La Svizzera pensa più al vertice e a Frankenstein che agli Europei

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I siti elvetici relegano la sfida con gli azzurri in taglio basso con titoli in cui ci si interroga se Shaqiri partirà o meno titolare e si loda il “Rinascimento italiano” sotto Mancini, ma nulla più anche perché si guarda già alla partita probabilmente decisiva di domenica contro la Turchia

I preparativi a Ginevra per il vertice Biden-Putin

Sui media svizzeri la partita contro l’Italia è messa in ombra dall’evento politico dell’anno per il Paese, il vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin a Ginevra. Le aperture dei siti sono tutte per il summit Usa-Russia, il primo dopo il cambio della guardia alla Casa Bianca, presidiato da 4mila poliziotti e militari. Tra l’altro il capo del Cremlino sarà costretto a perdersi la partita della sua Russia contro la Finlandia, alle 15, che in caso di sconfitta rischia di rimandare a casa i ragazzi guidati dal ct Stanislav Cercisov.

I siti elvetici relegano la sfida con gli azzurri in taglio basso con titoli in cui ci si interroga se Shaqiri partirà o meno titolare e si loda il “Rinascimento italiano” sotto Mancini, ma nulla più anche perché si guarda già alla partita probabilmente decisiva di domenica contro la Turchia.

Qualche giornale, come Le Temps, ricorda inoltre che il 16 giugno è già una data emblematica per il Paese. Nel 1816, 205 anni fa, nella Villa Diodati del sobborgo ginevrino di Cologny, Mary Shelley diede vita allo scienziato Victor Frankenstein. Nasceva cioè un personaggio letterario tra i più famosi di sempre, quel “Prometeo moderno” che, bramando il potere divino di dare la vita, genera un mostro stimolando con l’elettricità le membra dei cadaveri da lui assemblate.

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