A Pinuccio Tatarella

Politica

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Se nella storia italiana repubblicana, c’è stato un uomo politico di razza, eletto sotto il simbolo della Fiamma M.S.I., non ammalato di nostalgia né di restaurazione, questi è Pinuccio Tatarella.

La sua vita politica è stata caratterizzata innanzi tutto dal dinamismo “strategico”, accompagnato da quello fisico, altrettanto notevole.

Il suo modo di fare, di muoversi, di parlare era talmente speciale, perché in modo assolutamente naturale ed istintivo, sembrava invece essere il risultato di sofisticate tecniche di Programmazione Neuro Linguistica (PNL). Per dire, come se applicasse il Milton Model, oppure la SubmodalitàVAK, od anche l’Integrazione delle Parti e così via.

Sapeva intuire, fiutare il contesto, adeguarsi e convincere. A dirla breve era uno bravo. Certamente simili qualità, in un contesto partitico come il M.S.I., legato fortemente ad una ben identitaria tradizione, a volte creavano sorpresa ed altre dubbi strategici.

Ma per il Pinuccio Tatarella da Cerignola, voce autorevole in Puglia, venne il giorno di diventare il Pinuccio nazionale, quando nel 1994 divenne Ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel Governo Berlusconi.

E sempre per il suo modo d’essere, divenne contestualmente vice Premier ed ancor più, per il suo modo di operare, si definì “Ministro dell’Armonia”. Agì da vero maestro concertatore e direttore d’orchestra, perché si trattava di conciliare le anime del M.S.I, che si avviava a divenire Alleanza Nazionale, con il resto della compagine governativa piuttosto sfaccettata. Le vicende politico-istituzionali del Polo delle Libertà subirono alterne vicende, ma Pinuccio Tatarella rimase sempre nel ruolo di moderatore, conciliatore. Questo grazie all’esercizio di un “polso” energico, di un pensiero tempestivo quanto intelligente.

Nel frattempo il suo dinamismo “strategico” non era andato in quiescenza e cominciava ad indirizzare gli sforzi verso un orizzonte più allargato. Si adoperò, infatti, nell’impegno di coinvolgere altre energie sociali e politiche, lanciando l’idea di “Oltre il Polo”, in un’autentica campagna di “assorbimento” di aree afferenti / differenti o contigue.

Tutto ciò a suffragare quanto detto all’inizio, circa la distanza con il passato nostalgico, nonché a delineare il continuo fermento creativo, proprio grazie alla consapevolezza ed all’esperienza acquisite ai tavoli di governo nazionale.

In questi brevi tratti, mi è piaciuto fotografare, con un flash, la figura di un pugliese impegnato in politica, che da un partito -diciamo pure ghettizzato- è stato capace di scalare l’everest dei Palazzi di governo nazionale e di imporre le sue qualità, al punto da condizionare armoniosamente l’intera attività di governo.

Certamente se il destino non lo avesse sottratto così repentinamente ai suoi cari ed alla politica, oggi la storia del cosiddetto Centrodestra non sarebbe stata quella che è stata. E chissà gli strascichi.

Buon anniversario, ovunque Tu sia.

Franco Amarella – Lecce

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