La penna iconografica di Caravelle torna ad affascinare in “quello che c’è”, il suo nuovo singolo
Prosegue a pieno ritmo il 2021 di CARAVELLE che, dopo l’esordio con “San Lorenzo” e la pubblicazione di “Muro di Berlino”, “Hawaii” e “Vieste”, conclude l’anno disegnando un nuovo tratto nel dipinto del suo percorso artistico con “Quello che c’è” (The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital), il suo nuovo singolo.
Nato da un ritratto interiore trasporto su carta dalla penna sensibile e incisiva dell’artista capitolino in una fredda sera dello scorso inverno, il brano, prodotto da Reb the prod, è un’istantanea della quotidianità di coppia che immortala gli istanti immediatamente successivi a una discussione tra i due partner; quegli intensi e interminabili attimi in cui ciascuno dei protagonisti si isola, meditando a lungo sulle differenze di pensiero tra sé e l’altro.
Differenze che troppo spesso, soprattutto nella frenesia e nell’impazienza degli ultimi anni, vengono confuse con incompatibilità – «il destino sorprende scambia tutto per niente» -, portandoci a pensare – e temere – di essere coinvolti in «un giro a vuoto di dadi», in cui ci si sente persi, come «due sei mancati».
Ma in un mondo che corre e lascia sempre meno spazio alle riflessioni personali e all’ascolto del prossimo, un mondo che «fa rumore ma nessuno mai lo sente» e ci priva del tempo necessario atto a ricordare la genesi di un incontro, di quella scintilla che ci ha resi «occhi neri che si scambiano dei baci», CARAVELLE ci invita a tenere a mente l’importanza di condividere con le persone che abbiamo accanto i nostri pensieri, perché è soltanto insieme che si possono creare le condizioni ideali per risolvere piccoli e grandi incomprensioni, facendo ripartire il giusto ingranaggio, come lui stesso spiega:
«Le discussioni di coppia sono all’ordine del giorno; magari dovute a delle incomprensioni, o semplicemente a causa di opinioni differenti. Proprio queste discussioni ci portano spesso a riflettere su quanto alcune differenze possano pesare lungo la strada, infatti scopriamo un pezzettino in più dell’altra persona man mano che la conosciamo e ci spaventiamo quando troviamo quello che non ci piace e che ci fa sentire diversi. Tuttavia, queste differenze non sono per forza sinonimo di incompatibilità. Per appianare litigi e timori, occorre ascoltare e ascoltarsi perché è soltanto insieme che si trova l’ingranaggio perfetto per ripartire».
Con una scrittura minuziosa e iconografica, che ben traduce in immagini l’accezione del testo e la portata emozionale del pezzo, CARAVELLE dà ufficialmente il via alla sua nuova rotta artistica, ripescando la rete gettata con le prime release, arricchendola di nuovi e preziosi ingredienti personali e gettandola nuovamente tra le onde dell’anima di tutti quegli ascoltatori che nel cambiamento hanno trovato la forza per continuare a scoprire e modellare se stessi, consapevoli che il segreto per condurre «una vita gourmet», sta nella gioia di apprezzare, giorno dopo giorno, «quello che c’è».
Biografia.
CARAVELLE, pseudonimo di Andrea Abruzzetti, è un cantautore e musicista romano classe 1997. Laureato in Ingegneria Aerospaziale, tra un’Inchusa con gli amici e la compagnia della sua fedele chitarra, inizia a scrivere i primi testi inediti quando si accorge che per raccontare – e raccontarsi – le parole dette, sussurrate o gridate dal profondo del cuore, non bastavano più: era necessario concepirle nero su bianco con inchiostro ed anima, per poi avvolgerle di suoni e ritmo. La sua musica è lo specchio di una vita vissuta nel meraviglioso limbo tra incanto e frastuono della Capitale, in cui racchiude amore, incontri personali e racconti storici narrati dal padre. Grazie ad una penna minuziosa e iconografica attraverso cui è in grado di trasporre in brani i suoi ritratti interiori e ad una caratura vocale istantaneamente riconoscibile, CARAVELLE colpisce sin dal primo ascolto per immediatezza e originalità.