L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque.Il caso di Claudio Benasio

Attualità & Cronaca

Di

Di Daniela Piesco

Qualche tempo fa raccogliemmo la testimonianza di Valeria Di Nardo sulla sua vicenda personale che la vedeva esclusa dal corpo di polizia in cui era legittimamente entrata per delle piccole cicatrici dovute ad un tatuaggio rimosso al laser.

Con un mio editoriale dal titolo ‘l’ingiustizia tatuata’ cercai di fare luce sulla vicenda.

A tal proposito ribadisco cosa affermai all’epoca :

la giurisprudenza ha escluso qualsiasi rilevanza patologica dell’alterazione della pelle mediante tatuaggio, riconoscendone un potenziale rilievo ostativo all’arruolamento esclusivamente nel caso in cui per dimensioni contenuto e natura possano essere lesivi della dignità e del decoro.

A livello di regolamentazione specifica, la stessa disciplina delle uniformi sconsiglia ma non vieta la realizzazione di tatuaggi.

Cosa abbia convinto il Consiglio di Stato nel marzo scorso, nel pieno del lockdown, a varare una linea rigida contro i tatuaggi è un mistero. Perché se è vero che qualche decennio fa, quando i tatuaggi erano patrimonio dei marinai e dei galeotti, il divieto aveva un senso ovvio, è altrettanto ovvio che i tempi sono cambiati.

Oggi,la bacheca delle ingiustizie, inaugurata qualche settimana fa ,accoglie la testimonianza di Claudio Benasio che ho voluto personalmente intervistare.

D)Salve Claudio,raccontami la tua storia .

Mi chiamo Claudio Benasio e sono un ex agente della Polizia Stradale di Torino.
Nel maggio 2017 veniva bandito un concorso per l’assunzione di 1148 allievi agenti della Polizia di Stato aperto anche ai civili, al quale ho inviato domanda di partecipazione.
Sapendo che tra i requisiti di ammissione al concorso i tatuaggi non erano ammessi, cominciai da subito a sottopormi a numerose, dolorose e costose sedute di rimozione con terapia laser Q-Switched di un tatuaggio che avevo nell’avambraccio sinistro (parte interna).

Vengo convocato così a svolgere la prova preselettiva in data 21 agosto 2017, in tutto eravamo 89.000 candidati, e dove totalizzai il punteggio di 10, vale a dire 80 risposte esatte su 80 quesiti, passando automaticamente alle fasi di selezione successive (prove fisiche, visite mediche, visita con psicologo e colloquio con perito psichiatra).

Queste ultime, per me, si sono svolte a partire dalla data 7 febbraio 2018, dove ogni giorno venivamo sottoposti ad una prova, sopra descritte, la cui idoneità era propedeutica alle successive. Ci tengo a precisare che io iniziai le sedute di rimozione del tatuaggio già nel maggio 2017, arrivando a febbraio 2018 con già numerosi trattamenti effettuati, di cui l’ultimo fatto un paio di settimane prima della visita medica concorsuale, che avevo fissata per il giorno 8 febbraio 2018. Purtroppo questo tipo di trattamento ha sulla pelle un effetto simile ad una ustione, quindi provocando gonfiore, rossore e bruciore esattamente come una comune ustione di primo grado, che però, con il corso del tempo, questo esito viene riassorbito dall’organismo ripristinando la cute senza lasciare alcun segno.

D)Cosa successe dopo il superamento delle prove fisiche?

Superate le prove fisiche, vengo convocato per il giorno successivo (8 febbraio 2018) alle visite mediche. Una volta di fronte la commissione, di mia spontanea volontà, diedi loro un certificato medico del mio dermatologo, dove veniva riportato tutto quello che riguardava il trattamento da me effettuato.

Essendomi, comunque, sottoposto all’ultima seduta qualche settimana prima della convocazione a suddette prove, nel braccio mi rimaneva un esito cicatriziale (un rossore simil ustione come prima descritto) che sarebbe scomparso in breve tempo, ma questo fece si che la commissione scambiò questo esito cicatriziale in un tatuaggio vero e proprio dandomi la non idoneità per le prove successive.

D)Impugnasti il provvedimento?

Da qui comincia la mia lunga battaglia legale. Quindi mi rivolsi ad un avvocato, che mi fece impugnare il provvedimento di esclusione ricorrendo al TAR Regione Lazio. Avendo studiato il mio caso, con i relativi atti e memorie difensive, lo stesso TAR, con una ordinanza cautelare, mi da ragione permettendomi di proseguire l’iter concorsuale, sottoponendomi alle prove che non ho avuto modo di effettuare nel febbraio 2018.

D)Quando hai svolto poi le prove?

Sarò chiamato per queste altre prove in data 23 luglio 2018, e alla fine delle stesse, ottengo l’idoneità al servizio di polizia in data 25 luglio 2018, dove vengo ammesso con riserva perchè in attesa dell’esito del contenzioso (sentenza definitiva del TAR) la cui udienza era stata fissata per il 2 aprile 2019.

Con l’idoneità, dopo circa tre mesi, vengo convocato dalla questura di Agrigento per iniziare il 204 corso per allievi agenti della Polizia di Stato presso la scuola di Alessandria.

D)Inizia così il tuo percorso in Polizia. .

Inizia così questo mio percorso in Polizia, durante il quale ho frequentato i vari corsi per le materie da studiare, le lezioni di tiro per imparare ad utilizzare l’arma di dotazione, ricevo tutte le divise per il ruolo e durante il quale percepisco mensilmente gli stipendi con vitto ed alloggio presso la stessa scuola (della durata di 8 mesi).

In data 2 aprile 2019 si tiene l’udienza del TAR che concluse il contenzioso con una sentenza che mi diede ragione. Infatti, in merito alla memoria presentata con tutti gli atti allegati, in merito alle fotografie presentate dove si vedeva che quell’esito cicatriziale era totalmente sparito, lasciando la cute completamente intatta, la stessa commissione riportò nella sentenza che non si poteva paragonare un esito cicatriziale ad un tatuaggio in toto, eliminando una volta per tutte la “riserva” facendomi diventare un agente di polizia a tutti gli effetti.

D)E poi cosa è successo?

Questa situazione però non durò molto, infatti, poco tempo dopo, esattamente in data 12 giugno 2019, in prossimità della fine del corso di formazione, l’Amministrazione decide di presentare appello al Consiglio di Stato impugnando la precedente sentenza, motivando che, per loro, non era importante il fatto che il “tatuaggio” era stato totalmente rimosso, ma era importante il fatto che durante le visite mediche concorsuali lo stesso, secondo loro, era visibile tanto che la commissione lo ha notato prendendone anche le misure e descrivendone anche cosa raffigurasse.

D)Ma eri stato tu a dichiarare la presenza di quell’esito cicatriziale con tanto di certificato, in più se era così visibile come si sosteneva, perchè la commissione ti chiese cosa raffigurasse?

le dico la verità signora Piesco, la prima volta che mi è stata posta questa domanda io risposi al medico “me lo dica lei cosa vede”, ma la domanda invece mi è stata nuovamente riposta, e così intenzionalmente, io stesso, risposi “era un simbolo musicale”. In allegato le mando la foto di come era il tatuaggio prima ancora di iniziare la laser terapia, e le chiedo: secondo lei quello è un simbolo musicale?… tutto riportato nel verbale della commissione.

D) Poi il giuramento la destinazione a Torino ..eri entrato realmente nella ‘vita’ del poliziotto?

Nel frattempo, in data 26 giugno 2019, il 204 corso, di cui facevo parte, presta solenne giuramento alla Repubblica con una bellissima cerimonia svoltasi nella piazza principale di Alessandria, ed in data 8 luglio 2019 vengo destinato presso la Sezione Polstrada di Torino dove vengo preso in forza e dove ricevo tutto il vestiario tipico del reparto di Polizia Stradale (pantaloni con strisce, i centauri, il dispositivo di segnalazione manuale, comunemente chiamato “paletta”,che in questo reparto è in dotazione personale e non d’ufficio, ed altro materiale), in più per i primi quattro mesi di servizio ho dovuto alloggiare (con vitto compreso) presso la caserma del reparto mobile di Torino sito in via Veglia.

Si,comincio così ad entrare nella vera vita del poliziotto; vengo messo nel turno in quinta, faccio numerosissimi servizi di pattuglia e di vigilanza stradale dove ogni giorno stavo a contatto con centinaia di persone, comincio a firmare i miei primi atti (rilevazione incidenti, test etilometrici ecc,,). Così mi venne spontanea una domanda, perchè l’amministrazione, se riteneva il tatuaggio un “danno all’immagine” della Polizia, come riportato tra le motivazione dell’appello al Consiglio di Stato, ha deciso di destinarmi a questo reparto dove, appunto, si sta ogni giorno a contatto con centinaia di persone?

D)Quando arriva l’ordinanza cautelare del CdS e quali sono le incongruenze che hai registrato?

In data 25 luglio 2019, intanto, ricevetti l’ordinanza cautelare del CdS, il quale ribaltava la sentenza del TAR dando, in via cautelare, ragione all’amministrazione e pubblicando l’atto di sospensione cautelare dal servizio, sempre in attesa di chiudere il contenzioso (la cui udienza fù fissata in data 27 febbraio 2020).
La cosa assurda, però, fù che nonostante la sospensione fosse datata 25 luglio 2019, quest’ultima venne notificata agli uffici del personale del mio reparto in data 24 dicembre 2019 (quindi dall’ otto luglio al 24 dicembre 2019 io prestai continuativamente servizio presso la Polstrada di Torino) e da quel giorno giù costretto a tornare nel mio luogo di residenza.

D) Quanto è durato tutto il tuo percorso in Polizia?

Quasi un anno e due mesi durò, in tutto, il mio percorso in Polizia, dove dapprima ottenni la qualifica di Agente in prova (8 maggio 2019) poi la presa in forza presso la Polstrada Torino (8 luglio 2019) ed infine anche la fine del periodo di prova (8 novembre 2019) dove appunto terminava il periodo di prova diventando a tutti gli effetti Agente di Polizia.

Come ho detto in precedenza, l’udienza del Consiglio di Stato venne fissata per il 27 febbraio 2020, ma la stessa sentenza venne pubblicata in data 16 marzo 2020, quindi in pieno lockdown, dove, contrariamente a quanto confermato dalla sentenza del TAR, veniva totalmente ribaltato l’esito della stessa motivando le giustificazioni dell’amministrazione in cui sosteneva l’esistenza del tatuaggio durante le visite concorsuali.

D)Quali sono i tuoi sentimenti in questo momento?

Guardi giornalista Piesco, io ho cercato di descriverle la mia vicenda nella maniera più obiettiva possibile, e non so se può capirmi, ma le lascio immaginare in che stato d’animo ho vissuto questa mia lunga parentesi in Polizia, dove, nonostante tutto, ho sempre lavorato dando il massimo, con la piena concentrazione ma con la consapevolezza che da un giorno all’altro sarei stato sbattuto fuori per un problema che non è mai esistito.
La cosa ancora più strana, che ancora non riesco minimamente a capire é questa: Arianna, Valeria e Sara hanno ricevuto solo una sospensione e (dopo la sentenza del Consiglio di Stato) non hanno mai ricevuto un decreto di licenziamento, nel mio caso, invece, io ricevetti il decreto di licenziamento quel 24 dicembre 2019, MA COME É POSSIBILE CHE IO VENGA LICENZIATO PRIMA ANCORA DELLA SENTENZA DEFINITIVA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE ERA STATA FISSATA PER IL 27 FEBBRAIO 2020???

Molte sono le domande che mi son fatto e che continuo a farmi senza mai trovare una risposta:

PERCHE’ l’Amministrazione ha deciso di farci partire se già fin dall’inizio aveva intenzione di farci ritornare a casa, per la quale alcuni di noi hanno anche dovuto licenziarsi da altri posti di lavoro sicuri?

PERCHE’ spendere tutti questi soldi pubblici per la nostra formazione, il nostro vestiario, l’arma, il vitto e l’alloggio, stipendi ecc per poi rispedirci a casa?

PERCHE’ altri ragazzi, anche loro ricorsisti per la medesima motivazione (tatuaggio) stanno ancora in servizio avendo ricevuto la giusta valutazione da parte del Consiglio di Stato? (Come diciamo sempre, loro stanno nel posto giusto e noi in quello sbagliato)

PERCHE’ se il “tatuaggio” era un così grave danno all’immagine della Polizia di Stato allora la stessa Amministrazione ha deciso di destinarmi al reparto di Polizia Stradale i cui servizi sono principalmente di pattuglia, dove si sta ogni giorno a contatto con centinaia di persone?

PERCHE’ aver adottato questa decisione (drammatica per noi quattro ragazzi) se la carenza di personale è stato e continua ad essere una delle principali problematiche di tutte le FFOO e principalmente per la Polizia di Stato?

Grazie Claudio.

Daniela Piesco

Vice Direttore www.progetto-radici.it

Www.corrierenazionale.net

Www.corrierepl.it

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