L’agriturismo che aspetta dall’aprile 2020 la cassa integrazione Covid 

Attualità & Cronaca

Di

ESCLUSIVA AGI  
All’ennesimo sollecito, si legge in un documento visionato dall’AGI, l’Inps scrive che “le domande per la cassa integrazione agricola non sono ancora istruite” e che lo saranno “il prima possibile, compatibilmente coi carichi di lavoro pendenti e il personale disponibile”   
 

 Inps pensioni (Agf)

Un agriturismo della provincia di Napoli ha chiesto  l’8 aprile 2020 la cassa integrazione agricola istituita all’epoca per l’emergenza Covid ma non l’ha mai ottenuta. Ieri, l’Inps di Castellamare di Stabia, all’ennesimo sollecito presentato dall’azienda agricola, ha risposto in un documento visionato dall’AGI che “le domande Cisoa (Cassa integrazione salariale per gli operatori agricoli, ndr) non sono ancora istruite. Saranno istruite il prima possibile compatibilmente coi i carichi di lavoro pendenti e il personale disponibile”.

“La domanda presentata almeno una decina di volte”

“L’assurdo della vicenda è che l’Inps non ha proprio preso in carico le pratiche. La cassa riguardava 4 lavoratori assunti a tempo indeterminato da marzo 2020 in avanti. La richiesta è stata riproposta nel corso del tempo almeno una decina di volte” spiega Luciano Salese, il consulente del lavoro dell’impresa agricola per conto della quale aveva chiesto il supporto.

Nell’ultimo sollecito, al quale l’Inps ha risposto ammettendo di non avere considerato la pratica, Salese aveva scritto: “Questo è l’unico canale che abbiamo per comunicare con voi perché dal cassetto previdenziale delle imprese agricole non è possibile mandare messaggi e alle pec inviate alla sede non abbiamo ricevuto risposta. La sintesi del problema è che nel corso della pandemia abbiamo inviato molteplici domande Cisoa ma la vostra spettabile sede Inps non ha ancora evaso dette pratiche e non ha fornito nessun riscontro alle domande Cisoa inoltrate. I lavoratori negli anni 2020-2021 non hanno percepito nulla”. 

“Una continua lotta con la burocrazia”

La segnalazione della vicenda è arrivata ad Antonio Gigliotti, direttore del Centro Studi Fiscal Focus, che commenta: “Continuiamo a ricevere segnalazioni su segnalazioni da parte di imprese e professionisti che quotidianamente lottano con la burocrazia. Se l’unico modo per fare in modo che la politica e i dirigenti della pubblica amministrazione rimettano mano ad alcuni annosi problemi è rivolgersi alla stampa, noi continueremo a rivolgerci alla stampa”.

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