Il Mistero è un ingrediente dell’Amore. Intervista a Sarah O’Neil

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Può nascere un rapporto di autentica passione tra due opposti? Che ruolo hanno il mistero e le “verità non dette” in un rapporto sentimentale? La risposta a queste domande è custodita in un romanzo storico appartenente alla collana I Grandi Romanzi Seduction edito da Harper Collins Italia dal titolo “L’amante dell’ussaro” di Sarah O’Neil.

 Una storia travolgente ambientata in pieno Ottocento quella che ha come protagonisti Elise Gordon vedova del colonnello Townshend e Edward Johnstone, tenente dei Dragoni Leggeri. Il Destino li fa incontrare in un pomeriggio di tempesta portando con sé le tracce di un passato mai dimenticato.

Questo incontro inesorabilmente cambierà l’esistenza di Elise che si ritroverà a scoprire dei misteri e delle “verità non dette” riguardanti il defunto marito. La convivenza tra Elise ed Edward sarà ricca di colpi di scena e animata da una passione travolgente che susciterà interesse nel lettore. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che crea suspense sino all’ultima pagina.

Sarah O’Neil nel suo debutto come scrittrice si rivela piena di talento. La sua abilità sta nell’aver ricreato alla perfezione il contesto nel quale è ambientata la vicenda senza tralasciare nulla al caso.  Proprio per questo “L’amante dell’ussaro” è un romanzo che suscita interesse anche negli amanti di altri generi letterari.

Di passione e degli incontri che il Destino combina a nostra insaputa come con i protagonisti del suo romanzo, ci ha parlato Sarah O’Neil in questa intervista.

Com’è nata l’idea di scrivere questo romanzo storico denso di passione e amore?
Avevo in mente da un po’ di raccontare una storia dove gli opposti si attraessero proprio per le diversità tra loro. E un viaggio nell’estate del 2019 mi ha fatto scattare qualcosa dentro. Mi sono resa conto che tra edifici abbandonati e giri in auto senza meta, tutta una serie di spunti si erano fatti sempre più chiari.

Per lei cosa significa la passione in amore come quella che travolgerà i protagonisti del suo romanzo?
La passione è parte dell’amore, per me. Passione senza limiti, che evolve e cambia con il rapporto ma che può colorire momenti o circostanze anche all’improvviso. E la passione è anche complicità, condivisione, scoperta assieme.

Elise si ritrova a dover fare i conti con il passato. Che ruolo ha secondo lei il passato nell’esistenza di un individuo?
Il passato è fondamentale. In realtà siamo anche il nostro passato, ciò che ricordiamo, ciò che scopriamo, ciò che abbiamo vissuto e ha lasciato tracce perfino se non le vediamo più.

L’incontro tra Elise ed Edward cambierà le loro esistenze. Lei crede nel potere di certi incontri e perché?
Certi incontri hanno senza dubbio un peso specifico, a me è successo diverse volte. Come certi libri. Arrivano quando è il momento e te ne accorgi solo dopo. Mi è successo di incontrare persone, conoscerle e magari perfino perdersi di vista ma solo dopo anni realizzare in che modo facevano parte della mia vita o l’avevano cambiata.

Che ruolo ha il Destino in essi. Lei crede nel Destino?
Credo che certi fatti accadano quando c’è una ragione. Un incontro. Un’occasione. Perfino un imprevisto o uno sbaglio. Elise ed Edward non potrebbero essere più diversi, eppure perfino quando ancora non si conoscono abbastanza, finiscono per cercarsi a modo loro. Lo si potrebbe chiamare Destino in effetti.

La convivenza di Elise ed Edward è segnata da verità non dette. Secondo lei il mistero è importante in amore e che ruolo ha?
Il mistero fa parte della vita di ognuno, si tratta di decidere in che modo dosarlo, quanto svelarsi e quando. In amore può essere uno degli ingredienti, ma l’equilibrio dipende da quel fragile e prezioso meccanismo che scatta in ogni rapporto.

Scrivere un romanzo storico non è assolutamente semplice. Ci sono state difficoltà nella stesura di esso?
Senza dubbio la più grande difficoltà è stata mettere a fuoco location, gesti, e il più piccolo dettaglio che nella mia testa dove comporre ogni scena. Per questo ho fatto molte ricerche, guardato foto, filmati, letto libri, perfino incrociato mappe.

Quanto gli anni di recensioni di libri l’hanno l’aiutata nell’esordio come scrittrice?
Sicuramente molto, assieme a tutti gli anni in cui ho letto. Leggere secondo me è fondamentale per chi scrive. Ma le recensioni sono state una grande palestra, ho imparato a leggere in modi diversi e a sentire le storie facendo caso a più aspetti.

A chi consiglia la lettura del suo romanzo?
Mi piacerebbe che lo leggesse anche chi di solito preferisce altri generi. Perché è senza dubbio una grande storia d’amore ma la sfida, per me, è stata anche di incrociare più vite, più amori e contesti storicamente realistici, compresa Newstead Abbey e il suo celebre proprietario, Lord Byron. Ci sono alcuni spunti che ho rintracciato da lettere vere del poeta quanto atmosfere che erano parte del Nottinghamshire di inizio Ottocento.

Mariangela Cutrone

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