L’Istituto Superiore di Sanità esautorato da profeti non proprio attendibili.

Attualità & Cronaca

Di

di Luigi Benigno

La crisi sanitaria che ha aggredito il nostro Paese è stata alimentata anche da improvvisati profeti, esperti virologi ed immunologi che, spesso, hanno anche assunto posizioni contrastanti con quelle assunte dall’Istituto superiore di sanità, massimo organo sanitario in Italia.

Da medici e scienziati esperti ci si attenderebbe maggior senso di responsabilità ed in un paese civile ci si attenderebbe che le menti ippocratiche illuminate si mettessero a disposizione dell’ISS.

Abbiamo assistito, sin dall’inizio dell’epidemia, ad annunci e opinioni, a volte del tutto personali e non supportati da prova scientifica, che puntualmente sono state contraddette da altri esperti e soprattutto non hanno fatto registrare conferme nei fatti.

I media e le reti televisive hanno fatto di tutto per accaparrarsi interviste di esperti o presunti tali, innescando spesso un contraddittorio che, puntualmente, ha fatto registrare livelli di audience inusitati.

Anche la TV di Stato ha preferito santoni e profeti, di cui sono stati, forse, privilegiati pareri ed opinioni che, sull’onda della ricerca delle soluzioni più efficaci, meglio attecchivano tra i telespettatori.

Ampi spazi sono stati concessi, spesso immeritatamente, ad esperti che hanno toppato e che, forse, hanno delle responsabilità per aver prima sottovalutato l’epidemia ed ora, perché riescono a ritardare la ripartenza puntando su consigli prudenti, che di certo non possono che riscontrare risultati apprezzabili.

Da esperti ci si attende ben altro, non di consigliare misure di contenimento.

Sono nate delle nuove Stars. Alcuni, pur non avendo conseguito risultati apprezzabili, hanno albergato nelle TV di Stato, raggiungendo una notorietà che ha procurato consulenze e contratti da migliaia di euro.

In pochi hanno avuto l’ardire di chiedere il conto agli esperti o presunti tali; Massimo Giletti, ad esempio, ha contestato Roberto Burioni durante l’ultima puntata di “Non è l’arena”, in onda su La7 domenica 3 maggio. Il conduttore ha rievocato alcune parole del virologo, una previsione sbagliata, ovvero quando a Che tempo che fa lo scorso 2 febbraio disse che il coronavirus in Italia non circolava. “Il rischio in Italia è pari a zero”, disse Burioni, anche se erano già noti i due turisti positivi a Roma. Quando Fazio inoltre gli fece notare che in Lombardia già molte persone indossavano la mascherina, Burioni replicava: “Sarà per l’inquinamento“. Dunque, l’affondo di Giletti di poche ore fa: “Io sono rimasto stupito quando lo ascoltai perché già sapevamo dei due cinesi ammalati. Come poteva non circolare il virus? Come fa a dire che non c’è rischio?”. Un duro attacco che ha diviso i social. Ora, si attendono eventuali repliche firmate Burioni.

Sta di fatto che a suon di comparse sul piccolo schermo Burioni ha assunto numerosi incarichi e consulenze da aziende prestigiose, alcune delle quali elencate da Il sole 24 ore  (https://argomenti.ilsole24ore.com/roberto-burioni.html).

Tanti dubbi, non di carattere scientifico, affollano la mente dell’uomo comune che, lungi dal valutare con piglio scientifico le opinioni di questo o quell’esperto, può certamente dubitare che l’obiettivo di alcuni di essi fosse di utilità personale e non pubblica.

Occorrerebbe che la TV di stato facesse maggiore attenzione a non diventare strumento mediatico per fini personali di qualcuno che, forse, avrebbe fatto meglio a mettersi a disposizione del massimo organo sanitario del Paese.

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