Barbados ha detto addio alla regina Elisabetta ed è diventata una repubblica

Mondo

Di

Nel settembre 2020 il micro Stato caraibico aveva proclamato unilateralmente il divorzio da Londra – sulla scia del movimento Black Lives Matter – e stabilito come scadenza per il cambiamento costituzionale il 55mo anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, risalente al 1966 

© JEFF J MITCHELL / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

 
 I festeggiamenti a Barbados dopo la proclamazione della repubblica

Allo scoccare della mezzanotte (le 5 del mattino in Italia) Barbados è diventata una repubblica parlamentare governata da due donne e la regina Elisabetta II ha perso il titolo di capo di Stato, segnando il tramonto della Corona britannica sull’isola dopo quattro secoli di dominio.

Il Principe di Galles ha partecipato alla cerimonia al National Heroes Square in rappresentanza della Regina oltre ad intervenire nel suo ruolo di successore come capo del Commonwealth di cui Barbados è membro dal 1966 e continuerà a fare parte.

Al suo arrivo all’aeroporto di Grantley Adams il principe Carlo è stato accolto da Dame Sandra Prunella Mason, finora rappresentante ufficiale della monarca britannica sull’isola caraibica in qualità di governatrice generale, che ha giurato come presidente. 

Mentre il principe Carlo si trova a Bridgetown, in patria è inseguito da polemiche sul fatto che possa essere lui il “razzista della Famiglia Reale” – per essersi chiesto il colore della pelle dei figli di Harry e Meghan – secondo le rivelazioni contenute in un libro di Christopher Andersen dal titolo “Brothers and Wives: Inside the Privates Lives of William, Kate, Harry e Meghan”, in uscita negli Usa.  

“Abbiamo ottenuto l’indipendenza più di mezzo secolo fa. Ora il nostro Paese non può avere alcun dubbio sulle sue stesse capacità di autogestione” aveva dichiarato la governatrice generale nell’annunciare il divorzio dalla Corona britannica. “È giunto il momento di dire un vero addio al nostro passato coloniale. I cittadini barbadiani vogliono un capo di Stato barbadiano” aveva sottolineato la 72enne Mason, magistrato dalla lunga carriera politica, in carica dal 2012, eletta presidente il mese scorso con i voti dei due terzi delle due camere parlamentari.  

“Era tempo di lasciarci completamente alle spalle il nostro passato coloniale” gli ha fatto eco il primo ministro Mia Mottley nel suo ultimo discorso al trono, lo scorso settembre. Per la premier, formata alla London School of Economics ed ex presidentessa dalla Comunità dei Caraibi, questo passaggio costituzionale epocale rappresenta “un’occasione per l’isola di affermarsi e mostrare maggiore fiducia in se stessa”.

In un’intervista alla Bbc Mottley ha affermato che gli aspetti dello smantellamento di un’eredità coloniale non erano “antagonisti o contraddittori”, sottolineando il suo rispetto per la regina, ma riconoscendo che era giunto il momento per un nuovo tipo di relazione con il Regno Unito. Mottley ha anche parlato della sua amicizia personale con il principe Carlo: i due si sono incontrati al vertice sul clima COP26 di Glasgow e lei si è detta felice che avesse accettato l’invito a partecipare alla cerimonia di consegna.  

Tuttavia la nascita della repubblica parlamentare è accompagnata da voci critiche, timori per il futuro e divisioni politiche. Tra le voci più critiche c’è quella di Verla De Peiza, presidente del Partito democratico laburista che accusa Mottley di “non aver coinvolto le altre forze politiche e di non aver fatto sapere il tipo di repubblica che ha in mente”. Per il reverendo Guy Hewitt, prete anglicano che è stato alto commissario dell’isola a Londra dal 2014 al 2018, “il dibattito repubblicano serve solo a distogliere l’attenzione dalla realità economica di Barbados, colpita dalla pandemia di Covid-19, proprio perché dipendente dal turismo, oltre all’alto livello di disoccupazione e al costo della vita alle stelle”.  

Con la perdita del trono a Barbados, Elisabetta II vede anche sfumare il suo dominio diretto su uno degli ultimi regni del Commonwealth, organizzazione costituita da ex colonie britanniche diventate indipendenti. Isola di soli 430 km quadrati, abitata da 287 mila persone secondo i dati della Banca mondiale, Barbados è una perla turistica delle Piccole Antille, meta molto ambita dall’alta società anglo-sassone. Barbados è anche famosa per il cricket, il Rum e la pop star internazionale Rihanna. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube