Il Lecce saluta la serie A

Sticchi Damiani: “Grazie ai nostri tifosi, incredibili. Ripartiamo dalla B con un progetto serio”. Liverani: “Nessuno ha detto che il ciclo è chiuso”

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LECCE – Il Lecce perde in casa l’ultima di campionato contro il Parma per 3 a 4 e retrocede in serie B.

Sconfitta amara ma, alla fine, ininfluente per i salentini, che sarebbero comunque retrocessi anche in caso di vittoria, alla luce della facile vittoria del Genoa (3 a 0) contro il Verona.

In effetti serviva un mezzo miracolo ai ragazzi di Liverani per rimanere in Serie A: vincere sperando in un improbabile passo falso del Genoa contro il Verona, già salvo. Ma dopo 20 minuti era di fatto già tutto deciso. I giallorossi sotto di due gol contro un Parma, che ha onorato fino in fondo il proprio campionato, mentre a Genova i padroni di casa chiudevano subito il discorso salvezza con due gol in pochi minuti contro un Verona già in vacanza.

La squadra salentina ha comunque onorato la propria stagione rimanendo in corsa per la salvezza fino all’ultima giornata, andando oltre quasi tutti i propri limiti, fisici, tecnici, di esperienza.

Rimane il rammarico per tifosi e società per le tante occasioni perse e i tanti punti lasciati per strada.

Primo tempo. Il Parma gioca con la tranquillità di chi non ha più nulla da chiedere a questo campionato. La squadra di casa invece sente il peso della gara e deve fare i conti con tanti giocatori non al meglio della forma.
I ducali si portano subito in vantaggio all’ 11’ grazie a un autogol di Lucioni: Hernani calcia sulla base del palo, la sfera finisce addosso al difensore e poi rotola in porta. Quasi contemporaneamente arriva la notizia del vantaggio del Geno contro il Verona, che frena l’entusiasmo del gruppetto di tifosi salentini che hanno deciso di seguire la partita fuori dallo stadio e si fanno sentite nel silenzio del Via del Mare con cori e clacson.
Al 20’ arriva il raddoppio degli ospiti. Contropiede fulmineo guidato da Hernani, Caprari disegna una parabola imprendibile per l’estremo brasiliano. Come accaduto dieci minuti prima, arriva a ruota anche il secondo gol del Genoa, ancora con Sanabria.
I padroni di casa accusano il colpo ma cercano comunque di reagire. Al 35’ Lapadula arpiona la palla sottraendola a un difensore del Parma e la mette al centro dove Mancosu, a due metri dalla linea di porta, trova il contrasto di un avversario e l’azione sfuma. Sul capovolgimento di fronte Kurtic chiama Gabriel alla deviazione in angolo.
Barak accorcia le distanze al 40’ con un colpo di testa sotto porta su cross di Mancosu. Clamorosa occasione per il pareggio tre minuti dopo, ma Mancosu sbaglia una sorta di rigore in corsa su assist di Saponara dopo un erroraccio del capitano Bruno Alves su passaggio molto temerario di Darmian. Il Lecce raggiunge al pareggio allo scadere della prima frazione con Meccariello: il difensore centrale stacca e di testa trova l’angolo giusto.

Secondo tempo. Dopo quasi 7 minuti trascorsi nella metà campo del Parma, il Lecce subisce il terzo gol dei ducali: Barillà affonda sul lato sinistro dell’attacco e serve al centro dove Cornelius, unico suo compagno in area di rigore, non ha alcuna difficoltà a spingere la palla in rete.
Al 56’ Mancosu va vicino al pareggio: il capitano fraseggia con Saponara e poi conclude di poco al lato. La partita scorre via da un fronte all’altro e Parma a un passo dal quarto gol: Caprari da posizione ravvicinata calcia con tutta la forza che ha nel piede ma Gabriel è bravissimo a deviare in corner.
Inglese, entrato al posto di Cornelius, al minuto 66 porta a quattro le marcature degli emiliani non difficile la sua correzione in rete del cross di Barillà.
Il Lecce ha orgoglio e non molla: cross di Donati, grande stacco di Shakhov che di testa colpisce il palo ma Lapadula è lesto sulla ribattuta e insacca il 3 a 4. Ma ormai è troppo tardi. Dopo cinque minuti di recupero, arriva il triplice fischio che certifica la retrocessione dei salentini.

Queste le dichiarazioni di mister Liverani nel dopo gara: “In un anno particolare abbiamo sprecato molte occasioni. Il lockdown ci ha devastati, ma abbiamo sprecato opportunità a Cagliari, Genova, Bologna”. “Forse è stato un percorso troppo veloce: C, B e A in poco tempo, pagando in termini di esperienza. Ma non posso recriminare nulla, abbiamo giocato a calcio su tutti i campi d’Italia e la gente e i tifosi devono essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Complimenti a Nicola, gli auguro di restare sulla panchina“.

Sul suo futuro Liverani rimanda ogni decisione: “Ora facciamo passare la notte, poi faremo le valutazioni, se ci sono emozioni è meglio ragionare a mente fredda. Nessuno ha detto che il ciclo è chiuso, la proprietà ci ha fatto sentire importanti. Non lavoro per la categoria, ma faccio calcio dove posso esprimere le mie idee e il mio lavoro. Non vado a caccia di contratti, la categoria non ha valore. Mi fa piacere che diverse squadre siano interessate, vuol dire che il lavoro è stato apprezzato. Io devo trovare dove posso allenare come dico io. E la permanenza al Lecce è una possibilità“.

Queste invece le parole del Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani: “Voglio ringraziare la gente e i nostri tifosi incredibili che ci sono stati vicini sempre finché il lockdown non glielo ha impedito. Sono stati la cosa più bella di questa serie A sia in casa che in trasferta, siamo la settima tifoseria in Italia e penso che la serie A abbia avuto beneficio da una tifoseria come la nostra. Voglio ringraziare tutta la proprietà, i soci, il mister lo staff e i ragazzi. Li ho visti distrutti nello spogliatoio e li ho voluti ringraziare uno a uno, hanno onorato la maglia e meritano di essere ricordati. Il Lecce ha giocato con grande dignità e orgoglio su tutti i campi, senza che nessuno ci abbia mai regalato nulla. Questi 35 punti li abbiamo fatti con il nostro sudore. Abbiamo fatto una buona figura, abbiamo fatto conoscere i valori del Lecce in modo trasparente e onesto, anche in modo spregiudicato nello stare in campo. Non è un anno perso, questa serie A ci ha consentito di valorizzare il nostro patrimonio tecnico, ci ha consentito di fare uno restyling del Via del Mare e di investire sul settore giovanile. Questa serie A ci ha reso più uniti e più in simbiosi con la nostra gente e la nostra piazza e il nostro territorio. Prometto che si ripartirà in serie B con un progetto serio, solido, volto a continuare a costruire qualcosa di importante. Siamo nel pieno del progetto e non molleremo nulla, è una retrocessione dolorosa ma dalla quale ripartiremo e costruiremo tanto“.

Giuseppe Nuzzo

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