presidente provinciale dei giovani di Monza e Brianza. In quell’occasione conosce Giorgia Meloni con la quale instaura un’amicizia che prosegue ancora oggi.

Benvenuto Rosario Mancino. Iniziamo dall’argomento che oggi maggiormente ci interessa. L’Italia è nel pieno di un’emergenza sanitaria e vive un momento di lutto profondo. Ci dobbiamo aspettare una crisi senza precedenti?

R.M.: oggi stiamo vivendo la crisi sanitaria legata alla pandemia arrivata dalla Cina. Seguirà purtroppo una crisi economica se non si interverrà subito. La ricetta data da Fratelli d’Italia ed elaborata da Giorgia Meloni è chiara: serve un piano da 100 miliardi per evitare la desertificazione aziendale.

Nei prossimi giorni saranno più chiari gli effetti dei provvedimenti assunti dal Governo. Se il numero dei morti e dei contagiati non dovesse scendere in modo significativo, quali altri provvedimenti saranno necessari?

R.M.: le restrizioni delle libertà personali porteranno ad una riduzione dei contagi. Purtroppo, il periodo di incubazione del virus è di 2 settimane quindi avremo conferma dell’andamento solo intorno al 10 aprile. Nel frattempo, chi lavora deve essere messo in condizioni di sicurezza. Lo Stato deve garantire guanti e mascherine a tutti i cittadini che continuano a lavorare.

Mercoledì il Parlamento si è finalmente rinuito e Giorgia Meloni, nel suo intervento, ha caldeggiato una collaborazione bipartisan durante lo stato di emergenza. Quali sono le proposte relative che avanzerà Fratelli d’Italia?

R.M.: Fratelli d’Italia ha formulato così tante proposte da poter scrivere una finanziaria. C’è da capire quanto il governo sia disposto a recepire. Intanto va consentita una deregolamentazione per tutte le aziende che restano aperte, vanno rinviate le scadenze fiscali per tutte quelle aziende alle quali è stata imposta la chiusura, va garantito il gettito INPS della cassa integrazione, vanno aumentare le risorse per gli autonomi e ridotta l’IVA sui prodotti medicali.

I cittadini italiani hanno paura. Se non sono preoccupati per la salute, lo sono per l’economia. Cosa devono aspettarsi nei prossimi mesi?

R.M.: la preoccupazione è legittima perché abbiamo un governo inadeguato. Per questo Fratelli d’Italia è a disposizione per indicare a questo governo come uscire dalla crisi.

Giorgia Meloni è molto attenta a quanto accade sul territorio brianzolo anche per ragioni personali. Lei è il coordinatore di Monza e Brianza: è soddisfatto delle misure assunte a livello regionale e provinciale oppure si può fare qualcosa in più?

R.M.: Ringrazio il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Luca Santambrogio, che insieme al consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Claudio Rebosio, e gli altri eletti sta aiutando le imprese del territorio e i cittadini disorientati dai continui decreti del governo. La regione è riunita in modo permanente e tutta la squadra di Fratelli d’Italia sta supportando il nostro territorio. Io sento quotidianamente i consiglieri Federico Romani e Barbara Mazzali e gli assessori Lara Magoni e Riccardo De Corato per risolvere, per quanto possibile, i problemi dei nostri ospedali.

L’abbiamo vista di recente lavorare all’imballaggio di scatoloni di mascherine, dov’erano dirette? Quali altre inziative ha assunto Fratelli d’Italia in Monza e Brianza?

R.M.: Fratelli d’Italia con tutti i suoi circoli cittadini è impegnata nel reperimento di risorse per il territorio. Stiamo spedendo le mascherine, donate dagli imprenditori, alle protezioni civili e agli ospedali. Insieme al consigliere Romani abbiamo inoltre attivato una raccolta fondi per l’Ospedale di Vimercate che ha necessità di acquistare un numero significativo di respiratori CPAP.

Abbiamo sentito Giorgia Meloni molto arrabbiata con L’U.E., sia per le dichiarazioni di Christine Lagarde, sia per le dichiarazioni della Germania relative al MES (secondo cui non è possibile cambiare le condizioni dell’accordo). Fratelli d’Italia pensa che l’Italexit sia la soluzione?

R.M.: Le parole di Giorgia Meloni sono chiare: noi siamo per l’Europa, ma non per questa Europa. Non possiamo accettare la conduzione franco-tedesca dell’Unione Europa. Serve un nuovo “Piano Marshall” per gli stati dell’Unione senza i vincoli del MES per difendere la capacità produttiva delle nazioni. Va fatto debito per finanziare il ritorno alle produzioni nazionali. O l’Europa avrà il coraggio di farlo o gli stati nazionali lo faranno per proprio conto. Ovviamente finita l’emergenza sanitaria l’Italia potrà fare tutto questo con le libere elezioni che spazzeranno via l’attuale governo, schiacciato sugli interessi di Merkel e Macron a danno degli italiani.

L’Italia e la Spagna stanno iniziando ad alzare la voce. Quali sono le misure che dovrebbe assumere l’Europa, i Coronabond potrebbero essere la soluzione?

R.M.: La soluzione è cancellare i vincoli di Maastricht e fare debito sano, per investimenti strutturali e infrastrutturali. Serve un gettito di liquidità verso le imprese e la cancellazione dei vincoli burocratici. Bisogna essere veloci e decisi per battere la crisi.

Secondo i sondaggi Fratelli d’Italia ha raggiunto il 13% del consenso ed ha messo la freccia sul M5S. Come giudica il governo grillino in questo biennio? Crede dunque che la favola del M5S sia giunta al termine?

R.M.: I grillini di oggi sono come i sanculotti della rivoluzione francese: arroganti, rancorosi e incompetenti. Oggi il mix di queste caratteristiche è pericolosissimo per l’Italia. Il voto li farà estinguere.  

Lei è sempre stato fedele a certi valori della destra storica sin dai tempi del MSI, epoca in cui era troppo giovane per partecipare attivamente. Com’è cambiata la destra italiana negli ultimi trent’anni?

R.M.: ci sono circa una decina di libri utili a raccontare la destra italiana negli ultimi trent’anni. In breve posso dire che nel passaggio di testimone da Giorgio (n.d.a Almirante) a Giorgia quei valori sono oggi in ottime mani. La forza della destra attuale è che, diversamente dal passato, c’è al fianco di Giorgia una classe dirigente preparata che ha vissuto dentro le istituzioni per almeno 15/20 anni, che conosce tecnicamente quello che un comune, una provincia, una regione o il governo possono fare. L’esperimento Alleanza Nazionale secondo me ha peccato nella mancanza di una classe dirigente preparata all’incarico amministrativo. Oggi la generazione Atreju costruita da Giorgia Meloni al fianco dei valori tradizionali ha anche la competenza tecnica per riformare questo paese.

Giorgia Meloni nutre della stima incondizionata della militanza e di gran parte dell’elettorato che si ispira ai medesimi principi. E’ indubbiamente una donna dal carattere forte e nel tempo ha manifestato una certa coerenza, quali sono i meriti che l’hanno portata all’ascesa?

R.M.: Giorgia pretende tanto dagli altri, ma tantissimo da se stessa. Studia tantissimo, approfondisce ogni tema. Non si tira mai indietro nelle battaglie che ritiene giuste anche se non hanno un immediato riscontro mediatico. Questa tenacia e questa coerenza serve oggi per uscire dalla crisi. Il merito di Giorgia è essere Giorgia. La fortuna per gli italiani è aver scoperto le sue capacità.

Sebbene sia all’opposizione, il centrodestra unito è costantemente avanti nei sondaggi e le ultime elezioni europee e regionali hanno confermato che gode di buona salute. Crede sia a causa dell’alternanza, si tratta di un voto di protesta o gli italiani stanno tornando a darvi fiducia? 

R.M.: il centrodestra ha perso la fiducia degli italiani quando ha tradito la sua parola affidando l’Italia al governo Monti-Fornero che ha fatto macelleria sociale colpendo artigiani, commercianti e partite iva. Giorgia Meloni, che si è opposta a quella scelta, facendo un nuovo partito fuori dal Popolo delle Libertà di Berlusconi che aveva avallato Monti ha poi nei 5 anni di opposizione dimostrato che esiste un nuovo centrodestra, che quotidianamente stiamo costruendo. I grillini sono stati un voto di protesta nato dalla delusione delle promesse disattese dal Popolo della Libertà. Oggi si è capito che la “protesta” in politica non basta. Servono soluzioni e i cinque stelle non sono assolutamente idonei. Toccherà al centrodestra far ripartire la locomotiva Italia.

Nonostante FDI sia cresciuta nei consensi di diversi punti percentuali, nel confronto interno la Lega è ancora saldamente in vantaggio. Il leader della Lega Salvini, negli ultimi mesi, ha però commesso qualche passo falso anche in termini di comunicazione dove è uno specialista. E’ impensabile ipotizzare un sorpasso di leadership all’interno del centrodestra nel medio termine?

R.M.: Il centrodestra è una squadra. In Italia non ha mai fatto una legislatura di governo un unico partito. All’interno della coalizione rafforzare Giorgia Meloni vuol dire rafforzare chi ha sempre, e ribadisco sempre, battagliato per il tricolore.

In questi giorni gli italiani stanno dando dimostrazione di amore ed affetto verso la propria patria, attraverso manifestazioni come le “candelore”, i flashmobe e l’inno nazionale cantato in concerto dai balconi. Cosa vuole dire agli italiani?

R.M. Che finita l’emergenza sanitaria si tornerà a votare e potremo scegliere un governo che ci farà risentire degni di essere italiani, in Europa e nel mondo. L’era della protesta è finita, serve una classe dirigente competente, preparata e patriottica. Per questo oggi Giorgia Meloni serve all’Italia.

Graziano Giandomenico

 

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