Coronavirus. Un piano del governo su eventuale aumento dei casi in autunno

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L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute e il Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, ha diffuso oggi il documento ”Elementi di preparazione e risposta a COVID-19 nella stagione autunno-invernale”. Un documento stilato dopo aver analizzato i punti di forza e soprattutto le criticità delle prime fasi dell’epidemia, che fornisce elementi generali per la preparazione e la risposta e fronteggiare un eventuale aumento di nuove infezioni da Coronavirus. Quattro sono i diversi scenari proposti, a seconda della trasmissione, per affrontare in sicurezza l’eventuale aumento dei casi previsto in autunno. Si va da una “Situazione di trasmissione localizzata (in sostanza i focolai ndr) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi, ad una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario”, a una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario. Ultima situazione, la più grave, ”di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5 nel suo intervallo di confidenza inferiore per periodi lunghi” (almeno 1 mese). 

Naturalmente, per ogni ipotesi sono previste diverse azioni. Ad esempio, per il più pessimista si può arrivare al “trasferimento interregionale dei pazienti” e all’”adattamento a scopo di ricovero di strutture che in ordinario non sono adibite a tale utilizzo”. Il piano contiene anche una ‘checklist’ per le regioni, “per valutare il livello di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/Ppaa al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni”. I requisiti richiesti riguardano tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria, dalla rete ospedaliera, che ad esempio dovrebbe avere percorsi dedicati nei Pronto Soccorso per i casi sospetti, alla medicina territoriale, con indicazioni ad esempio per le Rsa, che dovrebbero avere un “Sistema di sorveglianza e monitoraggio epidemiologico e clinico istituito e operativo che consenta l’identificazione precoce di casi sospetti di COVID-19 tra i residenti e gli operatori all’interno di ogni struttura e tempestivo trasferimento presso strutture ospedaliere o alberghiere destinate a soggetti positivi”, si legge nella parte finale del documento.

L’obbligo di quarantena per 14 giorni e’ stato disposto dalla Regione Puglia per i residenti in Puglia che rientrano da Grecia, Malta e Spagna. La disposizione si e’ resa necessaria alla luce dei numerosi casi di Covid che sono stati riscontrati negli ultimi giorni, su persone tornate dalle vacanze in quei Paesi. “Grecia, Malta, Spagna sono Paesi con alta circolazione virale in questo momento” e’ stato spiegato dalla Regione, per questo il governatore Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza che dispone, a partire dal 12 agosto, l’obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni per chi rientra in Puglia nella propria abitazione da Grecia, Malta e Spagna. Tale disposizione si aggiunge all’obbligo di quarantena gia’ previsto dalle leggi nazionali per numerosi Paesi esteri.

“Vi ricordo – ha scritto Emiliano su facebook – che rimane l’obbligo per tutti coloro che arrivano da altre regioni italiane e da tutti i Paesi esteri di autosegnalarsi sul sito https://www.sanita.Puglia.it/autosegnalazione-Coronavirus. Questo obbligo e’ disposto per tutti, residenti in Puglia e non residenti e quindi anche per i turisti”. Per coloro che si autosegnalano si attiva la sorveglianza attiva da parte dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl. Grazie a un protocollo sottoscritto con le Forze dell’Ordine, i controlli sul rispetto dell’obbligo di autosegnazione saranno rafforzati. “La non ottemperanza dell’obbligo di autosegnalazione prevede sanzioni pesanti – ha ricordato Emiliano – ove il fatto non costituisca piu’ grave reato.

 “A tutti i cittadini residenti in Campania che facciano rientro da vacanze all’estero con tratte dirette o attraverso scali o soste intermedie nel territorio nazionale è fatto obbligo di segnalarsi alla competente ASL per essere sottoposti a test sierologici e/o tamponi”. E’ quanto dispone la nuova ordinanza che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha firmato in queste ore.

Un tampone per tutti coloro che rientrano in Emilia-Romagna da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, che avranno l’obbligo di segnalarsi immediatamente alle Asl di residenza. Il tampone andra’ fatto entro le 24 ore dal rientro: se l’esito sara’ negativo, non scatteranno provvedimenti di quarantena. La regione corregge e chiarisce la prima comunicazione sulla ordinanza firmata dal presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini. Nella ordinanza sara’ esplicitato nel dettaglio anche il protocollo che riguarda le badanti, definito insieme ai sindacati. 

Mini zona rossa a Sant’Antonio Abate, comune in provincia di Napoli. Ad istituirla, sentita l’Unita’ di Crisi, e’ il presidente della Regione CAMPANIA, Vincenzo De Luca. Con decorrenza immediata e’ disposta, fino al 25 agosto, la chiusura di due strutture ricettive, site nel territorio di Sant’Antonio Abate (NA), con obbligo di disinfezione e sanificazione di tutti i locali prima della riapertura. Ai cittadini aventi residenza, domicilio o dimora nella via Croce di Gragnano nel territorio di Sant’Antonio Abate (NA) e’ fatto obbligo di isolamento domiciliare, con divieto di allontanamento dalle dette abitazioni fino al 14 agosto 2020. Ai cittadini indicati e’ consentito accedere alla propria residenza, domicilio o dimora sita nella menzionata strada, con obbligo di rimanervi in regime di isolamento domiciliare e di sottoporsi a tutti i controlli sanitari disposti dalla ASL competente. E’ fatta salva la possibilita’ di transito in ingresso ed in uscita dalla strada indicata da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’attivita’ di assistenza, limitatamente alle presenze che risultino necessarie allo svolgimento di dette attivita’ e a quelle di pulizia e sanificazione dei locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Al di fuori delle ipotesi sopra menzionate, non e’ consentita l’uscita dall’area indicata per lo svolgimento di attivita’ lavorativa.

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