Via libera a Def e scostamento da 40 mld per il rilancio

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza con lo scostamento di bilancio per altri 40 miliardi che porta il disavanzo per il 2021 all’11,9%. La crescita e’ prevista al 4,5%, che risulta allineata a quella formulata dal Fondo Monetario Internazionale (4,1%). E’ stato anche istituito un fondo da 30 miliardi da aggiungere ai 191 miliardi gia’ previsti dal Recovery Fund, portando il totale degli investimenti alla cifra record di 222 miliardi. La disponibilita’ sale 237 miliardi con l’utilizzo di altri fondi della programmazione europea. “Si tratta – scrive il ministro dell’Economia Daniele Franco – di un piano di rilancio, di uno shock positivo agli investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, a ricerca e sviluppo, a digitalizzazione e innovazione, senza precedenti nella storia recente”.

Grazie a questo gigantesco intervento, il Pil dovrebbe aumentare del 4,8% nel 2022 per poi abbassarsi al 2,6% nel 2023 e all’1,8% nel 2024. Tassi d’incremento mai visti nei vent’anni di appartenenza dell’Italia all’area euro. Resta il fatto che la caduta di Pil registrata nel 2020, sara’ recuperata solo alla fine del 2022. Le stime sono ovviamente legate all’andamento della campagna di vaccinazione. Il mancato successo ridurrebbe la ripresa nel 2021 al 2,7%. La crescita tendera’ progressivamente a normalizzare la dinamica dei conti pubblici, con il rapporto fra deficit e Pil che tornera’ sotto il 3% nel 2025. Il debito e’ stimato al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024. Il tasso di disoccupazione salira’ al 9,6% nel 2021 dal 9,3% dell’anno scorso, per poi scendere al 9,2% nel 2022, all’8,5% nel 2023 e all’8,0% nel 2024. 

 La lotta all’evasione fiscale ha consentito nel corso del 2020 di recuperare entrate per 12,7 miliardi. Lo scostamento di 40 miliardi (l’ultimo, si e’ augurato il ministro Franco), andra’ a finanziare un nuovo decreto Sostegni, previsto fra la fine di aprile e l’inizio di maggio che questa volta sara’ dedicato alle imprese. Venti miliardi, infatti, andranno alle aziende e alle partite Iva. Tra le misure piu’ attese ci sono nuovi aiuti su affitti, Imu del turismo e occupazione del suolo pubblico (esenzione fino a un anno), 6,7 miliardi per finanziare Transizione 4.0, stop selettivo di una serie di scadenze fiscali, misure per la liquidita’ delle imprese, con la proroga delle moratorie e il rinvio dell’entrata in vigore del Codice delle crisi di impresa. Dopo la frenata del primo trimestre e’ attesa una ripresa molto vigorosa per giugno.

Per questa ragione la parte piu’ consistente delle risorse del nuovo decreto, dovrebbe andare ai contributi a fondo perduto, visto che questa volta non c’e’ la necessita’ di finanziare le misure a protezione del lavoro gia’ previsti dal decreto da 32 miliardi varato dal governo Conte all’inizio di gennaio. Nel pacchetto potrebbe entrare qualche misura di sostegno, anche ai contratti a termine, ma c’e’ una riflessione in corso visti “i tanti incentivi” alle assunzioni gia’ in vigore per il 2021 che ancora, visto il perdurare delle chiusure anti-contagio, non hanno potuto dispiegare i loro effetti. 

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