Il corrierenazionale.net in collaborazione con l’organizzatore e ideatore dell’evento “ Discovery 2021″Mario Greco inaugura un ciclo di interviste ai talenti emergenti che prenderanno parte alla manifestazione,al fine di far conoscere e promuove le loro competenze, il loro lavoro e la loro capacità ma soprattutto la loro tenacia e la loro voglia di emergere.
Intervista a Fulvio Zangirolami in arte Fulvio Effe
- Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Ricordo perfettamente luogo e data, era un freddo novembre del 2000, fino a quel momento non avevo MAI preso in mano uno strumento musicale, avevo 16 anni, ero in casa, una delle tante giornate passate in casa, purtroppo soffrivo di attacchi di panico e ho passato un anno davvero difficile con enormi difficoltà anche solo nell’uscire di casa, era li, mi stava chiamando, era impolverata, era una chitarra vecchia di mio padre: da allora non mi ha più abbandonato e posso affermare oggi che, si, mi ha letteralmente salvato.
- Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
Con i Mivanez, la mia prima band, con la quale mi sono tolto parecchie soddisfazioni e ho vissuto un periodo che, ancora oggi, ricordo come quello più bello di tutta la mia vita: abbiamo vinto l’accademia di Sanremo nel 2005 e 2006, aperto i tour di Irene Grandi e degli stadio nel 2006 e nel 2007, abbiamo girato un po’ tutta Italia, ci siamo divertiti.
3 Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Tantissimi, in primis Springsteen, passione tramandata da mamma, poi ti direi Bon Jovi, Coldplay e Muse (per rimanere in ambito internazionale) ma anche Subsonica, Negrita, Lucio Dalla… insomma un’infinità di artisti che ho sempre ascoltato con estremo piacere.
- Ti stai già esibendo? Raccontaci se parteciperai a qualche evento.
Parteciperò a casa Sanremo durante la settimana del festival e prossimamente al talent iBAND in onda sulle reti Mediaset (LA5)
- Che cosa ne pensi dei Talent Show?
L’unica VERA vetrina rimasta oggi per poter “farsi notare”,(anche se, diciamocelo, un po’ troppo in mano alle grosse etichette discografiche), i social sono troppo caotici e c’è “troppo rumore”, dal vivo non si suona più e la gente è sempre meno interessata al “contatto umano” (anche per il periodo così complesso che stiamo vivendo che, sicuramente, enfatizzerà ancor di più lo “scoprire” artisti attraverso una piattaforma digitale).
- Cos’è la musica per te ?Cosa significa?
Un mezzo di comunicazione, a volte IL mezzo di comunicazione, se utilizzata con la testa e incanalata nella giusta direzione ha un potere ENORME.
- Descrivici il tuo ultimo Singolo con 3 parole o anche più..
Si intitola NON POSSO FARNE A MENO
È Il brano che chiude il disco, scritto in una notte di quarantena insonne, racconta di tutte quelle volte che mi sono trovato a “ricominciare” alla ricerca di nuovi stimoli, nuove strade da percorrere ma, alla fine, sempre con la consapevolezza che il rifugio più sicuro è e sarà soltanto la mia musica, Il brano possiede un velo di malinconia che viene in risalto soprattutto nel video, all’interno del quale si trovano vecchie immagini girate nel 1992 da mio papà, il video è a tutti gli effetti un mio ritorno all’infanzia, curiosità: ho ritrovato questo nastro, dopo ben 28 anni, proprio durante un nuovo isolamento domiciliare (causa positività al Covid-19 dello scorso ottobre) che mi ha costretto a passare un bel mesetto chiuso in casa, Insomma corsi e ricorsi.
- Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Il mio ultimo album (PUNTO) è uscito a settembre del 2020, sto già lavorando al prossimo, conto di farlo uscire subito dopo l’estate, ci stiamo lavorando.
- Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Già fatto, anzi in realtà lo faccio spesso, faccio il “navigante” tra spagna e Italia, quella che considero la mia seconda terra, quindi posso salutarvi e ringraziarvi per l’intervista con un bel hasta luego!
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Daniela Piesco
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