Buona Domenica delle Palme ai nostri lettori, la benedizione delle Palme giungerà nelle nostre case on line attraverso i social

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Oggi la Chiesa celebra la ricorrenza della Domenica delle Palme, la grave emergenza determinata dal coronavirus impone limiti e restrizioni che provocano amarezza e dissensi, non si può uscire di casa, non ci si potrà incontrare con i propri famigliari per celebrare la ricorrenza insieme; il cielo plumbeo aggiunge poi tristezza a tristezza. Sarà una Domenica delle Palme senza chiesa e senza… palme, cioè senza i tradizionali e tanto amati ramoscelli d’ulivo, simbolo della fede e memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Un segno che anche chi non crede apprezza, gradisce ed espone volentieri nei propri ambienti di vita. Ma anche nelle restrizioni attuali l’ulivo può essere ugualmente parte di questa Domenica che introduce la Settimana Santa, anche se proprio di ulivo non dovesse trattarsi l’importante è che si disponga in casa di un albero o di una pianta con i rami verdi.

La Conferenza episcopale italiana nel suo Sussidio per le famiglie parla chiaramente di «rami d’ulivo, di palma o di altra pianta verde». In questa settimana pasquale, così come ogni giorno di questi tempi così difficili di isolamento, le nostre case sono Chiesa, come ha detto il vescovo di Brescia, monsignor Tremolada, nel suo toccante videomessaggio alla diocesi. E questa, nel dolore ma anche nella certezza della Risurrezione, sarà comunque una “Pasqua che non potremo dimenticare”. Per aiutarci a ricordare il tempo dell’anno che stiamo attraversando, c’è chi ha pensato di realizzare ramoscelli d’ulivo o palme in casa, accanto ai bambini, con carta e pennarelli. Le stesse possono essere colorate per poi metterle sulle porte o sul balcone. Le palme saranno benedette oggi Domenica a delle Palme nel corso della “liturgia di domenica” che i fedeli potranno seguire sui canali social. La Cei ha messo a disposizione “per fare della propria casa un luogo di preghiera e di celebrazione” un vademecum molto utile ed interessante; il testo suggerisce l’utilizzo accanto a rametti d’ulivo (o di una pianta verde) di un crocifisso e di una lampada.

Il rito da celebrare rigorosamente in casa prevede una introduzione, la recita di alcuni Salmi e poi la proclamazione del Vangelo di Matteo che parla dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Al termine una preghiera a più voci e l’invocazione finale della «benedizione del Padre». Presente anche una meditazione da leggere dopo il Vangelo.” Un membro della famiglia – si legge nelle pagine dedicate alla liturgia domestica nella domenica degli Ulivi – porta sul tavolo il vaso con i rami d’ulivo, di palma o di altre pianta verde. Colui che guida la celebrazione recita poi la seguente preghiera.

Dio onnipotente ed eterno, attraverso un ramo di ulivo
hai annunciato a Noè e ai suoi figli la tua misericordia e l’alleanza con ogni creatura, e attraverso rami di alberi hai voluto che tuo Figlio Gesù
fosse acclamato Messia, Re di pace, umile e mite, venuto per compiere l’alleanza definitiva: guarda questa tua famiglia che desidera accogliere con fede il nostro Salvatore e concedici di seguirlo fino alla croce
per essere partecipi della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen”

Per quanto riguarda le Messe di Arcivescovi e vescovi e dei presbiteri, la Conferenza episcopale nelle linee guide pubblicate nei giorni scorsi spiega che «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione eucaristica con il rito della benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa (seguendo la forma del Messale Romano cioè senza la processione solenne all’esterno della chiesa). Nelle chiese parrocchiali i presbiteri presiederanno la celebrazione commemorando l’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano), senza benedizione dei rami e senza solenne processione introitale alla Messa». Una solennità quella delle Palme che si svolgerà quest’anno in un clima austero che ci aiuterà a riflettere pensando a quanto succede nel nostro pianeta in queste settimane. La poesia che di seguito allego è una fotografia che si commenta da sola e ci invita a sperare che questo brutto incubo passerà quanto prima e torneranno l’amore e il sorriso gioioso dei nostri bambini:

“Ci siamo addormentati in un mondo, e ci siamo svegliati in un altro.

Improvvisamente Disney è fuori dalla magia, Parigi non è più romantica, New York non si alza più in piedi, il muro cinese non è più una fortezza,e la Mecca è vuota. Abbracci e baci diventano improvvisamente armi, e non visitare genitori e amici diventa un atto d’amore. Improvvisamente ti rendi conto che il potere, la bellezza e il denaro non hanno valore e non riescono a prenderti l’ossigeno per cui stai combattendo”

Giacomo Marcario

Comitato di Redazione de “Il Corriere Nazionale”

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