Il Bari non cade nelle provocazioni. Pareggio ad Avellino

Sport & Motori

Di

Non c’erano i parametri giusti per capire che tipo di gara avrebbe fatto il Bari, oggi, ad Avellino, ma c’erano gli stimoli giusti per vedere una bella partita. Infatti, fin qui i ragazzi di Mignani, in trasferta, si erano misurati con squadre da metà classifica e non con le prime sette dove andrà a far visita tra la fine del girone di andata (Palermo) e tutto il girone di ritorno, dunque non erano chiari i parametri tecnici attraverso i quali poter giudicare la squadra per discuterne di tecnica, tattica e quant’altro.

Di sicuro era una trasferta attesa con la consapevolezza dei propri mezzi e forti del primo posto in classifica su un campo che da sempre è sinonimo di sofferenza e di avarizia nei punti in palio. Una gara da affrontare con la massima concentrazione, il primo vero esame universitario dal coefficiente di difficoltà elevato, quella tipologia di esame che per passarlo ci si accontenta anche di uno striminzito 21, l’importante era passarlo magari con un aiuto di San Nicola.

Ci aspettavano col coltello tra i denti, pronti a metterla sulla provocazione dal momento che tecnicamente partivano battuti, del resto l’Avellino, da sempre, è stata una bestia nera per il Bari, un terreno dove l’ha fatta franca pochissime volte, ma soprattutto negli ultimi tre anni ha praticamente sempre perso tra triangolare per il tricolore della D e campionati di C, insomma un avversario cui il Bari avrebbe fatto volentieri a non incontrare ma, si sa, il treno per la B passa anche dall’Irpina e, dunque, oggi gli toccava calpestare il terzo sintetico di stagione, quello del Partenio.

il Bari è per noi la munnezz, de la munnezz, de la munnezz (…) se fosse per me il Bari lo asfalteremmo”: così qualche provocatore locale ha iniziato col tipico sporco lessico della provocazione, poi proseguendo nella tradizionale strategia della tensione da parte di qualche tifoso biancoverde e finendo con i classici petardi scoppiati davanti all’hotel del Bari nella tarda serata di domenica. Del resto la provincia rispetto alle città metropolitane emerge in tutto il suo splendore in questo modo non potendo competere con realtà sociali-sportive molto più grandi. C’è da capirli evitando polemiche inutili ma soprattutto evitando di coinvolgere tutta la città irpina che, sicuramente, non merita questa bassa ed ignobile immagine. L’Avellino è l’Avellino, il Bari è il Bari, signori. E signori si nasce non si diventa diceva Totò. Del resto rustica progenie semper villana fuit. E siccome a Berlino esiste un giudice o, se preferite, Cristo è grande, o chi la fa l’aspetti, il Bari quanto meno è uscito imbattuto per la gioia delle varie bili irpine.

Primo tempo intenso, molto tirato, teso, coi nervi che fuoriuscivano dal terreno sintetico in un’atmosfera incandescente, con la tensione a mille, una inevitabile rissa, un intervento da parte di un giocatore dell’Avellino da codice penale al primo minuto, insomma le cose sono andate così come volevano metterla gli irpini. La frazione di tempo è iniziata con due occasioni da rete per l’Avellino, una neutralizzata dal portiere Frattali, l’altra terminata di poco fuori, poi gioco confuso e cattivo, ben quattro gli ammoniti, col Bari incapace di costruire a causa del pressing alto degli avversari che, in qualche modo, hanno tentato di sopperire alla maggior qualità dei baresi nel palleggio, e poi il rigore assegnato per l’atterramento di Mallamo – servito magistralmente da Antenucci – da parte del portiere irpino (ammonito anche lui), rigore realizzato dallo stesso attaccante molisano.

L’Avellino ad inizio secondo tempo va vicino al pareggio su un’azione ravvicinata, ma per ben due volte la fortuna guarda il Bari. Gli irpini premono, il Bari fa quel che può con Bianco al posto di Paponi per irrobustire il centrocampo. Vola Frattali compiendo un miracolo a mettere il pallone sopra la traversa su un tiro di Kanoutè. Il Bari arretra, si difende ma dà l’idea di controllare la gara, ma a furia di difendersi all’82’ lo stesso Kanoutè trova il pareggio su un dubbio fuorigioco.

Un risultato che si accetta con grande sportività – perché qui a Bari l’ambiente del calcio, tifosi, stampa e città, ha radici sportive e civili – per come ha interpretato il Bari la gara, vale a dire con grande personalità e senza alcun timore reverenziale, e per quello che ha fatto l’Avellino che – lo ricordiamo – le sue buone occasioni gol le ha avute, un punto che si accetta e basta. Un pari importante su un campo difficilissimo che però fa aumentare il distacco dal Palermo di un altro punto.

Uscire dal Partenio con un punto non è da buttar via, però per come si era messa la gara è stato difficile giocare al cospetto di una squadra che sin dal primo minuto l’ha messa sulla rissa e sulle provocazioni. C’è da essere tutto sommato soddisfatti nonostante le poche occasioni gol costruite dai biancorossi ed il gioco intravisto a tratti.

Sotto sotto avremmo pure firmato per il pareggio. Una gara difficile questa e tornare a casa con un pareggio è un risultato positivo anche se subire il gol sul finale quando si stava assaporando una gustosa vittoria, lascia un retrogusto di amarezza, su questo non ci piove.

Un passettino in avanti che consente di restare in alto e che dà l’impressione di poter stare lassù fino in fondo.

E’ stata una battaglia annunciata ma i nostri ci hanno messo la grinta giocando da squadra pur senza brillare. Resta il rammarico perché sembrava fatta anche perché l’Avellino è sembrato che perdesse colpi ed il Bari, invece, sembrava gestire bene la gara, però va bene così, teniamoci stretto questo punto e applaudiamo i ragazzi che in un ambiente ostile hanno risposto alle provocazioni andando vicino alla vittoria.

Il Bari sa il fatto suo, è una squadra quadrata che raggiunge sempre l’obiettivo, questo vuol dire anche giocar bene, lo spettacolo non c’è, ma non è un problema, del resto stare lassù in classifica da 15 gare non sarà un caso. Chi vuol vedere lo spettacolo può dirottare le attenzioni verso la Champions.

Massimo Longo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube