Antiterrorismo: un italiano alla guida di europol

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ROMA – Il Centro europeo antiterrorismo di Europol avrà dal 10 dicembre una guida italiana. Claudio Galzerano, 57 anni, ora alla direzione del Servizio per il contrasto all’estremismo di matrice internazionale della Polizia di prevenzione è stato, infatti, nominato a capo della struttura antiterrorismo che riunisce le polizie europee. Ne dà notizia il Viminale, sottolineando come la nomina sia “un riconoscimento alla specializzazione e al metodo di lavoro sviluppati dall’Italia in questo particolare settore delle investigazioni”.
In un’intervista al Corriere delle sera, Galzerano spiega il ruolo che riveste Europol e la struttura che sarà chiamato a dirigere: “A parte la messa a fattore comune dei dati di cui dispongono le singole strutture di polizia e di intelligence, per valutarle e rimetterle a disposizione di chi opera nei diversi Paesi, sarà importante — ad esempio — per ottenere la cancellazione dei contenuti online di propaganda terroristica. È una contromisura importantissima, un cancro da estirpare al più presto prima che si sviluppino le metastasi, ma solo attraverso Europol si può interloquire con i giganti di Internet (Google, Facebook e gli altri) per la rimozione immediata”.
In questo momento, poi, in cui la pandemia ha confinato tutti nelle proprie abitazioni, la rete internet assume un fattore detonante. “Ci sono chat e room, nascoste nel cosiddetto deep web”, spiega Galzerano, “dove si incita alla violenza e alla rivolta, si insegna a costruire ordigni e si indicano obiettivi. Soprattutto dopo le restrizioni e i maggiori controlli attivati nei luoghi di culto, la Rete è diventata la principale risorsa delle organizzazioni islamiste radicali; per il reclutamento come per i finanziamenti, attraverso il sistema delle criptovalute. Anche qui le risposte passano dalla specializzazione e dalla cooperazione tra Stati”.
Sul controllo delle frontiere italiane, il nuovo responsabile del Centro europeo antiterrorismo di Europol ricorda che “in Italia e in Grecia ci sono già, negli hotspot dove vengono raccolti gli immigrati irregolari, i guest officer di Europol che controllano gli indicatori di pericolosità sulle persone che arrivano, grazie alle banche dati. Significa che a livello di polizia il problema dell’immigrazione è visto come un problema europeo, che riguarda tutta l’Ue e non solo i Paesi in cui avvengono gli sbarchi”.
Quanto ai rimpatri, secondo Galzerano bisogna “accelerare e rendere più fluide le procedure delle espulsioni, e ancora una volta diventa fondamentale la collaborazione con i Paesi di provenienza. Che non è semplice, soprattutto con la crisi economica acuita dalla pandemia che provoca nuove ondate migratorie. Ma è indispensabile”. 

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