Il Bari lavora e progetta gli step in vista della fase due

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Sarà rinvio. E già, perché la tanto sbandierata assemblea della Lega Pro prevista per il 4 maggio sarà posticipata al 7 dello stesso mese. Così ha sentenziato il Presidente Ghirelli. In tale sede saranno previste le discussioni delle proposte di modifica al Codice di Autoregolamentazione, e l’esame dell’idea da sottoporre al Consiglio Federale col fine di disporre la definitiva sospensione del campionato di serie C per quest’anno. Un altro esame da sottoporre allo stesso Consiglio Federale riguarderà i criteri da adottare per la promozione in serie B tra le quattro società della serie C così come previsto dal regolamento.

Un’assemblea, quella del sette, che si preannuncia incandescente anche perché ci sono alcune società, come il Bari, che spingono per la prosecuzione del campionato e che non vogliono assolutamente che le promozioni vengano affidate alla monetina.

Ed il Bari, in tutto questo bailamme, cosa fa? Il Bari, in realtà, vede il suo futuro nebuloso, non sa ancora, esattamente, che misure adotterà, o quanto meno, quali saranno quelle certe, tutto dipenderà dai verdetti dell’Assemblea. Ma con la fase due che inizierà il 4 maggio, comincia ad intravedere, se non altro, gli obiettivi di quello che succederà nell’immediato.

Fino al giorno prima dell’inizio della fase due, tutto rimarrà come adesso. Nessun allenamento, o meglio, proseguimento degli allenamenti casalinghi attraverso le attrezzature messe a disposizione dalla società, ancora quarantena per giocatori e per allenatore che coordinerà il lavoro da casa in attesa di sviluppi.

Poi il 7 maggio, data della suddetta assemblea posticipata, a meno che non ci siano sviluppi clamorosi, la stagione non continuerà secondo il tradizionale regolamento. Verrà, tuttavia, analizzato l’esposto inoltrato dal Bari volto ad allontanare idee farlocche proposte per la promozione in B attraverso playoff virtuali decisi dalla monetina. Come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – due, fino adesso, le ipotesi in cantiere. La prima, con Vicenza, Monza e Reggina scontate promosse in B, e playoff, da effettuare tra le seconde ed una terza squadra da individuare, con classifica cristallizzata, da disputare a porte chiuse in una sede debitamente individuata che risponda al protocollo sanitario. La seconda da sviluppare attraverso dei coefficienti, come il bacino di utenza, i punti conquistati, la media spettatori ed altre voci, tutti parametri volti a stabilire la quarta promossa in serie B.

Il giorno dopo l’assemblea, verosimilmente, si deciderà cosa ne sarà della serie C, ovvero se nascerà un nuovo calendario nel caso in cui si possa riprendere a giocare, o un’idea strategica ove il campionato dovesse terminare qui. In tale sede si individuerebbero le date opportune per l’inizio del nuovo torneo di serie C, in concomitanza con la A e la B.

Laddove, invece, la serie C dovesse ritardare la ripresa, è assai possibile che alla squadra biancorossa sia disposto il ritorno a casa anche perché, oltre al tecnico Vivarini, ci sono alcuni giocatori che non vedono la propria famiglia da due mesi. E solo se le attività dovessero riprendere verrebbero richiamati in sede, e sempre che non si riesca a stabilire l’eventualità dei playoff, non si esclude che il ritorno in sede possa slittare in vista della ripresa della prossima stagione, dunque tra luglio ed agosto quando dovrebbe esserci il ritiro, ma anche questa eventualità sarà sottoposta alle ordinanze ministeriali in quanto occorrerà vedere come risponderà la fase due che, è appena il caso di ricordare, si prospetta assai delicata, forse più della prima, perché una disgraziata ricaduta non solo vanificherebbe tutti i sacrifici fatti fino adesso, ma rimetterebbe a rischio contagio tutti gli addetti alla società di calcio. E non solo loro, ma tutti i cittadini. Dunque, occorrerà stare molto attenti.

La società, di certo, non opterà per la ripresa degli allenamenti senza certezze per le quali si possa tornare a giocare, una scelta, questa, dettata anche dal punto di vista economico. Riprendere gli allenamenti, infatti, risulterebbe parecchio oneroso, ed il Bari sarebbe pure consenziente a rispettare il suddetto protocollo ma solo a condizione che ci sia un impegno sportivo da seguire. Un secondo fondamento sarebbe quello attraverso il quale la società di De Laurentiis non adotterà una permanenza in serie C senza un valido motivo, proseguendo la sua battaglia per sbarcare in serie B con tutte le frecce a disposizione.

 

Massimo Longo

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