Biden assediato, mentre Trump prepara rilancio

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Il 60 per cento degli americani disapprova l’operato del presidente alle prese con l’aggravarsi della pandemia, le crociate degli Stati conservatori, le titubanze all’interno del Democratici e i silenzi della vice, Kamala Harris.

Biden assediato, mentre Trump prepara rilancio

© BRENDAN SMIALOWSKI / AFP  – Joe Biden

AGI – L’aria stanca, la voce roca, l’ormai puntuale colpo di tosse, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden appare una persona ferita e delusa, seppure lontana dall’arrendersi. Ma dopo il duro intervento fatto al Congresso, ieri nel giorno del primo anniversario dell’assalto a Capitol Hill, quello visto oggi per parlare del Covid è sembrato un uomo accerchiato: dall’aggravarsi della pandemia, le crociate degli Stati conservatori, le titubanze all’interno del Democratici e i silenzi della vice, Kamala Harris.

I sondaggi continuano a mostrare uno scollamento con il resto del Paese. Il 60 per cento degli americani, secondo il recente rilevamento Cnbc/Change Research, disapprova l’operato di Biden. E questo dopo gli aiuti a pioggia per 1.900 miliardi di dollari, in piena pandemia, dopo il via libera al piano infrastrutture da mille miliardi, dei messaggi all’unità, del costante appello al dialogo tra i partiti.

Per il secondo giorno consecutivo il presidente è tornato a guardare indietro, al suo predecessore, accusando Donald Trump di aver “taciuto” sulla ripresa economica. Biden ha di nuovo esaltato la discesa del tasso di disoccupazione e della crescita d’impiego, anche se per l’ennesima volta i dati sulla nuova occupazione appaiono deludenti.

Trump viene descritto dal suo cerchio magico come “ringiovanito”, lui lascia filtrare l’intenzione di ricandidarsi nel 2024, e intanto prepara il lancio della piattaforma social in cui i sostenitori potranno parlare senza censure, a patto che non critichino il loro amato “Commander in Chief”. 

Lo spettro di una batosta democratica alle elezioni di midterm, per il rinnovo del Congresso, è sempre più reale. Per convinzione o per timore, ma i repubblicani restano più compatti dei democratici. Basti pensare alle poltrone vuote nell’aula della Camera lasciate dai conservatori nel giorno della commemorazione dell’assalto del 6 Gennaio. Il tycoon – che il 15 gennaio tornerà a parlare in comizio, in Arizona – continua a essere il leader più amato dagli elettori repubblicani, al punto che due terzi restano convinti che le elezioni del 2020 sia state truccate, nonostante il “dettaglio” dell’assenza di prove.

Il tasso di disoccupazione, sceso dal 4,2 al 3,9, non sembra abbastanza per far cambiare il vento. I prezzi al consumo continuano a essere alti. Anche l’evocare – in stile trumpiano – i numeri del mercato azionario non sembrano incidere. Il Dow Jones industriale è cresciuto quasi del 18 per cento nell’ultimo anno. Il Nasdaq del 15, i migliori 500 titoli di Wall Street del 23. Ma sui sondaggi non hanno peso. La gente vota ogni giorno, quando fa il pieno di gasolio e vede i prezzi alle stelle.

Così Biden si aggrappa all’approvazione del piano Build Back Better, su welfare e clima, ma anche lì lo aspetta un’altra estenuante battaglia.

Il senatore moderato Joe Manchin continua a tenere in scacco il partito e la Casa Bianca. Senza il suo via libera, il piano non passerà. A quasi un anno dall’inaugurazione del suo mandato, non era così che Biden sognava di ritrovarsi. Quello era il tempo in cui il presidente indicava il 4 luglio 2021 come il giorno in cui l’America “sarebbe tornata”. 

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