Sulla probabilità che venga istituito un “Deposito Nazionale di scorie Nucleari sul territorio di Altamura-Gravina-Laterza” espongo quanto segue:
Il mio ruolo di imprenditore, non può prescindere dal Principio di Comunità , quindi non posso allinearmi alla imperante demagogia, di sentirsi in Comunità quando si tratta di ottenere e, fare e dire l’opposto quando si tratta da dare per la Comunità- cd “ Mai nel mio giardino”
E da oltre 20 anni che L’Italia cerca, inutilmente di realizzare un deposito di Scorie Nucleari sul proprio territorio, come da ultimo prescritto dalla Direttiva Euratom 2011/70 che prevede la definitiva sistemazione dei rifiuti nucleari negli stati membri in cui essi sono prodotti.
A mio parere è oltremodo riduttivo immaginarsi che impedendo la costruzione del deposito Nazionale , di Scorie Nucleari , nel territorio del Comune di Altamura-Gravina-Laterza- il resto dell’Italia sia al riparo da eventuali Rischi radioattivi, stessa considerazione vale anche per tutti, gli altri potenziali siti individuati, ove tutte le comunità locali si sono allineate sul sul “ No grazie , mai sul nostro territorio”.
Pertanto mi dissocio dalle imperanti demagogie sull’argomento e invito tutti a guardare oltre il proprio giardino. In tal modo potranno accorgersi, se lo vorranno, che l’intero Territorio Italiano è circondato da Centrali Nucleari, che potenzialmente sono un rischio, come è stato dimostrato dalla scoppio della Centrale di Chernobyl .
L’Italia con il Referendum del 1987 ha deciso di uscire dalla Produzione di Energia Elettrica da Nucleare, tuttavia, grazie alla imperante cultura “del no grazie mai nel mio giardino” , neanche la produzione di energia da fonti rinnovabili, previste dalla Direttiva CEE 2001/77, dal – D.Lvo 387/03 e dal D.Lvo 28/11, che avrebbero sostituto le Centrali Nucleari che si andavano a dismettere, risultano gradite , e quindi ostacolate con normative di Livello Regionale palesemente impeditive alla realizzazione di Impianti da Fonte Energetica Rinnovabile- FER .
Difatti per coprire il nostro fabbisogno dei consumi finali interni, L’Italia continua ad importare oltre il 24% dei nostri consumi finali di Energia Elettrica , che viene prodotta in Francia da Centrali a Nucleare , posizionate vicine ai confini Italiani.
Si Aggiunga che L’Italia, non essendosi dotata di un proprio Deposito Nazionale di Scorie Nucleari è stata costretta, ad inviare in Francia e Gran Bretagna dei rifiuti radioattivi , per essere “ Riprocessati” e restituiti all’Italia nell’anno 2025 . Il tutto con evidente aggravio di costi a carico dell’Erario.
Pertanto il Deposito di Scorie Nucleari “ Sa dà Farè”
I sigg Sindaci e Capi Popolo, del Comune di Altamura-Gravina- Laterza- banali alfieri del del “no grazie mai nel mio giardino” , dovrebbero dismettere i panni dell’ipocrisia e con senso di responsabilità, ammettere che la scienza abbia acclarato assieme a tutte le competente intellettuali tecnologiche Italiane che è possibile realizzare in tutta sicurezza un Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico.
Ogni amministratore pubblico di buon senso, dovrebbe “Agevolare e non impedire” opportunità di sviluppo per il territorio amministrato.
La realizzazione di un Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico, stante le ipotesi progettuali, comporta un investimento di oltre un Miliardo di Euro, l’impiego di almeno 4.000 unità lavorative per quattro anni di cantierizzazione e un impiego a tempo indeterminato a regime dell’impianto di 1.000 unità, cui si aggiungono notevoli compensazioni ambientali e sociali in favore della Comunità che ospiterebbe tale impianto.
Si aggiunga che tale decisione di disponibilità ad ospitare il Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico, , oltre che dimostrare il “ Principio di Sentirsi in Comunità” della popolazione locale, consentirebbe allo Stato Italiano di sottrarsi dalla Procedura di Infrazione Comunitaria cui e stato sottoposto per inadempimento alla Direttiva Euratom 2011/70
Credo di aver espresso il mio pensiero come un italiano responsabile
Pietro Ninivaggi