Il decreto odierno, che applica il pugno di ferro, nella lotta contro il contagio da COVID-19 risponde alla necessità indubbia di frenare il contagio, che con le varianti va diventando sempre pervasivo e aggressivo in fasce d’età adulte e non solo. https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/31/decreto-covid-nuove-regole-spostamenti-asporto-e-seconde-case_27e540da-82ae-48e1-9f75-df8582b330e2.html
Qualche perplessità comunque sorge spontanea, come quando affrontiamo la vicenda delle seconde case (di solito in località marine montane o rurali di altro pregio climatoterapeutico. Leggiamo che fino al 6 aprile c’è il divieto di raggiungere seconde case in Liguria, Campania, Puglia, Toscana (divieto esteso fino all’11 aprile) anche per i residenti. In Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana e Sardegna seconde case raggiungibili ma per comprovati motivi.
Un comprovato motivo potrebbe essere quello di lasciare qualche giorno, durante le vacanze dal lavoro, città inquinate e case inquinate per andare in arie salutari dove una volta si andava a curarsi e pare si dovrà ricominciare a farlo https://www.corrierenazionale.net/2019/11/26/poli-un-progetto-per-i-monti-prenestini-clima-e-salute-le-nuove-frontiere-delleconomia/ .
E’ nota la correlazione tra inquinamento e prevalenza delle infezioni anche da COVID 19. La lotta contro le seconde case è una lotta ai virus o ai ricchi o similari che debbono soffrire pure loro in città? Se ne parlerà in Crimea alla Conferenza Spazio e Biosfera dove faremo i conti anche con questa con questa pazza primavera e il Po che è ai livelli di agosto https://www.vglobale.it/2019/09/26/la-sfida-della-scienza-tra-cosmo-e-biosfera/
Ancora più controversa la questione della risposta immunitaria al virus che si articola su tre livelli anche con ipereattività che non vanno trascurate:
1) anticorpale con le IgG e le IgM e qui sorprende che a fronte di soggetti che hanno preso il virus e sviluppato anticorpi (usabili nella sieroterapia in genere per la terapia di infezioni virali da oltre un Secolo), si vaccina anche solo una volta, e nelle direttive OMS e Ministeriali si indica che non vanno fatti i titoli anticorpali del COVID per decidere se vaccinare o meno. Confesso che ho difficoltà a capire. Dopo settimane e mesi che un soggetto ha fronteggiato il virus in toto, immunizzandosi, gli diamo una dose di vaccino tutto da capire, come purtroppo la vicenda del vaccino Astra Zeneca o come si chiama adesso ci insegna, con le variazioni di età, le sospensioni, le scelte tedesche e svedesi (che con sorpresa dei nostri commentatori se ne fregano che trattasi di una società anglosvedese…). Si segnalano casi di reinfezioni, con grande tristezza e preoccupazione pare che si segnalano molti più casi di soggetti vaccinati con i primi vaccini PFIZER-Biontech a ciclo completato che si reinfettano, forse con varianti, anche personale sanitario purtroppo.
2) Molti altri soggetti, che sono stati a contatto noto in casa e spesso ignoto (gli asintomatici in particolare) pare che abbiano sviluppato una immunità potente poco misurabile come riferisce un recente articolo di NATURE commentato dal patologo veronese Paolo Bellavite che commenta come “l’esposizione al virus in assenza di infezione genera immunità cellulare. Nuovo articolo da Nature”. Chi è venuto a contatto col virus, anche senza sviluppare la malattia, acquista l’immunità cellulare, quella dei linfociti T, che è la più importante. E di lunga durata.Tutto ciò rinforza la speranza che si generi spontaneamente una immunità di massa e il virus sia infine messo sotto controllo dalla natura.”
3) Anche previsto lo ‘scudo penale’ per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave. Purtroppo questa buona notizia per I somministratori non lascia indifferenti i somministrati, specialmente quando trattasi di professionisti della salute che conoscono abbastanza i rischi benefici. Come si determina iI confine tra colpa lieve e grave in una situazione come questa non è chiarissimo , manco fossimo in un cold case come PADMORE dove comunque la chiarezza ancora non c’è stata, ma non disperiamo di raggiungerla https://www.cybermednews.eu/index.php/it/cybermed-news-publisher/71094-italia-virale-italia-26-marzo-2020-mascherine-e-manette-cosimo-lore-criminologo-giulio-tarro-virologo . Forse non sarebbe male considerare più attentamente le argomentazioni varie dei professionisti della salute che dopo oltre un anno in prima linea si saranno ben contagiati con il COVID 19 e avranno una immunità o anticorpale o cellulare … mediamente. Verso professionisti che combattono a mani nude contro questo e molti altri virus e batteri (con qualche guanto e mascherina spesso problematiche ), maggiore riguardo non guasterebbe. Anche perchè se non sono caduti in un anno e passa di prima linea, per vari motivi personali spesso serissimi, potrebbe scocciargli di cadere per mano del vaccino che peraltro pare proteggere non moltissimo dalla reinfezione e dal contagiare gli altri per cui si vorrebbero punire I sanitari che temono di vaccinarsi … si pare proprio che lo temano forse con qualche motive come si può leggere https://www.assocarenews.it/infermieri/infermieri-morti-improvvisamente-in-italia-nessuna-connessione-con-il-vaccino-anti-covid
Forse sarebbe il caso di stare più freddi, oserei dire più svedesi, dove un Governo Politico consigliato da medici di rango, stanno guidando il Paese nella difficile partita contro la pandemia che anche li ha fatto le sue vittime, senza però vittimizzare il Paese e chi può e deve continuare a mantenere le società e le famiglia, cosa che da noi sta precipitando in un clima che spiana la strada al virus, disarticolando il sistema immunitario in un attacco di panico cronicizzato alimentato in prima serata e non solo, che viene criticato quanto praticato un po’ da tutti sui media. L’abbiamo chiamata PSICOVID SYNDROME e temiamo possa avere un ruolo tutt’altro che marginale nell’eziopatogenesi del disastro virale in corso.
Vanno bene i Generali, ma qui non siamo a Tripoli, o nello Sbarco in Normandia, ma in un teatro di lotta interna tra i sistemi immunitari e un virus cattivo ma mediamente sconfiggibile da oltre il 90% degli infettati . Dobbiamo aiutare gli altri più deboli immunitariamente a vincere anche loro, mentre qua rischiamo di fare il gioco del nemico, anche su quelli forti che cominciano a cadere, trattenendo il respiro per la paura e bloccando la capacità di reazione delle proprie difese paralizzate dalla paura davanti al virus, che ci invade e ci fa male con le nostre strategie difensive ancora non sempre al top, aspettando gli anticorpi monoclonali e altri antivirali efficaci www.iiimb.me
Auguri di Buona Pasqua, che ci ricorda che dopo il Golgota c’è la Resurrezione
Vincenzo Valenzi