Non si vaccinano i Paesi poveri e arrivano le super varianti africane

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Super varianti – Un tema che sarebbe impensabile nell’agenda del prossimo 22 gennaio, a Davos e rappresentato dalla vitale necessità di rilanciare il progetto CoVax

Cioè l’iniziativa internazionale avviata del giugno del 2020, che aveva lo scopo di garantire un accesso giusto ed equo a tutti i Paesi del mondo.

Progetto guidato da OMS, da Gavi Alliance e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi).

Distribuite molte dosi nel Sud del Mondo, ma insufficienti.

Pochi giorni fa il Direttore Generale di OMS ha denunciato che è scandaloso, che ogni giorno si somministrano 6 volte terze dosi a livello mondiale rispetto alla prima dose nei Paesi poveri.

Biologicamente o ci salviamo tutti o diventerà un problema estremamente serio questa pandemia

Il comunicato stampa dopo l’incontro di Draghi con il fondatore del Word Economic Forum Schwab si concentra come tema di Davos principalmente sulla ripresa economica post pandemia, anche perché il G 20 prossimo avrà la presidenza italiana.

Doverosa riflessione va fatta sul libro di Schwab:

Nulla tornerà mai al senso di normalità “rotto” che prevaleva prima della crisi, perché la pandemia di coronavirus segna un punto di svolta fondamentale nella nostra traiettoria globale.

Alcuni analisti la definiscono una grande biforcazione, altri una profonda crisi di proporzioni “bibliche”, ma l’essenza rimane la stessa:

il mondo come lo conoscevamo nel i primi mesi del 2020 non è più, dissolto nel contesto della pandemia”.

Tema primario e fondamentale la ripresa, come se il vaccino importantissimo, ma da solo non risolutivo di una pandemia mondiale da Sars Cov 2.

Globalizzazione, connessa a varianti e /o ricombinazione del virus, efficacia dei vaccini a tempo uguale a consolidamento pandemia.

O si comprende questo e con misure efficaci e varie si contrasta la velocità di diffusione mondiale del virus oppure i discorsi, che cercano l’efficienza e sviluppo a prescindere ci porteranno allo stop and go, segnato da decessi e long covid.

Super Varianti – Si vuole perseguire una sorta di neogenetica darwiniana?

E’ intanto arrivata la “supervariante americana”, e per ricombinazione sorge una nuova variante chiamata “Super variante” e scoperta negli USA da ricercatori della Università di Oxford.

Una variante per ricombinazione dovrebbe chiamarsi ibrido del coronavirus essendo ricombinazione di due varianti, di due diversi ceppi di sars cov 2 che infettano la stessa cellula nello stesso momento.

Sotto osservazione perché potrebbe anche essere più trasmissiva della variante Delta e della sua sottospecie Delta Plus.

Potrebbe anche essere innocua e scomparire

La ricombinazione è una normale conseguenza possibile della frequenza di circolazione delle varianti nelle stesse aree.

Attendiamo gli sviluppi nella consapevolezza, che tutti i coronavirus si ricombinano e quindi diventa strategico e impellente l’azione a livello globale di riduzione della diffusione.

Altra notizia molto seria, arriva da OMS sulla nuova variante “B.1.1.529” o variante ν” (ni) che condivide due mutazioni (C.1.2) delle varianti Beta e Delta più alte mutazioni aggiuntive: complessivamente sono 30 le mutazioni.

Intanto Israele, Germania e Italia hanno chiuso i voli con il Sudafrica. Il Regno Unito chiude a sei paesi africani. Giappone e Olanda li vietano dall’Africa del Sud.

Il Sudafrica ha ora il maggiore numero di contagi (quasi 3 milioni)

Dai dati sull’iniziativa CoVax emerge, che le dosi consegnate nei paesi a basso reddito sono 480 milioni cioè solo il 13% delle 3,67 miliardi di dosi contrattate.

A livello mondiale solo il 42% della popolazione è completamente vaccinato.

Una media che comprende l’Europa al 70%, la Cina 87%, il Giappone 79%. gli USA 58% ma anche un 7% di Kenia, Nigeria, Etiopia. Solo meno del 4% ha avuto la prima dose in Africa.

Super varianti – Prima si comprende, che da soli non si può uscire da questa situazione e meglio è per tutti. 

Pandemia e Cambiamenti Climatici dimostrano che solo l’unione globale ci farà vincere la guerra verso questi due grandi pericoli.

Fino ad oggi mutazioni pericolose non ne sono emerse, ma siamo consapevoli che l’unico modo per prevenire nuove varianti pericolose è quello di delimitare il virus e non farlo circolare.

Saremo al sicuro solo quando saremo tutti vaccinati nel Mondo.

Erasmo Venosi

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

 

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