“Ciò che succede quando lui mi accusa di cose che sono assolutamente false….i pazzoidi vengono incoraggiati a minacciare me, la mia famiglia e i miei figli”. Così il dottor Anthony Fauci durante un’udienza al Senato mentre accusava il senatore repubblicano del Kentucky Rand Paul di continuare a mettere in pericolo la sua vita costringendolo a vivere sotto scorta.vir Fauci, va ricordato, è il notissimo virologo e consigliere principale sulla pandemia del presidente Joe Biden. Paul ha negli ultimi mesi ripetutamente accusato Fauci di grosse responsabilità per la pandemia, riflettendo la linea della destra, che vede gli scienziati e medici non solo come inefficaci ma anche responsabili dei contagi e delle morti.
Paul è medico e ovviamente sa come funziona la scienza ma nei suoi frequenti scontri con Fauci si è comportato completamente come rappresentante della destra che attacca semplicemente per scopi politici. Fauci, che ha una reputazione per la sua estrema pacatezza, alla fine non ne ha potuto più e ha preso le sue difese ma anche della scienza che lui continua a rappresentare mentre Paul l’ha abbandonata. Il virologo italo-americano ha anche fatto notare che Paul lo attacca per ottenere contributi finanziari. Fauci ha indicato alla Commissione al Senato il sito di Paul in cui si vede l’annuncio del senatore che chiede contributi di 5, 10, 20 o 100 dollari per licenziare Fauci.
Anche Donald Trump aveva attaccato Fauci l’anno scorso ma poi aveva smesso avendo capito che fra i due il virologo era più rispettato. Secondo un sondaggio in quei tempi il 65% degli americani aveva fiducia in Fauci mentre nel caso dell’allora presidente la fiducia sul suo modo di affrontare la pandemia era ai minimi storici. Gli attacchi a Fauci sono però continuati costringendolo a commentare anche l’irresponsabilità della Fox News. Uno dei conduttori della rete conservatrice di Rupert Murdoch ha comparato Fauci al dottore nazista Josef Mengele e un altro ha persino detto che meriterebbe di esser ucciso. Fauci ha detto che questi due individui meriterebbero di essere licenziati ma invece uno dei due è stato promosso con un programma in prime time. Nel suo intervento al Senato Fauci ha persino dato l’esempio preoccupante di un individuo partito dalla California, armato fino ai denti, e arrestato in Iowa mente si dirigeva verso Washington D. C. L’individuo aveva l’intenzione di uccidere Fauci, gli ex presidenti Bill Clinton e Barack Obama e persino Joe Biden.
Fauci non è l’unico individuo di alta visibilità a doversi preoccupare seriamente dell’incolumità mentre svolge il suo prezioso lavoro. La parlamentare liberal Alexandria Ocasio-Cortez, democratica di New York, è stata anche presa di mira da gruppi di destra per la sua efficacia di mettere in primo piano programmi progressisti. La parlamentare conservatrice del Wyoming Liz Cheney ha subito anche lei minacce per avere preso una linea durissima anti-Trump. Ambedue hanno dovuto spendere di tasca propria ingenti somme di denaro per la loro protezione. Il senatore repubblicano dell’Utah Mitt Romney, già candidato presidenziale del suo partito nel 2012 quando fu sconfitto da Barack Obama, ha avuto anche lui grossi grattacapi di sicurezza per avere votato di condannare Trump nel suo secondo impeachment nel febbraio del 2021. Parecchi parlamentari repubblicani che hanno votato alcuni mesi fa per approvare il piano bipartisan sulle infrastrutture sono stati anche minacciati da sostenitori di Trump.
Le minacce però vanno oltre ed includono anche funzionari delle elezioni di alto e basso livello. Il segretario di Stato della Georgia e la sua famiglia sono stati severamente minacciati da sostenitori di Trump perché si è rifiutato di trovare 11780 voti che l’allora presidente aveva richiesto il 2 gennaio del 2021. Atto potenzialmente illegale, attualmente indagato dal procuratore generale della Georgia che potrebbe condurre all’incriminazione dell’ex presidente. Parte del problema è il fatto che la Georgia era uno stato affidabilissimo per i repubblicani ma la popolazione dei bianchi è diminuita dal 70% nel 2004 al 60% nel 2020, spingendo l’ago della bilancia leggermente verso la sinistra nelle elezioni. Ecco come si spiega in parte la vittoria di Biden nel Peach State e dei due seggi al Senato vinti anche dai democratici anche se le cariche di governatore, vice governatore e procuratore generale sono state vinte dai repubblicani nel 20220.
I segretari di Stato dell’Arizona, del Michigan, del Colorado hanno anche subito minacce. Atri individui di livelli molto più bassi sono stati minacciati. Un sondaggio del Brennan Center for Justice ci informa che più del 30 percento dei funzionari alle elezioni si sente insicuro e 1 su 6 ha subito minacce causate dalla “big lie” (grande menzogna) di Trump che l’elezione del 2020 gli è stata rubata. L’agenzia Reuters ha identificato 850 minacce ricevute da funzionari alle elezioni legate all’elezione del 2020.
Il clima di minacce e intimidazioni rappresenta un serio pericolo alla democrazia. Le elezioni in America sono controllate in grande misura da leggi statali. In 24 Stati sono sotto la guida del segretario di Stato, eletto, il quale è l’incaricato principale delle elezioni. In altri Stati il vice governatore è il responsabile mentre in altri l’individuo responsabile è nominato dalla legislatura statale o dal governatore. I dipendenti sono in parte funzionari regolari ma durante il periodo vicino alle elezioni vengono assunti altri a contratto determinato. Le minacce causate dalla “big lie” hanno incluso individui di tutte le categorie.
Le forze dell’ordine hanno fatto ben poco per proteggere questi funzionari a basso livello dalle minacce. Le leggi sono poco chiare e includono possibili reati solo nei casi di minacce precise. Il problema è aggravato dal relativo silenzio dei democratici e dall’incoraggiamento tacito ma a volte palese del linguaggio incendiario di Trump. Va ricordato che il 6 gennaio 2021 l’allora presidente disse nel suo comizio a Washington che “bisogna lottare fino all’ultimo sangue” per non perdere il “nostro paese”. Poche ore dopo il Campidoglio è stato preso d’assalto dai suoi sostenitori.
Il dottor Fauci sarà protetto perché il suo lavoro è indispensabile. Il valore del suo compito iniziato nel 1984 gli ha fatto guadagnare il rispetto di quasi tutti gli americani. Nella sua lunga carriera ha salvato la vita a migliaia di persone e si è conquistato una reputazione stellare. L’editorialista Maureen Dowd del New York Times lo ha chiamato “un tesoro nazionale”.
La democrazia però ha bisogno anche del lavoro prezioso dei funzionari alle elezioni il cui compito diviene sempre più difficile. Senza una realtà condivisa e fede nei risultati elettorali non sarebbe impensabile la ripetizione di eventi simili o persino peggiori a quelli del 6 gennaio dell’anno scorso.
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Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications.