Letta tende la mano a Conte: vogliamo costruire un’alleanza solida

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Il segretario del Pd “non vede rischi di rottura” da parte del Movimento 5 Stelle sul fronte del governo Draghi. E anche sul delicato nodo invita a fidarsi del ministro Cartabia

© Ufficio Stampa Pd / Agf – Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, e il ‘capo politico’ del M5S, Giuseppe Conte

AGI – Il segretario del Pd, Enrico Letta, tende una mano al Movimento 5 Stelle e a Giuseppe Conte, in vista del rilancio dell’alleanza giallo-rossa e nel solco della stabilità del governo Draghi. E lo fa con un’intervista al quotidiano La Repubblica.

“Non vedo rischi di rottura”

“Come tutti sanno il Pd lavora molto bene con Draghi, così come ha lavorato bene con Conte, con il quale vogliamo costruire un’alleanza solida”, ha spiegato Letta in un’intervista a Repubblica. Il segretario Pd si è soffermato anche sui ‘malumori’ nel Movimento. “Non solo non vedo rischi di rottura, ma sono convinto che questo dialogo darà più stabilità al governo”, ha chiosato.

Il nodo giustizia 

Fra i nodi che hanno portato alla fibrillazione all’interno dei grillini spicca quello della riforma della giustizia. E anche qui Letta getta acqua sul fuoco. “Mi fido molto della ministra Cartabia. Se vogliamo affrontare il percorso in modo ordinato occorre affidare a lei il volante, la guida di questo confronto nelle Camere”, ha spiegato.

“Non c’è alcun dubbio che la riforma – spiega il leader dem – sia giusta e necessaria: dopo molti anni si va finalmente nella direzione di superare lo scontro politico tra giustizialismo e finto garantismo che ha tenuto in ostaggio il Paese troppo a lungo. Ma proprio perché è di importanza strategica, penso che il Parlamento abbia il diritto, direi il dovere, di contribuire a migliorarla”.

“Io credo che i tempi stretti chiesti dal governo, e che io condivido, siano compatibili – sottolinea – con qualche piccolo aggiustamento, in prima o anche in seconda lettura. A patto di non stravolgerne l’impianto”.

La candidatura a Siena

L’ex premier si è soffermato anche sulla scelta di correre alle suppletive di ottobre per il collegio di Siena lasciato da Pier Carlo Padoan, diventato presidente di Unicredit. “So di rischiare” ma “è evidente che se i cittadini mi rifiuteranno, ne trarrò le conseguenze”. “Intorno a me sento un buon clima”, aggiunge ottimista: “vincere questa battaglia, per me totale, è possibile. Rifiutarsi sarebbe stata diserzione“.

 

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