Vaticano: “Il DDL Zan rischia di violare il Concordato”

Attualità & Cronaca

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di Claudio Gentile

Sul DDL Zan contro l’omotransfobia interviene il Vaticano e, per la prima volta – almeno che si sappia -, invia al Governo una “Nota Verbale”, con cui avverte che il testo in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato viola l’Accordo di revisione del Concordato del 1983.

Lo scorso 17 giugno il “Ministro degli Esteri” vaticano, l’inglese Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, sicuramente previamente autorizzato dal Papa, ha consegnato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede una “Nota Verbale”, un formale atto di carattere diplomatico, perché “alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.

Le norme citate, firmate nel 1984 da Bettino Craxi e dal Card. Casaroli, prevedono la libertà per la Chiesa di “organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale”, nonché “ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Il Vaticano in pratica teme che dopo l’approvazione del testo ora in discussione, se non ci saranno modifiche, si attenterebbe, con rischi anche di natura giudiziaria, alla libertà di pensiero e di libera espressione dei cattolici, e sarebbe impossibile per le scuole gestite dalla Chiesa non aderire alle manifestazioni della istituenda Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia.

Secondo quando ricostruito dal Corriere della Sera, che per primo ha dato la notizia dell’iniziativa vaticana, la Nota il giorno stesso dell’arrivo è stata consegnata dai funzionari dell’Ambasciata italiana al Gabinetto del Ministro degli Esteri e all’Ufficio relazioni con il Parlamento dello stesso Ministero.

Finora gli interventi del Vaticano sono sempre stati fatti in via informale ed anche sul DDL Zan erano intervenuti, con interviste e dichiarazioni, vari vescovi ed in primis il Card. Bassetti. Il Presidente della Conferenza Episcopale lo scorso 28 aprile aveva sottolineato che “una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna” e che era “necessario che un testo così importante cresca con il dialogo e non sia uno strumento che fornisca ambiguità interpretative”.

Da oggi il livello si è alzato, portando lo “scontro” a livello formale e diplomatico.

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