La sfida di Francesco: “Fare una Chiesa diversa, non un’altra Chiesa”

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Per il pontefice è importante che tutti partecipino al Sinodo. Unica carta d’identità per farlo è “il battesimo”. L’appuntamento può aiutare a costruire “una Chiesa come luogo aperto, dell’ascolto e della vicinanza” ©

FILIPPO MONTEFORTE / AFP – Papa Francesco

“Sia questo Sinodo un tempo abitato dallo Spirito! Perché dello Spirito abbiamo bisogno, del respiro sempre nuovo di Dio, che libera da ogni chiusura, rianima ciò che è morto, scioglie le catene, diffonde la gioia”. Queste le parole di Papa Francesco, nell’Aula Nuova del Sinodo, per il momento di riflessione in vista dell’inizio del Processo Sinodale.

Per il Papa è importante “partecipare tutti: è un impegno ecclesiale irrinunciabile!”. L’unica richiesta per farlo è essere battezzato, “questa è la carta d’indentità, il battesimo”, ha aggiunto a braccio.  

Tutti “sono chiamati a partecipare alla vita della Chiesa e alla sua missione. Se manca una reale partecipazione di tutto il Popolo di Dio, i discorsi sulla comunione rischiano di restare pie intenzioni. Su questo aspetto abbiamo fatto dei passi in avanti, ma si fa ancora una certa fatica e siamo costretti a registrare il disagio e la sofferenza di tanti operatori pastorali, degli organismi di partecipazione delle diocesi e delle parrocchie, delle donne che spesso sono ancora ai margini”.

Poi l’ammonimento verso alcuni sacerdoti e il loro comportamento: “delle volte c’è qualche elitismo nell’ordine presbiterale che lo fa staccare dai laici e il prete diventa alla fine il padrone della baracca”.  

Il Sinodo secondo Francesco

Il Sinodo offre l’occasione di far diventare la Chiesa, un luogo aperto ma anche una Chiesa dell’ascolto e della vicinanza. Lo sottolinea Papa Francesco nell’Aula Nuova del Sinodo per l’inizio del Processo Sinodale.

Viviamo “questa occasione di incontro, ascolto e riflessione come un ‘tempo di grazia’ che, nella gioia del Vangelo, ci permetta di cogliere almeno tre opportunità. La prima è quella di incamminarci non occasionalmente ma strutturalmente verso una ‘Chiesa sinodale’: un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare“.

Il Sinodo “ci offre poi – ha sottolineato il Pontefice – l’opportunità di diventare una Chiesa dell’ascolto: di prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare”. “Ascoltare lo Spirito nell’adorazione e nella preghiera, ascoltare i fratelli e le sorelle sulle speranze e le crisi della fede nelle diverse zone del mondo, sulle urgenze di rinnovamento della vita pastorale, sui segnali che provengono dalle realtà locali”.

Infine, ha aggiunto Francesco, “abbiamo l’opportunità di diventare una Chiesa della vicinanza che non solo a parole, ma con la presenza, stabilisca maggiori legami di amicizia con la società e il mondo: una Chiesa che non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori affranti con il balsamo di Dio”.

E a braccio ha rimarcato che “lo stile di Dio è vicinanza, compassione, tenerezza. Dio ha sempre operato così. Se noi non avremo questo stile della vicinanza, compassione, tenerezza, non saremo la Chiesa del Signore”. AGI 

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