Taranto – ArmoniE musica da vedere e da ballare con l’Art Gallery trio

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C’è di tutto nello scintillante salone degli Specchi i Palazzo di Città, la musica, il cinema, la danza e la fotografia.

Sabato sera, 6 novembre. Suoni dentro e fuori la scena, gli artisti già nel nome promettono una galleria di suggestioni, dalla musica di Piovani, Rota, Morriconi, e allora Missiom, la Dolce Vita, la Vita è Bella e allora la mente vola su fiumi impossibili, il bianco e nero dei tasti scivola nel bianco e nero del cinema, e nelle foto di Sergio Malfatti.

Questa è la magia della musica, metti un pianoforte, un oboe e un clarinetto e l’orchestra da camera fa scintille e tutto diventa meraviglioso.

Applausi a non finire per l’ l’Art Gallery Trio. Nato dall’incontro di tre solisti, Giuseppe LO PREIATO – oboe, Raffaele BERTOLINI – clarinetto e clarinetto basso, Angela IGNACCHITI – pianoforte, tutti vincitori di concorsi internazionali, inizia la sua attività concertistica nel 2009 con la volontà di valorizzare la particolare e insolita combinazione timbrico-melodica degli strumenti e di eseguire un repertorio di non frequente esecuzione.

Ingressi contingentati, pubblico in rotazione nel programma ArmoniE in Bianco e Nero che, come tutte le cose belle, è già alla 7a edizione. L’evento è patrocinato, oltre che dal Comune di Taranto, dalla Provincia di Taranto, dall’Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e impresa turistica della Regione Puglia”, concesso con disposizione n. SP6/00152 e dal CSV Taranto, in collaborazione con Associazione Marco Motolese, Club per l’Unesco Taranto, Associazione Semplicemente Donne e Ragazzi in Gamba Taranto.

Chiuderà la rassegna Bianco e Nero il 28 novembre alle ore 18,30 il duo calabrese Aurelio e Paolo Pollice pianoforte a quattro mani che porteranno la lirica di Verdi. Quasi tutti prenotati i posti in rotazione con quelli che non hanno potuto vedere lo spettacolo di ieri. Tel al numero 328.8365625. Si entra col green pass. 

Che dire, una bellissima serata allietata dalla mostra di Sergio Malfatti, rigorosamente in bianco e nero, che quelli della mia generazione appaga in modo particolare, perché foto, cinema e televisione ci hanno costruito nella mente ricordi in bianco e nero.  E il Mar Piccolo diventa poesia come suggerisce l’artista nel presentare i suoi scatti e come dargli torto?

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