Lazio, licenziato il falconiere di Olympia

Sotto la lente per un episodio etichettato “fascista”, la squadra rivendica “rispetto del Codice Etico” ed un secco “no ad offese, per Società e tifosi”

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In un comunicato ufficiale la S.S. Lazio ha reso noto di aver provveduto alla risoluzione di contratto con Juan Bernabè, il falconiere iberico incaricato dell’addestramento dell’aquila Olympia, simbolo della società biancoceleste. Bernabè, in occasione della partita laziale contro l’Inter, si era reso protagonista di un video, girato con alcuni tifosi sotto la Tribuna Tevere dello Stadio Olimpico, nel quale avrebbe decantato il Fascismo, rivolgendo loro un “saluto romano”.

La nota sul Codice Etico: rispetto dentro e fuori dal campo

Il club di Claudio Lotito ha annunciato in queste righe la doverosa presa di posizione: “La Società Sportiva Lazio ha inviato nelle scorse settimane una lettera ai fornitori per richiamarli al rispetto del Codice Etico in vigore ed in particolare ad un comportamento pienamente rispettoso dei principi ai quali si è sempre ispirata l’attività della società, sia nel campo sportivo che nei rapporti ordinari. Particolare attenzione è stata sempre posta sul divieto assoluto di procedere ad azioni e comportamenti di qualunque genere discriminatori sotto tutti i profili tutelati dall’art. 3 della Costituzione. Pertanto, appresa l’esistenza del video che ritrae Juan Bernabè (non tesserato e dipendente di una società esterna alla Lazio) in atteggiamenti che offendono la società, i tifosi ed i valori ai quali la comunità si ispira, sono stati presi provvedimenti nei confronti della società finalizzati all’immediata sospensione dal servizio della persona interessata e all’eventuale risoluzione dei contratti in essere”.

La denuncia da parte delle Comunità Ebraiche: basta odio nel Calcio e nelle piazze

Il provvedimento societario sarebbe arrivato a pressante richiesta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per bocca della presidente Noemi Di Segni: “Davanti all’ostentazione di gesti e simbologie che rievocano ideali fascisti non possono esserci ambiguità e tentennamenti. Il comportamento dell’addestratore dell’aquila Olympia emblema della Lazio, immortalato in un video diventato virale, non lascia spazio a dubbi. Si intervenga, da parte della società e dalla Federazione, con la massima urgenza ed efficacia. Via i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio. Un odio che dal campo si propaga in ogni piazza”.

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Il retroscena globaldemocratico: un’Europa ideologista, pilotata e confusa

Il gesto della Società Sportiva Lazio riempie un’altra casella del puzzle “caccia ai fascismi” che i governi europei vorrebbero completare in tempi brevi. Come non collegare la stigmatizzazione dell’episodio (e del personaggio che ne è stato protagonista) al clima mediatico che pochi giorni fa indirizzava l’attenzione sugli incidenti presso la CGIL di Roma (deviandola da altri “terreni di gioco”) e sulle pronte risposte istituzionali nazionali ed europee?

Sono freschissime infatti le parole pronunciate con fermezza dall’europarlamentare Helena Dalli, Commissaria UE all’Uguaglianza, che ha minacciato procedure di infrazione (“[…]ne abbiamo già mandate 102”) per scardinare dalla Comunità e dagli Stati membri il razzismo e l’istigazione all’odio. È un’Europa che parte dunque all’attacco del quotidiano e dell’online, che progetta le proprie lotte “giuste” estremizzando l’invadenza nelle società moderne, una Comunità che sembra invece sorda alle molteplici esigenze di sovranità rivendicate dai Popoli ed alle critiche in materia che piovono dai governi di Stati come Polonia, Ungheria e Slovenia.

Quel sogno europeo oggi premia con il Sacharov 2021 il detenuto in Russia Alexei Navalny, ossia la costruzione geopolitica-mediatica al soldo del Deep International State e della CIA americana (come in passato Eli Khouri e Mustafa Masi Nayyem) mentre nel 2019 era arrivata ad equiparare il Comunismo al Nazismo quando si trattava di “stringere il cerchio” intorno al presidente russo Putin che è, tra l’altro, un leader modernizzatore.
Se così fosse, stimato patron Lotito, a quando l’addestramento di una colomba arcobalenica che, volando sull’Olimpico, canti “Bella ciao”?

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Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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