Il Viminale vieta i cortei in alcune aree delle città 

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Lo stabilisce una direttiva inviata ai prefetti dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella quale si spiega che “in occasione di tali manifestazioni si riscontra frequentemente un significativo livello di inosservanza delle disposizioni di prevenzione con potenziale pericolo di incremento dei contagi” 

© Manuela D’Alessandro / AGI – La manifestazione dei no-green pass al porto di Trieste

Saranno i prefetti a provvedere “ad individuare specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita delle comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, in ragione dell’attuale situazione pandemica”. È quanto scrive il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella direttiva inviata ai prefetti e “recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie in atto”.  

“L’individuazione di tali aree – spiega il ministro – dovrà avvenire nel rispetto del principio di proporzionalità, atteso che il diritto costituzionalmente garantito di riunirsi e manifestare liberamente in luogo pubblico costituisce espressione fondamentale della vita democratica e come tale va preservato e tutelato”.  Sulla base delle determinazioni adottate dai prefetti, “i questori eserciteranno i poteri previsti dall’articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e delle connesse disposizioni regolamentari, provvedendo ad adottare, laddove necessario, i divieti e le prescrizioni riguardanti lo svolgimento delle manifestazioni preavvisate”.  Laddove gli stessi questori “non ravvisino esigenze impeditive – continua la titolare del Viminale – potranno adeguatamente modulare, per le aree diverse da quelle individuate come sensibili, l’esercizio del loro potere prescrittivo e conformativo in ragione di considerazioni fattuali, di tempo e di luogo, o di altri rilevanti circostanze quali il coinvolgimento nella manifestazione di un numero elevato di partecipanti”. 

“Per assicurare la più efficace tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, determinate manifestazioni potranno tenersi esclusivamente nel rispetto di specifiche modalità di carattere restrittivo, per le quali ad esempio potrà essere disposto lo svolgimento in forma statica in luogo di quella dinamica, ovvero prevista la regolamentazione di percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche”.

Comitati provinciali valutano criticità cortei

È nell’ambito dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica “che dovranno essere valutati, grazie anche all’apporto dei sindaci, nella loro veste di autorità sanitaria locale, i profili di criticità suscettibili di caratterizzare taluni luoghi del tessuto urbano cittadino, alla luce dell’andamento del fenomeno epidemiologico”. È quanto scrive il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella direttiva inviata ai prefetti e “recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie in atto”. 

C’è rischio di aumentare i contagi 

Secondo la direttiva, le manifestazioni di protesta contro le misure anti Covid, pur “rappresentative del diritto ad esprimere il dissenso, stanno determinando elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative e alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche”.

“Inoltre – prosegue la titolare del Viminale – in occasione di tali manifestazioni si riscontra frequentemente un significativo livello di inosservanza delle disposizioni di prevenzione del contagio, concernenti il divieto di assembramento, il rispetto del distanziamento fisico e l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con potenziale pericolo di incremento dei contagi e, dunque, per la salute dei cittadini, si rende, pertanto, necessario dettare apposite indicazioni affinchè lo svolgimento delle manifestazioni in questione avvenga nell’equilibrato contemperamento dei vari diritti e interessi in gioco”. agi

 

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