Investì e uccise due donne, è già fuori dal carcere

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Investì e uccise due donne, è già fuori dal carcere.

Polemica per la decisione di disporre solo gli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto, per l’imprenditore bulgaro 61enne Dimitre Traykov che travolse una panda causando la morte di due persone e il ferimento di due minori.

Ubriaco al volante di un Suv aveva travolto una Panda e ucciso due donne di 20 e 25 anni ferendo gravemente le due figliolette di una di loro, prima di tentare la fuga: ora è polemica per la decisione del Gip di Pordenone di disporre solo gli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto per l’imprenditore bulgaro 61enne Dimitre Traykov.

Le vittime del tragico incidente sulla A28 tra Villotta e Azzano Decimo, in Friuli-Venezia Giulia, erano due cugine venete. “Questa tragedia, già così immane, viene vissuta ancora peggio per il fatto che non sia stato preso un provvedimento di custodia cautelare in carcere”, ha lamentato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.

“Quell’uomo ha portato via la vita di una mamma e di un’altra ragazza, due bimbe ora sono senza la loro mamma, deve solo vergognarsi e pagare per quello che ha fatto”, ha affermato Devis Da Ros, 27enne marito di Sara Rizzotto, una delle due vittime.

Le bambine sono ricoverate nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Udine. Il Gip di Pordenone, Giorgio Cozzarini, accogliendo parzialmente le richieste della difesa, ha convalidato l’arresto dell’imprenditore disponendo la misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

Secondo la Procura esisteva invece pericolo di fuga, in considerazione delle cospicue disponibilità economiche dell’indagato e dei suoi contatti con la Bulgaria, di cui è originario. Dall’ordinanza del Gip di Pordenone emerge anche come Traykov subito dopo la tragedia notte fosse stato sorpreso mentre camminava lungo l’A28.

Era ferito a una mano e al naso ed era fuggito, scavalcando la recinzione autostradale, giungendo nella propria abitazione alle 21.30. L’ordinanza del Gip ha anche fatto rilevare le tre condanne definitive iscritte nel casellario giudiziale dell’indagato: una di queste per guida in stato d’ebbrezza, le altre due per riciclaggio. Tra l’altro l’uomo nel corso dell’udienza di convalida di fronte al Gip Giorgio Cozzarini si è avvalso della facoltà di non rispondere.

AGI – Agenzia Italia

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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