Joe Biden incoronato candidato dei democratici,  Bill Clinton attacca Trump

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Usa 2020: alla convention di Milwaukee il 77enne ha ottenuto la scontata nomination. L’ex presidente: il tycoon è un bullo, è crollato come una casa di carte.

 

AGI – Joe Biden è stato incoronato candidato dei democratici alla Casa Bianca dalla convention virtuale di Milwaukee, in una seconda giornata segnata dall’intervento dell’ex presidente Bill Clinton e dal rinnovato appello all’unità contro Donald Trump, ritratto come un presidente che ha spaccato l’America e incapace di gestire la crisi sanitaria ed economica derivata dalla pandemia. L’investitura è avvenuta tramite ‘roll call’, l’appello con cui i rappresentanti dei vari Stati e territori Usa esprimono i loro voti. 

“Un trionfo personale e politico” che, come ricorda il New York Times, il 77enne ex vice di Barack Obama ha cercato ripetutamente di raggiungere dal 1988, quando si candidò per la prima volta alle primarie presidenziali.

L’affondo di Clinton

Impossibilitati a riunire i sostenitori nella città del Wisconsin per via del coronavirus, i 57 Stati e territori statunitensi hanno votato da località sparse per tutto il Paese in una serata, che ha visto protagonista la moglie del candidato presidente, Jill Biden, impegnata in un ritratto umano e personale del marito, assurto a portabandiera dei Dem contro il “caos” generato da Donald Trump. “Poteva fare molto di più, abbiamo perso moltissimi cittadini”, ha tuonato l’ex presidente Usa Bill Clinton nel suo intervento criticando il presidente per la gestione della pandemia. “Non vogliamo un presidente che crolla come un castello di carta durante una crisi”, ha aggiunto, denunciando che Trump ha semplicemente “ignorato” il Covid e “negato le sue responsabilità”, portando a “triplicare la disoccupazione”. “Il nostro partito è unito nell’offrirvi una scelta molto diversa”, ha poi proseguito, “un uomo con una missione: assumersi le responsabilità, un presidente che unisce e non divide”. E poi l’avvertimento: “Sapete cosa farebbe Trump per altri quattro anni: fare il bullo. In un tempo come questo lo Studio Ovale dovrebbe essere un centro di comando, invece e’ solo un centro di tempeste”. 

Il ‘varietà politico’ virtuale

In un evento in stile “varietà politico” – condotto dall’attrice Tracee Ellis Ross tra contributi registrati e varie forme di musica e intrattenimento – è intervenuta, prima del roll call, anche una delle giovani promesse del Partito, la trentenne esponente dell’ala sinistra dei Dem, Alexandria Ocasio-Cortez, con il suo appoggio di rito alla nomination dell’ex candidato alle primarie, Bernie Sanders, elogiato per aver organizzato “una storica campagna per risanare la nostra democrazia”. Per spegnere ogni illazione su possibili divisioni, la deputata di New York, ha poi spiegato su Twitter che il suo endorsement a favore di Sanders fa parte della prassi: “Se siete confusi, non vi preoccupate. Le regole della convention richiedono la roll call e le nomination per tutti i candidati che superano la soglia dei delegati. Mi è stato chiesto di essere la seconda per la nomination di Sanders per il roll call”. “Le mie profonde congratulazioni a Joe Biden, ora andiamo e vinciamo a novembre”, ha poi concluso fugando ogni dubbio sul suo appoggio al ticket Joe Biden-Kamala Harris. 

Gli appelli dei repubblicani Powell e McCain

Due contributi di repubblicani hanno avuto un peso particolarmente simbolico, nel tentativo di fare un appello alle diverse anime del partito: l’ex segretario di Stato di George W. Bush, Colin Powell, e la vedova del defunto senatore John McCain, che ha ricordato la “lunga amicizia tra John e Joe”. “Abbiamo bisogno di un comandante in capo a cui stiano a cuore i nostri soldati, che li consideri una famiglia. Joe Biden sarebbe un presidente che avrebbe a cuore la difesa di questo Paese, avrà fiducia nei nostri diplomatici e non intende elogiare i dittatori”, ha dichiarato Powell, unendosi al coro di chi chiede l’uscita di scena di Trump. Ma i riflettori della serata erano puntati tutti sull’intervento finale affidato alla ex Second Lady d’America, Jill Biden, che ha parlato da un’aula di scuola e senza mai nominare Trump ha fatto un ritratto intimo e umano del marito: un padre amorevole e un compagno sempre di supporto che ha ricostruito la sua famiglia, dopo la tragedia della morte per cancro del figlio Beau e che ora sarà in grado di curare un Paese profondamente diviso. E’ proprio Jill che Biden abbraccia e bacia dopo che viene ufficializzata la nomination, irrompendo sulla scena e chiudendo la giornata: “Grazie, grazie, grazie dal profondo del mio cuore, significa molto per me. Ci vediamo giovedì”. 

 
 

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