Freddo e temporali hanno fatto irruzione sull’Italia

Ambiente, Natura & Salute

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   Pioggia e maltempo colpiranno le regioni adriatiche centrali e molte zone del Sud. Sul resto d’Italia invece avanzerà lentamente l’alta pressione delle Azzorre  

© Jonatha Borzicchi / AGF 
– Un temporale

AGI – Clima freddo, perturbazioni, neve e anche gelo. Il termometro crolla e anche se l’inverno astronomico scatterà solamente nella notte tra il 22 e il 23 dicembre con il solstizio, quello meteorologico di fatto è già iniziato.    

 

Sul Gran Sasso si sono visti i primi fiocchi di neve sulla vetta del Corno Grande, oltre i 2.700 metri di quota. La minima registrata alle 5 di questa mattina a Campo Imperatore (L’Aquila) è stata di -2,8 gradi, mentre in città (720 metri sopra il livello del mare) la minima è stata alle 5 di 7 gradi.      

Dopo giorni di temperature settembrine, dunque, il tempo cambia radicalmente. Tra mercoledì e giovedì ci sarà un repentino peggioramento al Nordest per poi concentrarsi ancora una volta al Sud e sulle regioni adriatiche centrali dove piogge, temporali e nubifragi potranno colpire molte zone. 

Saranno i venti i grandi protagonisti di questa sferzata di freddo, tornerà a cadere la neve sugli Appennini a quote relativamente basse per il periodo e sopra i 1300-1400 metri circa.

Anche le temperature risentiranno di questa invasione fredda e subiranno un ulteriore brusco crollo soprattutto nei valori notturni. Basti pensare che in città come Torino, Milano, Bologna e Firenze si potranno sfiorare i 3-5 gradi, mentre le gelate notturne saranno diffuse già oltre i 700-800 metri di altitudine. L’irruzione di venti di Bora e Grecale generà la formazione di un vortice sul Mar Tirreno. 

Dall’ inizio dell’autunno 101 eventi estremi 

Dall’inizio dell’autunno gli eventi estremi che si sono verificati in Italia tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento, bombe d’acqua e tornado, salgono a 101. Una ondata di maltempo che – sottolinea la Coldiretti – ha provocato esondazioni, frane e smottamenti con campi, pascoli, stalle e macchinari agricoli finiti sott’acqua proprio mentre è in pieno svolgimento la vendemmia e la raccolta delle olive.

I tornado sono la manifestazione più evidente del moltiplicarsi degli eventi estremi in Italia dove con il cambiamento climatico si rileva una chiara tendenza alla tropicalizzazione e una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.       

Precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua – come quella che ha investito ieri il nord del Salento, nella provincia di Lecce – si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con ben 7.252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio idrogeologico. Il risultato è che oltre sette milioni gli italiani vivono oggi in zone dove esiste il pericolo di frane e alluvioni. 

Nel dettaglio:

Lunedì 11

Al nord: in prevalenza soleggiato, ultime piogge in Romagna. Al centro: rovesci diffusi sulle regioni adriatiche, qualche pioggia sul Lazio. Al sud: instabile sul basso Tirreno, a tratti temporalesco altrove.

Martedì 12 

Al nord: molte nubi sul Triveneto, più sole altrove. Al centro: nubi diffuse sulle regioni adriatiche, poco nuvoloso altrove. Al sud: note instabili su Puglia e Sicilia tirrenica orientale.

Mercoledì 13

 Al nord: instabile sulla Romagna, molte nubi altrove. Al centro: peggiora sulle regioni adriatiche e sulla Sardegna meridionale. Al sud: entro sera peggiora fortemente su Sicilia e Calabria

Da giovedì rapido miglioramento al Sud, alta pressione altrove.

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