Un aldilà troppo aldiquà

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 «La morte come la nascita è un passaggio da una dimensione ad un’altra… Il problema dell’aldilà è un tema centrale nell’essere umano. La fine certo fa paura. Chi afferma di non temere la morte passa per incosciente o superficiale. D’altra parte credere nella esistenza dell’aldilà espone a giudizi simili. Si stanno effettuando studi in Europa e negli Stati Uniti (International Association for Near Death Studies e Near Death Experiences Research Foundation) che ci consentono di affermare che c’è oggettivamente un “dopo”.»

E’ il cappello di un articolo di Giancarlo Cocco, che stavo leggendo con un certo interesse, scemato appena sono giunto alle righe seguenti: «Emblematica è la storia del neuroendocrinologo Umberto Scapagnini, già ricercatore e docente presso la YC Medical Center di San Francisco California, al MYT di Boston, consulente della NASA e professore ordinario presso l’Università di Catania, scomparso nel 2013, che nel suo libro “Il cielo può attendere” uscito nel 2011, ha narrato la sua esperienza di pre-morte. Nel 2008 a seguito di un grave incidente stradale il professor Scapagnini era stato ricoverato in ospedale in situazione disperata. Sedato per 60 giorni rimane in coma premortale e riceve due estreme unzioni. Ricorda di essere entrato in un tunnel di luce «Stavo morendo, la mia mano sinistra incontrò quella di mia madre morta un anno prima. Poi ho visto Padre Pio che mi ha detto: ”Devi seguire la volontà del Signore”…In quella occasione i medici costatarono che un tumore, di cui era affetto il Prof. Scapagnini, per il quale era in cura, dopo la sua “esperienza ultraterrena” era inspiegabilmente scomparso. » (Eurocomunicazione).

La faccenda di Padre Pio e il tumore scomparso hanno fatto scemare il mio interesse. Scapagnini, salvato da Padre Pio e dalla volontà del Signore, moriva appena cinque anni dopo, all’età di 71 anni, colto da ictus cerebrale e poi da un infarto. Ma chi era Padre Pio, che sarebbe diventato nell’aldilà portavoce di Dio? Era un cristiano che nell’aldiquà, del cristianesimo aveva capito ben poco. Era un cristiano persuaso che Dio e il diavolo collaborassero nell’infliggergli tormenti: il buon Dio gli elargiva malanni e stimmate, il cattivo demonio botte da orbi. Era un cristiano che diceva: “Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote”; “Conviene addomesticarsi con i patimenti che piacerà a Gesù mandarvi”. Era l’autore del pensiero profondo: “Quando si passa dinanzi ad un’immagine della Madonna bisogna dire: – Ti saluto, o Maria, saluta Gesù da parte mia” (Il sorriso di Dio, Ed. Paoline, 2001).

E così, per me, un aldilà dove s’incontra Padre Pio è difficilmente credibile. Si tratta di un aldilà troppo aldiquà.

Renato Pierri


 

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