“La Riscoperta di un Capolavoro”

Arte, Cultura & Società

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La mostra “La Riscoperta di un Capolavoro” avrebbe dovuto chiudere ieri, ma i 9 Musei internazionali prestatori hanno concesso la proroga dei prestiti.
Roversi-Monaco: “Rivolgo un appello allo Stato e alle istituzioni: dateci un segnale concreto. Trenta giorni per fruire di una mostra assolutamente irripetibile”

BOLOGNA –  Avrebbe dovuto chiudere i battenti ieri – 10 gennaio – la mostra “La riscoperta di un Capolavoro” con la ricomposizione del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, capolavoro rinascimentale perduto e riportato a Bologna, a Palazzo Fava, a 300 anni dal suo smembramento. Ma, con un ulteriore atto di coraggio e ostinazione, Genus Bononiae. Musei nella Città annuncia che le sedici tavole non ripartiranno alla volta dei 9 musei proprietari, poiché hanno concesso un’ulteriore proroga ai prestiti, rinnovati fino al 15 febbraio prossimo.

Si attende dunque di conoscere a livello nazionale le sorti della riapertura dei musei – per i quali è nell’aria una possibile ripresa delle attività per il 16 gennaio – e, a livello regionale, di capire in quale fascia di rischio verrà valutata la Regione Emilia-Romagna.

“Quello che potrebbe sembrare un paradosso, la proroga di una mostra chiusa, diventa un gesto di fiducia incondizionata da parte dei Musei prestatori nei confronti di un progetto che ha consentito di riaccendere i riflettori sulla centralità della città di Bologna nel panorama dell’arte Rinascimentale – dice Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. “Significa inoltre, da parte del museo, un messaggio di ostinata volontà di riportare al centro della discussione politica il ruolo fondamentale della cultura, di cui gli spazi museali si fanno custodi e interpreti. È assodato oramai che i musei possano essere fruiti in sicurezza, ma le riaperture restano vincolate a indici di contagio più generali e territoriali. Fino all’ultimo vogliamo tentare di dare al pubblico l’opportunità di godere di quest’opera straordinaria, visitando una mostra che all’unanimità è stata definita irripetibile. È in questo senso che rivolgo un appello alle istituzioni, locali e nazionali, alle quali chiedo una concessione speciale, come speciale e irripetibile è questa operazione: 30 giorni di apertura, in totale sicurezza, con numeri contingentati e visite su appuntamento”.

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