Muccino: “La famiglia come un ring? Non smetterò di raccontarla”

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Il regista è intervenuto al Festival del cinema di Roma dove è stata presentata in anteprima la prima puntata della serie ‘A casa tutti bene’ (che andrà in onda su Sky a dicembre) tratto dall’omonimo film

© LUCA CARLINO / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP – Il regista Gabriele Muccino

AGI – La famiglia raccontata come un ring, è una storia che si ripete e non si aggiorna? “Un’idea che non si è aggiornata nella storia dell’umanità, credo” e “la famiglia non potrò smettere di raccontarla, in tutte le sue declinazioni, potrei andare avanti all’infinito”. Così, Gabriele Muccino, alla Festa del cinema di Roma.

L’occasione è stata la conferenza stampa successiva alla proiezione, in anteprima, della prima puntata della serie ‘A casa tutti bene’ (che andrà in onda su Sky a dicembre) tratto dall’omonimo film del regista.

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© Simona Zappulla / Agi

“Se le famiglie – ha spiegato Muccino – avessero una possibilità di coesione e l’armonia fosse il comun denominatore, se questa fosse la regola, vivremmo in una società senza conflitti, sopraffazioni, guerre, avidità. Non ci sarebbe tutto quel cannibalismo degli uomini sugli uomini. L’aggressività e la violenza dell’essere umano è incomparabile a qualunque altra specie vivente, è alla base di quella che era la regola del villaggio che era tenuto insieme dalla donna mentre l’uomo cacciava”.

Per poi aggiungere: “Sono passati milioni di anni ma le dinamiche strutturali che tengono insieme le famiglie sono le stesse. E la necessità dell’uomo di riscattarsi e di avere consenso e potere, ricchezza e vittoria, e non di essere un perdente, è ciò che ha definito la storia dell’uomo. E questo – ha proseguito- spiega perchè ci sono state 5 crociate invece che una, due guerre mondiali invece che mezza perchè non si impara mai un c….”.

L’uomo, secondo il regista,  “non impara nulla dagli errori, c’è una coazione a ripetere esemplare. La famiglia ha le disfunzioni della famiglia di Cechov che era un mio punto di riferimento quando ho scritto il film. Il dramma si consuma tra le pareti di casa, è la drammaturgia in senso assoluto. C’è un motivo – ha concluso Muccino – perchè l’uomo ha bisogno di reinterpretare e di portare in scena l’Otello piuttosto che la Traviata. Tutto questo muove il dramma e muove l’arte”.

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© Simona Zappulla / Agi

La serie, che sarà trasmessa a dicembre su Sky e in streaming su Now, arriva a tre anni dall’uscita dell’omonimo film nelle sale cinematografiche; e già si preannuncia una seconda stagione, come si lascia scappare lo stesso Muccino. La famiglia, come in tutti i film del regista romano, è sempre al centro con tutte le sue “cicatrici”, tra ipocrisie e tradimenti, conflitti e verità non dette. Le emozioni dei personaggi sono in primo piano, spesso ‘gridate’, a creare quel pathos tipico del cinema di Muccino.

Nella prima puntata alcune battute dei protagonisti sono emblematiche, da “l’unica cosa che conta è il valore della famiglia” al “basta con ‘sta farsa della famiglia perfetta, ci siamo odiati tutta la vita”. E sullo sfondo spunta anche un misterioso delitto.

Ricco il cast di attori: Francesco Acquaroli e Laura Morante vestono i panni dei genitori dei tre figli intrepretati da Francesco Scianna, Simone Liberati e Silvia D’Amico, tutti presenti alla conferenza stampa in Sala Petrassi all’Auditorium. Ma non mancano molti altri nomi noti da Valerio Aprea alla cantante Emma Marrone che in passato ha già recitato con Muccino nel film ‘Gli anni più belli’.

Il cast del film uscito nelle sale nel 2008 era ricco di grandi nomi, come Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli, Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini e molti altri, ma nella ricerca degli attori della serie tv, il regista ha spiegato: “Per vari motivi era impossibile avere gli stessi attori del film e allora ho cercato chi ricreasse quel mondo con la stessa capacità empatica. Una scommessa, una sfida difficile, l’idea di avere un cast quasi completamente sconosciuto era forte. Con Scianna avevo fatto dei cortometraggi e ho pensato a lui, poi a Laura Morante con la quale avevo già lavorato. Il resto l’ho trovato tutto attraverso self tape e provini in presenza”.

Con Muccino torna anche Jovanotti. La sigla della serie infatti è sua ed è la terza collaborazione con il regista dopo il grande successo delle precedenti, ‘Baciami ancora’ e ‘L’estate addosso’. La serie è prodotta da Sky e Marco Belardi per Lotus Production (società di Leone Film Group). Antonella d’Errico, executive vice presidente della programmazione Sky Italia, ha sottolineato che “Muccino aggiunge Muccino e quindi tanto. La sua cifra narrativa – ha spiegato – il suo modo di raccontare le storie è in sintonia con il dna di Sky, contemporaneao, rilevante e pieno di talento”. 

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