Tutti a casa: Parlamento di sbandati

Politica

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Draghi si salva ma non ne esce benissimo. Lui voleva volare al Colle. E da domani si sarà già in campagna elettorale per il 2023, ancora con la vecchia legge elettorale.

di Roberto Caputo 

Il titolo più significativo, è quello del quotidiano “il Manifesto” con la foto di Sergio Mattarella e “Quirimani ” . Eppure il rieletto Presidente della Repubblica aveva dichiarato più volte al mondo intero che non voleva ricandidarsi.

Ma così non è stato. Una classe politica modesta ha portato a questo risultato. Un Matteo Salvini portato ” per il naso” come un asinello senza fargli vedere palla e ” coglionato” all’ultimo giro, una Meloni con i suoi voti in frigorifero e rimasti congelati senza mai sporcarli, l’avvocato Conte che non controlla neppure la metà dei voti grillini e che convoca conferenze stampa per annunciare l’ elezione di una donna per poi, qualche ora dopo, rimangiarsi tutto, un Enrico Letta immobile che gioca da fermo, esultando per il voto bis per Mattarella, quando il suo candidato era Draghi, mentre per Mattarella si erano espressi i “giovani turchi” di Orfini e Franceschini e Orlando tifava per Casini, per non parlare di Tajani inesistente che si risveglia dal torpore troppo tardi e con Berlusconi ricoverato al San Raffaele. Draghi si salva ma non ne esce benissimo. Lui voleva volare al Colle.

E da domani si sarà già in campagna elettorale per il 2023. Ancora con la vecchia legge elettorale, ma con il dimezzamento di onorevoli e senatori. Il centrodestra come coalizione non esiste più.  L’ alleanza tra Letta e Conte è sempre più difficile. Il pancione centrista si muove, ma i tanti colonnelli sembrano dei galletti rissosi. Il sol dell’ avvenire ormai non brilla più.

Roberto Caputo

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