Capo Marrargiu, “una leva di lungo braccio”

Politica

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Avrei dato con entusiasmo l’adesione al Gladio

 Indro Montanelli 

di Salvatore Maria Mattia Giraldi 

L’organizzazione armata di nome Gladio, già costituita nel 1956 con il nome di Stay Behind, elaborata dalla Cia e formalizzata in ambito NATO per contrastare una possibile invasione filosovietica,  fu creata in Italia  sulla base di accordi segreti tra i nostri servizi di sicurezza e quelli americani, con compiti di difesa e di operazioni politiche, paramilitari e psicologiche, atte a ridurre la presenza del partito comunista in Italia e in Francia.

Gladio, che disponeva di una propria base segreta a Capo Marrargiu in Sardegna,  non era soltanto uno strumento difensivo, ma una struttura armata segreta di controllo interno formata da civili e militari, organizzata in quaranta nuclei operativi: 6 informativi, 10 di sabotaggio, 6 di propaganda, 6 di evasione e fuga, 12 di guerriglia.

I reparti di pronto impiego erano articolati in cinque unità, ciascuna identificata con il nome convenzionale di Stella alpina, Stella marina, Rododendro, Azalea, Ginestra tutti provvisti di armamenti e scorte forniti dalla Cia, quali 15 Kg di esplosivo plastico suddiviso in 24 pacchi,  5 Kg di cariche esplosive di dinamite, 200 metri di miccia detonante, 80 detonatori,  90 matite esplosive a tempo, 20 accenditori a pressione, 20 accendimicce di strappo, 50 trappole esplosive,

6 granate incediarie, 31 mortai da 81,  23 mortai da 45, 204 mitragliatrici,  351 fucili mitragliatori,  820 moschetti automatici, 3416 fucili, 198 pacchi esplosivi in contenitori metallici, 180 pacchi trappole in contenitori di composto plastico,  106 pacchi armi ciascuno con uno sten, 2 pistole, 6 bombe a mano,  364 bombe al fosforo,  24 mortai da 60,  12 cannoni da 57, 120 carabine calibro 30, 24 fucili a cannocchiale e poi ancora pistole automatiche spagnole con 50 cartucce,  pistole americane Histendard cal. 22 con silenziatore e 50 proiettili.

Gli appartenenti, segretamente gestiti dai Servizi, effettuavano corsi di addestramento presso la scuola dell’intelligence americana.

Secondo i dati forniti dal Sismi i gladiatori  appartenenti alla struttura Gladio erano 622 di cui 408 effettivi ed operativi realmente impiegabili nel momento in cui ce ne sarebbe stato bisogno e 214 di riserva, arruolati ma scartati poi per diverse motivazioni, ma realmente fecero parte alla Gladio tra i 1000 e i 1200 elementi e l’elenco completo dei membri dell’organizzazione è comunque ancora coperto dallo Stato per ragioni di riservatezza.

Il tempo ha spazzato via paure, tutele patriottiche e grandi ideologie ed oggi i tanto temuti comunisti italiani, difensori dei diritti degli operai, prestati alla tutela delle categorie povere e  deboli hanno abbracciato finanza e banchieri e per ironia della sorte si preparano, insieme ai figli delle stelle, a far guerra alla Russia.

Homo homini lupus !

E’ stato dichiarato dalla Presidenza del Consiglio e dai vertici dell’Intelligence Italiana che, a parte la Gladio, i Servizi Segreti non avevano altre strutture clandestine.

Questo vale anche per  l’Organizzazione Anello, il servizio segreto parallelo che avrebbe visto Giulio Andreotti come principale referente politico e che ebbe un ruolo in molte vicende oscure italiane come il rapimento di Aldo Moro, il caso Cirillo, l’assessore campano della Democrazia Cristiana rapito dalle Br nel 1981, i traffici di armi e petrolio e la fuga di Herbert Kappler, responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, fatto fuggire dall’ospedale militare del Celio nel 1977 ?

Oppure vogliamo parlare dell’Organizzazione O ?

La cosa certa è che il lupo cambia il pelo ma non il vizio, si adatta e difficilmente si estingue, quindi… attenti sempre al lupo !

«I padri  di  Gladio sono stati Aldo MoroPaolo Emilio TavianiGaetano Martino e i Generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar.

Gli uomini di Gladio erano preferibilmente ex partigiani, era vietato arruolare  monarchici,   fascisti o anche solo parenti di fascisti: un ufficiale di complemento fu cacciato dopo il suo matrimonio con la figlia di un dirigente MSI.

Quasi tutti erano azionistisocialistilamalfiani»

Io ero un piccolo amministratore ».

           Francesco Cossiga,

Sottosegretario alla Difesa con  delega alla Sovrintendenza di Gladio – 2008

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