Dopo due mesi Calenda lascia il Campidoglio

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Il leader di Azione: “E’ incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo”  

© Cristiano Minichiello / AGF –  Carlo Calenda (AGF)

Dopo due mesi Carlo Calenda lascia il suo scranno di consigliere capitolino, all’attivo 3 presenze su 9 sedute dell’Assemblea. Già in giornata, viene riferito, avvierà le pratiche per le dimissioni, al suo posto subentra Francesco Carpano, della lista Calenda.

Il leader di Azione aveva anticipato già in campagna elettorale durante la corsa al Campidoglio, che lo ha visto arrivare terzo con il 19,8%, che se non fosse diventato sindaco avrebbe lasciato il posto, vista la difficoltà di coniugare l’impegno di europarlamentare e leader di partito con il ruolo in Comune.

“Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista”, spiega Calenda. “Francesco è un giovane preparatissimo e molto motivato – aggiunge – che non vede l’ora di dedicare il 100% del suo tempo al lavoro in Consiglio e in particolare ai temi dei rifiuti e dei trasporti che segue da quasi due anni. Dunque largo a lui”.

Calenda sottolinea anche: “E’ organizzato in modo assurdo, ti avvertono delle riunioni con un giorno di anticipo. Ci sono andato, ho fatto le prime votazioni, ma è un casino che nella mia vita non ho mai sperimentato. La prima volta che sono andato all’orario prestabilito eravamo in 4”.

Dopo il buon risultato alle urne Calenda ha fatto una parziale marcia indietro, per provare a non deludere le aspettative dei suoi elettori. Alla seduta inaugurale della nuova consiliatura si è fatto notare per un ‘incidente’ nello spazio esterno della buvette dell’Aula Giulio Cesare, dove si era concesso una sigaretta in compagnia di alcuni cronisti spostando il cartello col divieto di fumo. Ne sono seguite polemiche ma nessuna sanzione, visto che l’Aula non ha giurisdizione su quello spazio.

La sua lista in Aula conta 5 consiglieri, 2 sono esponenti di Italia Viva, finora ha condotto un’opposizione dai toni costruttivi alla giunta di Roberto Gualtieri. A novembre Calenda ha bollato le linee programmatiche di Gualtieri parlando di “vaghezza totale”. Poi a dicembre non ha piu’ preso parte ai lavori. L’Aula tornerà a riunirsi oggi pomeriggio, in videoconferenza per la positività di due consiglieri al Covid. 

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