Antonio Riboli: Duellante e Capitano di Cavalleria

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Antonio Riboli, nato nel 1834 a San Bernardino di Crema, si distinse come uno dei più celebri duellanti del suo tempo. Il suo ruolo di volontario di guerra emerse nella sua giovinezza, quando, sentendosi italiano e patriota, disertò l’esercito austriaco per unirsi alle forze piemontesi durante il Risorgimento.

Nascita e Giovinezza

Nato a San Bernardino di Crema, nel 1834, Antonio Riboli trascorse la sua giovinezza immerso nell’atmosfera patriottica del periodo. All’età di vent’anni, affrontò la scelta di prestare servizio nell’esercito austriaco o di seguire la sua fede italiana.

Formazione e Servizio Militare

Dopo aver disertato l’esercito austriaco e rifugiandosi in Piemonte, Riboli si unì al reggimento Piemonte Reale. Questo reggimento di Cavalleria, con il motto “Venustus et Audax”, combatté in importanti battaglie durante la seconda guerra d’indipendenza, guadagnandosi medaglie al valor militare.

Duellante Impegnato

La sua militanza nella Cavalleria e le frequentazioni cameratesche lo plasmarono in un intransigente duellante. Riboli si distinse in una serie di duelli, difendendo l’onore di Garibaldi e delle formazioni garibaldine. Le sue vittorie gli valsero la considerazione sia tra i garibaldini che tra la tradizionale ufficialità.

Volontario Garibaldino

Antonio Riboli si unì alle formazioni garibaldine durante la spedizione dei Mille. Combatté al fianco di Garibaldi, guadagnandosi il grado di sottotenente delle “Guide” garibaldine. Questa particolare dualità, mantenendo la sua fedeltà alla monarchia sabauda, lo rese un caso interessante nel contesto del Risorgimento.

Vita Dopo il Risorgimento

Dopo la spedizione garibaldina, Riboli tornò al servizio nell’esercito italiano e ottenne promozioni. Tuttavia, la sua fama di duellante lo portò a conflitti con alcuni ufficiali monarchici. La sua serie di duelli lo mise sotto l’attenzione della giustizia, costringendolo a trasferirsi temporaneamente in Svizzera.

Ritorno e Vita Successiva

Rientrato in Italia dopo l’affievolirsi delle polemiche, Riboli fu reintegrato nel reggimento Piemonte Reale, dove raggiunse il grado di capitano. Successivamente, si ritirò dalla vita militare per dedicarsi all’agricoltura nella sua amata campagna cremasca. Morì nel 1913 a 79 anni, ricevendo riconoscimenti per il suo coraggio e la Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.

Eredità e Conclusioni

Antonio Riboli rimane una figura singolare del suo tempo, un duellante coraggioso che ha navigato tra le acque tumultuose del Risorgimento italiano. La sua vita, fatta di imprese militari, duelli e ritiro nell’agricoltura, riflette le sfumature complesse di un’epoca di profondi cambiamenti politici e sociali. La sua storia offre uno sguardo affascinante su un uomo che, attraverso la spada e l’onore, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del suo tempo.

Fonte:

Cremona Sera – Fu il cremasco Antonio Riboli, uno dei più celebri duellanti

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