Speranza, il covid 19, la montagna e le destre nazionali

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 “Allo stato attuale – scrivono gli scienziati – non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale

Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato”.

Le predette affermazioni appartengono rispettivamente al cts (comitato tecnico scientifico) e alla confcommercio. Entrambe sono dichiarazioni che hanno una giustificazione. Il Governo ha conformato i propri provvedimenti alla preoccupazione espressa dalla scienza.

Intanto va precisato che il danno non è stato recato dal Governo, ma da un virus che, in barba ai confini nazionali, circola rovinosamente su tutto il pianeta. Nessun Paese ne è indenne. Anzi! Il virus sembra prendersi gioco di quelli che noi consideriamo i grandi protagonisti del mondo. In Italia circola come negli altri Paesi. Ma, a quanto pare, una parte della politica italiana non se ne è accorta e accusa il Governo italiano di incapacità di porvi un freno. Nel contempo le destre, in particolare quelle salviniane e quelle renziane, rivendicano il diritto della libera circolazione mercantile, anche in barba alla salute messa in grave pericolo dalla pandemia. Quindi, ogni decisione presa dal Governo per attenuare la libera circolazione del virus è vista come un freno all’economia nazionale messa in pericolo per l’incapacità del Ministro Speranza. Donde la richiesta di risarcimenti che presuppongono esistente un nesso di causalità tra i danni patiti dalle imprese per l’imperversare del pericolo virale e l’incapacità e l’inadeguatezza del Ministro Speranza di governare la circolazione del virus.

La verità è, ovviamente, diversa. Gli indennizzi che il Governo eroga sono la naturale conseguenza delle disposizioni costituzionali che richiedono l’adempimento, da parte dello Stato, dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. L’adempimento di questi doveri dev’essere commisurato in rapporto agli effettivi danni lamentati e alla capacità economica dello Stato. Il quale, come sappiamo, non è economicamente attivo, ma ha un debito enorme causato dalla cattiva politica degli ultimi quaranta anni. Altro che inadeguatezza di Speranza. L’inadeguatezza va piuttosto ascritta agli attuali accusatori che, non dimentichiamolo, hanno partecipato ai quattro Governi berlusconiani e, quindi, hanno contribuito in misura significativa alla situazione disastrosa dell’economia italiana. In ogni caso, dobbiamo sapere che, per erogare gli indennizzi, lo Stato deve fare ricorso al mercato del credito. Assumendosi debiti che pagheranno le future generazioni. Ora non ci resta che sperare nell’abilità del Governo Draghi e nella sua capacità, indiscussa, di creare le condizioni, grazie alle quali si verifichi un effettivo accrescimento della produzione industriale e commerciale con un significativo incremento del PIL.

Ma veniamo alle critiche della destra in ordine ai provvedimenti governativi. Il Ministro Speranza ha deciso di vietare lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali sino al 5 marzo 2021. La decisione è vista dai partiti della destra come un attentato all’economia nazionale. Ma il virus, insensibile alle pretese temerarie della destra, muta continuamente per sfuggire agli attacchi umani predisposti in difesa della salute pubblica. Salvini e i ministri leghisti, le cui evoluzioni sono più veloci della luce (e delle varianti del virus), non accettano le varianti del covid 19, per cui definiscono incompetente e incapace il Ministro della salute. Vero è che la decisione ministeriale rappresenta un enorme freno all’economia montana, ma altrettanto vero è che gli imprenditori del settore sanno, o dovrebbero sapere, che le varianti virali non sono frutto dei capricci del Ministro ma di leggi della natura che gli scienziati del settore stanno studiando nell’intento di predisporre misure atte alla tutela della salute umana. Ergo, la diffusione del morbo, imprevedibile, costringe il Governo a mettere in atto nuovi e più severi provvedimenti che autorizzanno i nostri politicanti a urlare contro il Ministro tacciandolo di incapacità gestionale e di insensibilità verso i settori economici maggiormente toccati dalle sue restrizioni. E’ serietà politica?

Ad affiancare i ministri della destra si sono aggiunte le Regioni del Nord, la cui economia subisce i maggiori danni dalle restrizioni del Governo. I loro lamenti sono l’interpretazione autentica delle sofferenze delle imprese che addebitano a Speranza la responsabilità dei continui rinvii che, a loro giudizio, mettono in forse i già predisposti protocolli di sicurezza e i programmi di assunzione di personale qualificato. Con enormi danni economici per i quali richiedono immediati e adeguati ristori.

Dall’altra parte ci sono i cittadini che danno una lettura diversa e che reclamano provvedimenti ancora più severi. Perché pongono al centro di ogni interesse il diritto alla salute da considerare superiore ad ogni altro diritto. Perché, se la salute fosse compromessa in modo irreversibile, i danni ricadrebbero inevitabilmente anche sul sistema economico, oltre che sul sistema sociale. Ad ogni buon conto, ld misure predisposte dal Ministro della Salute sono state condivise dal Presidente del Consiglio. Ma i salviniani e i renziani mostrano di avere un coraggio limitato e accusano di incapacità il solo Speranza.

Raffaele Vairo

 

 

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