L’Italia ad un passo dal baratro – Nel nome della pandemia in fiamme l’economia nazionale. Analisi impietosa

Politica

Di

Giovanni Mercadante

L’Italia nella pietà

  di Lorenzo Maria Bottari 

Le attività che stanno bruciando sotto gli occhi di tutti sono quelle del terziario. I ristori annunciati dal governo Conte, perché a detta di tutti non era all’altezza, sono stati dati col contagocce, sostanzialmente inefficaci, briciole, e al 90% mai arrivati per la burocrazia che rende difficile ogni azione dell’amministrazione pubblica. Il lavoro di Conte come  Ponzio Pilato: ha dato disposizioni per i ristori, ma se ne è lavato le mani come farli arrivare. Come dire, la sua coscienza è a posto. Il malcontento della popolazione l’ha recepito a pelle. Si è salvato in appena in tempo. Non lo diceva, ma se lo auspicava perché l’aria era diventata sulfurea.

Ma come tutti i politici, si è rifugiato in un bunker adeguatamente preparato dai 5Stelle per creare un nuovo soggetto politico e mutare pelle alle prossime elezioni. Con questa esperienza tra mille difficoltà ha attivato tutti i suoi sensori per gestire operazioni delicate e sensibili. Quindi alle prossime elezioni lo vedremo come un Rambo in testa ai suoi fedelissimi sostenitori: Beppe Grillo e Luigi Di Maio; queste due figure che erano la speranza di un nuovo Rinascimento politico italiano hanno perso il loro smalto; un fuoco di paglia. 

Il governo Draghi  è  stato presentato come il salvatore della Patria; una figura autorevole, prestigiosa, ultra blasonata per mettere a tacere i due  pollai di Camera e Senato. Purtroppo, dopo la grande euforia del ventilato cambiamento,   questa figura impregnata di alta finanza, burocrate se volete,   ha “stordito” il  Paese. Tutti i partiti sono stati “imbarcati” sul suo lussuoso “yacht” e i maggiori esponenti messi con un posto al sole (leggi: Ministeri) per evitare  sproloqui al suo indirizzo. Guarda caso, solo un partito si è messo di traverso, all’apposizione: Fratelli d’Italia, la Meloni, perché a suo dire all’atto dell’insediamento del governo Draghi, non si fidava; giustamente  ha fatto bene. Una voce fuori dal coro. Ma ci viene il dubbio. Gli strateghi della politica sanno come muoversi per avere il consenso della massa. Se non è una sottile mossa strategica per distogliere l’opinione pubblica affinché non si  subodorasse un inganno. Tutti a bordo? Probabilmente   “la sfarzosa  barca di Noé”  poteva insospettire i maligni;

quindi ci viene da pensare che i grandi  esperti della politica nazionale hanno studiato a tavolino come  salire a bordo per dividersi il  malloppo che arriverà da Bruxelles.

La solidarietà degli operatori sanitari

di Lorenzo Maria Bottari

Ora analizziamo un po’ la vicenda dei ristori che non arrivano mai, e il farraginoso iter per accedere a questa elemosina; mentre dal lato opposto lo Stato affila le armi per far pagare  ai cittadini tasse e tributi alle scadenze, perché questi fantomatici ristori anticipati, saranno rimborsati al “forziere” della banca europea. Il  classico cavallo di Troia. Ci daranno i soldi, ma dentro quelle somme si nascondono gli inganni che gli italiani non conoscono. Il nostro Paese sarà ostaggio della Comunità europea per farci vendere tutto quello è di prezioso (musei, il Colosseo, Pompei, Ercolano, castelli); tutti i beni dello Stato su cui i cittadini non potranno obiettare perché fuori della nostra visione di palazzo.

E chissà che dietro questa operazione non si presenti il grande Drago cinese, verso cui si è riversata la ricchezza mondiale. Tutto quello che è italiano, ai cinesi fa gola. Acquistando marchi e palazzi, praticamente si creano una colonia. Attualmente, con questa pandemia, senza fare una guerra convenzionale, la Cina è diventata la prima potenza al mondo. Stati Uniti d’America e Russia hanno perso la loro supremazia.

L’analisi sul sistema economico è impietosa; i maggiori quotidiani italiani e le TV nazionali all’unanimità dicono che 300 mila aziende hanno chiuso i battenti per mancati fatturati da oltre un anno; un cimitero da Nord a Sud. Le piccole imprese del terziario piangono perché non percepiscono i famosi ristori dall’anno scorso; magari confermati dall’Agenzia preposta, ma mai percepiti. Le migliaia di domande inviate per i ristori non sono mai state evase, mentre l’Agenzia delle Entrate si materializza quando deve incassare e sa come colpire gli evasori stanandoli come topi. La Guardia di Finanza ha i suoi sistemi infallibili, con personale di alto profilo professionale. Degli “007” che sanno leggere e interpretare numeri e bilanci. Peccato che non si usa la stessa struttura per verificare come mai le Regioni con i suoi tentacoli non provveda al pagamento dei ristori.

Una cosa è certa. Lo Stato conosce tutti i contribuenti con  nome, cognome, indirizzo e fatturato per poter  inviare in automatico i ristori;  invece richiede la domanda. I creduloni si fidano e si mettono in coda speranzosi che la macchina statale faccia il suo lavoro. Invece  dietro questa simulazione, si nasconde la beffa. La rabbia esplosa in Piazza Montecitorio mercoledì 7 aprile scorso è un segnale preoccupante. Siamo sul ciglio del baratro.

Con Draghi non è cambiato nulla; siamo al punto in cui ci ha lasciato l’ ex  Presidente  del Consiglio Conte.

Continuano a piovere misure restrittive per limitare la diffusione del covid-19; normative “swinging”/ballerine esattamente come il governo precedente.

I ristoratori, gli ambulanti, settore wedding (sale ricevimenti; musicisti,  teatri, parrucchieri, estetiste) protestano, mentre Draghi il “Mago della finanza” non parla; a Conte si rinfacciava che parlava troppo con le sue conferenze stampa; a Draghi va il merito che non parla mai. Figura molto compassata, da docente universitario, i cui studenti lo devono semplicemente ossequiare per la sua dotta preparazione culturale. Ecco, il popolo italiano si trova in questa posizione di sudditanza.

Intanto le famiglie sono al collasso; i commercianti insieme ai ristoratori le categorie più martoriate. Una vera ecatombe di partite IVA chiuse nel frattempo.

Saracinesche abbassate e  chiuse definitivamente. Le strade deserte. Questo è un invito ai cinesi ad investire in Italia ed impossessarsi del nostro Paese.

“Riaprire le attività in sicurezza”; questo lo slogan di tanti imprenditori tra l’altro padri di famiglia su cui incombe la loro responsabilità per i dipendenti a carico e gli impegni di fine mese tra banche, fornitori, contributi INPS e molto altro ancora.

I dipendenti pubblici e politici prendono i loro stipendi; non temono le restrizioni. Per chi lavora nel privato, la vita è diventata dura. Tutti hanno raschiato il fondo.

Il vaccino. Il primo in causa. C’è da dire moltissimo. Mascherine importate dalla Cina a prezzi esorbitanti, mazzette agli intrallazzatori, mentre le aziende italiane sono state escluse da queste  forniture. Il Governo centrale è stato complice con le Regioni; un’altra beffa alle aziende private, privilegiando l’importazione. Il vaccino arrivato in ritardo; dubbi su quale utilizzare: se  Pfizer, Astrazeneca  e sulla loro efficacia; prima i 55enni, poi le categorie degli enti pubblici; poi  inversione di rotta. Intanto sono morti a migliaia gli ultra 70enni. Sono stati utilizzati i forni crematori per smaltire i corpi. Questi momenti tragici hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. L’Italia come ai tempi dei nazisti con i forni crematori.

Ma qui si innesta un altro pensiero. Maligno, sì; è stata come una benedizione per l’INPS che si è visto alleggerire il peso delle pensioni, considerato che lo Stato fa fatica a fronteggiare questo oneroso sistema. Insomma ha fatto bingo. La morte di migliaia di pensionati, una strage, probabilmente va addebitata ai tanti responsabili che siedono nella regia di comando. Dopo le insistenze della  Meloni di vaccinare gli ultra 70enni, il Presidente Mario Draghi l’altro ieri ha caldeggiato le Regioni di cambiare passo.

Anche qui i conti non tornano. Tutti quei morti chiedono giustizia per la mancata priorità di vaccinare i soggetti più fragili. L’Italia ha perso un patrimonio immateriale immenso: l’amore per i figli, per i nipoti e il loro sapere custodito nel loro archivio mentale pronto ad aprirsi a chi ne avesse fatto richiesta.

Tags: regioni, Draghi, pandemia, baratro, Ponzio Pilato

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