La meditazione

Arte, Cultura & Società

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In questo vertiginoso volger del nostro tempo non riusciamo a trovare un po’ di spazio da dedicare alla meditazione

Per meditare è necessario stare in silenzio ed il silenzio ci porta alla consapevolezza. Per meditare, non serve nulla, se non trovare il tempo giusto per stare un pò con se stessi.

Meditare è lo stato naturale in cui l’uomo è nato, con la modernità e la velocità con cui fugge il tempo è stato fagocitato per lasciar posto alla fretta e all’ansia.

Questo modo di vivere si trova però ancora dentro di noi nel nostro DNA, dobbiamo solamente risvegliare questo bisogno che nel tempo si è assopito diventando un antico ricordo.

Il bisogno di  meditare può scattare  in  ogni momento della nostra giornata ed in particolare in quei momenti in cui si riesce ad acquisire  consapevolezza e presenza mentale in quello che si fa.

Per chi ci ha provato e lo prova quotidianamente o solo saltuariamente non c’è pratica più bella ed interessante del  meditare mentre si passeggia o si va in giro  bighellonando, senza fare nulla ,ma anche quando stai facendo shopping o la tua spesa quotidiana in un supermercato o molto più  semplicemente nel mentre si sta  seduti sulla panchina  di fronte al mare o nel tuo parco preferito e si  osserva quello che ti succede attorno.

Certo, nel tempo libero è molto bello meditare stando seduti ad occhi chiusi.

La Meditazione è un percorso così personale che ognuno è libero di viverla come preferisce e quanto la preferisce. Non vi sono regole!. Spesso ci si chiede in che modo poter esprimere al meglio il bisogno di meditazione. Sul tema si è scritto e si continua a scrivere tanto, oltre ad essere il tema di tanti talk show ed uno degli argomenti più gettonati negli ambienti social ed in generale del web.

Tra le tante rubriche ho trovato interessante una intitolata “Meditare è”, nella stessa viene introdotto di volta in volta un argomento diverso, un punto di vista nuovo, per poter aiutare chiunque si voglia avvicinare al mondo della meditazione ed  avere le idee più chiare, per fornire dei suggerimenti, o anche confrontarsi con sé stessi per valutare se si stia svolgendo il tutto nel migliore dei modi.

Mi sono rimaste particolarmente impresse alcune espressioni: “Che piantando un seme, possa germogliare in te il fiore della consapevolezza!” oppure “Ero così tanto arrabbiato e stanco che ho imparato il Silenzio.

In quell’assenza di rumore, ho ritrovato la pace e la meditazione.” ed ancora “Adesso, ogni volta che noto della tensione nel mio corpo, resto in silenzio e in quella quiete ritrovo la mia meditazione. In quel silenzio, osservo le problematiche del giorno da nuovi punti di vista, diminuisco le mie ansie e mi sento meglio.

Ed è così semplice, basta ricordarsi… di non parlare per un po’ di tempo.

Più restavo in silenzio e più capivo che le parole, spesso, allontanano dalla strada del capirsi”: Gli animali e il loro modo di scambiarsi informazioni mi hanno fatto riflettere su quanto loro siano comunicativi e quasi telepatici senza per forza l’uso del suono.

Avete mai osservato un gatto o un cane per più di qualche minuto? Andate oltre le carezze, le moine e la reciproca gioiosa gestualità, osservate come si muovono e il modo in cui cercano di dirci se hanno fame o se hanno bisogno di un certo oggetto.

La verità e che gli occhi possono dire più di una frase, così i gesti e il contatto. Hai mai provato a restare in silenzio per un’ora intera?. E’ dura lo so, anche per molto meno di un’ora. Ma proprio in quel silenzio, in quell’assenza di rumore, vi è presenza, vi è meditazione.

Non è tanto nello stare il silenzio da solo. Di certo torniamo presenti del nostro corpo, sentiamo il respiro, i battiti del cuore e ascoltiamo i rumori e i suoni attorno a noi. Tutto questo viene amplificato quando si è con qualcun altro, il silenzio diventa una novità.

Per una serie di istinti naturali e primordiali, noi, come esseri umani, siamo specchi. Ci comportiamo come chi abbiamo davanti, vogliamo essere simili e comunicare con le persone che parlano e pensano come facciamo noi.

Staccarsi da tutto questo non è scontato, non è facile, nessuno ce lo ha insegnato, eppure, riuscendoci ne potremmo trarre un gran beneficio. Il silenzio è un grande potere. Nel silenzio posso sentirmi centrato, rilassato nel mio essere e in pace con me stesso, con il mio ego.

Finalmente riesco a comprendere e a sentire che le altre persone non possono recarmi dispiacere o dolore, tutto sta da come interpreto ciò che mi viene detto e che cosa decido di fare con quelle parole. Solo io posso pensare all’interno della mia mente.

Nel mio spazio di pace ci sono solamente io. E osservo. E il silenzio sembra far spazio nella mia mente, sembra pulire i miei pensieri. Spazio per una nuova creatività e nuove emozioni, nuovi punti di vista. Nel silenzio ritrovo una fiducia nella vita che pensavo di aver perso. Le cose più importanti della vita, d’altronde, succedono senza far rumore. Regalarci il silenzio.

Chiediti gentilmente di restare in silenzio. Non è importante quanto, potrebbe essere un’ora o dieci minuti. Vedrai che l’idea di essere costretto a restare in silenzio ti farà venir voglia di parlare: prendine semplicemente consapevolezza, senza fare nulla. Nei primi minuti di silenzio, i tuoi pensieri e le tue emozioni diventeranno più forti, e tu avrai modo di sperimentare la consapevolezza ma anche la dolce plasticità delle sensazioni corporee e mentali. Come si manifesta la tua voglia di parlare nel corpo?

C’è una voce, nella tua mente, che si lamenta di questo silenzio?. Se puoi essere consapevole del tuo corpo e della tua mente, significa che non sei nessuno dei due?. Quindi cosa sei adesso, in questo silenzio?. Respira, rimani in silenzio, non trarre alcuna conclusione. Le conclusioni sono una tentazione della mente per dare un senso alle cose ed etichettarle. L’osservatore consapevole, senza giudizio.

Nel silenzio, immersi nelle nostre sensazioni corporee e mentali, diventiamo osservatori consapevoli, senza giudizio e senza il bisogno di pensare o di trarre conclusioni. L’impazienza e la voglia di parlare si dissolvono non appena iniziamo a sentire la verità appena citata. Chi è impaziente di parlare? La mente? Il corpo? Di sicuro non l’osservatore, lui semplicemente osserva tutto quanto accadere nel silenzio del momento presente. Far accadere tutto questo, è pura meditazione.

Ѐ solo tramite la pazienza che possiamo raggiungere la pace, la calma e la lucidità mentale. In questa attesa, in questa assenza di rumore, oltre a ritrovare la calma smarrita, riusciamo a comprendere e rivalutare il peso delle parole che avremmo voluto dire (se avessimo potuto parlare) e posizionarci nelle sfide di tutti i giorni con punti di vista nuovi, che magari, presi dalle solite ansie, non eravamo ancora riusciti a vedere.

Il silenzio, dunque, può essere fonte di grande ispirazione, nonché uno stato meditativo profondo. Non vi sono regole per praticare il silenzio, ognuno di noi è libero di interpretare questa pratica come più ritiene necessario. Ma come iniziare?.

Attenzione, esistono alcuni trucchi per ricordarsi del silenzio, qualcosa che possa aiutare a pensare senza dover parlare: uno di questi è il metodo dei Post-it; scrivi su dei post-it delle parole come “silenzio”, “momento presente” o “meditazione” e attaccali sugli oggetti che usi più frequentemente durante la giornata.

Ogni volta che prenderai in mano uno di questi oggetti ti ricorderai della pratica e sarà un ottimo momento per sperimentarla, anche solo per qualche minuto. Se ci prende un momento di rabbia sappiamo bene come sia facile dire cose che non penseremmo mai di dire in un momento di tranquillità e serenità d’animo.

Presi dall’ira ci abbandoniamo alle nostre emozioni e diamo sfogo alla nostra mente, dandole il permesso di elaborare le peggiori cattiverie nei confronti del malcapitato per rassicurare il nostro Ego dalle minacce appena subite. Questo processo, nonostante sia difficile prenderne consapevolezza, non porta che a ulteriore sofferenza in quanto arrabbiarci non riuscirà in alcun modo a farci sentire sereni e in pace.

Quindi appena senti la rabbia prendere il possesso della tua mente, fai un respiro profondo e prova a restare in silenzio per un po’ di tempo. Vedrai che dopo quella piccola pausa, riuscirai a comunicare maggiormente le tue intenzioni senza innescare ulteriori discussioni. Quando vuoi tu: non ci sono regole per meditare o restare in silenzio! Quando ti viene in mente questa pratica, sentiti libero di non parlare per tutto il tempo che desideri.

Noterai fin da subito i benefici! .Questi sono solo piccoli consigli, ognuno di noi è poi  in grado di trovare il proprio metodo per ricordarsi della pratica e renderla il più efficace possibile. Sentire ciò che è vero dentro noi stessi sarà sempre più efficace che affidarsi ad un insegnamento o ad un maestro.

L’auspicio è che il silenzio e la meditazione possano portare a tutti noi tanta pace e calma interiore. Il che in un periodo contrassegnato da sofferenze, incomprensioni, stress, esasperata quanto futile e logorroica loquacità, rapporti sociali ed interpersonali sempre in fibrillazione il ricorso alla meditazione (e la pratica del silenzio) è una vera tisana spirituale e mentale.

  Marcario Giacomo

  Comitato di Redazione de “Il Corriere Nazionale”

 

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