Le onde del mare sono ordinate o disordinate? Sono belle

Arte, Cultura & Società

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A seguito delle recenti notizie sulle aggressioni a persone omosessuali da parte di ottuse menti, scrive un lettore sul blog de L’Espresso curato da Stefania Rossini:

«Pertanto i rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso non possono essere approvati, anche se non è un peccato avere tali attrazioni (soprattutto se l’elemento erotico non è alimentato volutamente), ma è un “disordine oggettivo”, un problema».

Gli ho risposto con il pezzo seguente che scrissi nel maggio del 2018. 

 Il Corriere della Sera del 19 maggio, ha pubblicato l’Intervista di Gian Guido Vecchi a padre James Martin. Padre James Martin è autore del libro Building a Bridge, che esce in Italia il 24 maggio con il titolo “Un ponte da costruire”. La prefazione è dell’’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che parla di una riflessione «utile a favorire il dialogo, la conoscenza e comprensione reciproca, in vista di un nuovo atteggiamento pastorale da ricercare insieme alle nostre sorelle e fratelli Lgbt».

Belle giuste parole, come quelle pronunciate da padre Martin durante l’intervista. Alla domanda del giornalista: “Il Catechismo parla di «inclinazione oggettivamente disordinata». Lei scrive che l’espressione «appare come una crudeltà gratuita»”, padre Martin ha risposto: «Molte persone Lgbt mi hanno riferito che questa frase ferisce profondamente… La mamma di un adolescente gay mi ha detto: “Ma la gente capisce cosa può provocare quel linguaggio in un giovane? Lo può distruggere”. Noi dobbiamo ascoltare quella madre».

Tante belle parole, ma non si ha il coraggio di dichiarare apertamente ciò che la ragione e il buon senso imporrebbero di dichiarare: la Chiesa si è sbagliata e continua a sbagliare. I paragrafi del Catechismo riguardanti l’omosessualità, devono essere semplicemente cancellati. Le persone omosessuali non devono essere considerate persone omosessuali, devono essere considerate persone. La Chiesa deve chiedere scusa alle persone omosessuali, riconoscere i propri errori, e di omosessualità non deve più parlare. Il termine dovrebbe essere presente solo nei dizionari, così come il termine eterosessualità, ed invece c’è ancora chi ottusamente si domanda se l’omosessualità sia secondo natura o contro natura, quasi come se la distinzione potesse essere un criterio etico. Ammesso che gli atti di omosessualità siano “oggettivamente disordinati”, chi ha stabilito che il disordine sia sempre un male? Alle volte il disordine è bellissimo ed è da preferirsi all’ordine. Ma gli atti di omosessualità vanno contro il disegno di Dio. E chi lo ha stabilito? Dove sta scritto che l’omosessualità non possa rientrare nel misterioso ordine stabilito da Dio, così come la condizione di coloro che “nascono eunuchi dal seno della madre” ( Mt 19,12)? Ma è l’Antico Testamento a proibire l’amore tra persone omosessuali. Sì, ma l’Antico Testamento proibisce anche di mangiare bistecchine di maiale. Possiamo prendere sul serio quei versetti? Ma è San Paolo a condannare l’amore omosessuale. Sì, ma San Paolo dice anche “E’ cosa buona per l’uomo non avere contatti con donna” (1Cor 7,1). Possiamo prenderlo sul serio quando parla di sessualità?

Ordine, disordine… ma che significa? Le nuvole in cielo sono ordinate o disordinate? E la vegetazione è ordinata o disordinata? Le onde del mare che s’infrangono contro gli scogli sono ordinate o disordinate? Sono belle.

Renato Pierri

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